Abstract

Objectives: to identify any differences between Italian and foreign women in the access to prenatal care, including the number and appropriate scheduling of visits, the execution of diagnostic, blood, and microbiological tests and the use of specific healthcare services.

Design: retrospective cohort epidemiological study, based on the monitoring of current information flows. 

Setting and participants: data extrapolated from the Birth Attendance Certificate information flow of the Autonomous Province of Trento (Northern Italy) between 2012 and 2016. A total of 23,165 women with data regarding citizenship were included in the analysis. 

Main outcomes measures: outcome variables used to assess appropriateness of antenatal care were medically assisted procreation techniques, use of invasive prenatal diagnosis, gestational age at the first appointment, total number of appointments and ultrasounds during pregnancy, blood and microbiological tests taken, and participation in antenatal classes.

Results: data indicates a significant difference in the use of chorionic villus sampling, testing for Cytomegalovirus, and vaginal-rectal swab for the detection of group B streptococcus, which are lower in the foreign population. Furthermore, there is a statistically significant difference in the gestational age at which the first appointment is attended, in the total number of visits, and in the number of ultrasounds performed during pregnancy as well as in participation in antenatal classes.

Conclusions: this study reveals significant differences in access and use of pregnancy assistance between foreign and Italian women. There are also differences in terms of social determinants of health, with a concentration of unemployment and low education in the foreign population. It is therefore necessary to identify the factors that can potentially create health inequalities, considering the socioeconomic determinants and the specific needs of migrant women.

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Riassunto

Obiettivi: individuare eventuali differenze tra donne di cittadinanza italiana o straniera nell’accesso all’assistenza prenatale, includendo il numero e l’appropriata programmazione delle visite, l’esecuzione di esami diagnostici, ematici e microbiologici e l’utilizzo di servizi sanitari specifici.

Disegno: studio epidemiologico di coorte retrospettivo, basato sul monitoraggio dei flussi informativi.

Setting e partecipanti: dati estrapolati dal flusso informativo dei certificati di assistenza al parto della Provincia autonoma di Trento tra il 2012 e il 2016. Sono state incluse nell’analisi un totale di 23.165 donne con dati relativi alla cittadinanza. 

Principali misure di outcome: le variabili di esito per valutare l’appropriatezza dell’assistenza prenatale studiate sono state le tecniche di procreazione medicalmente assistita, il ricorso alla diagnosi prenatale invasiva, l’età gestazionale al primo controllo, il numero totale di visite di controllo ed ecografie eseguiti durante la gravidanza, gli esami ematici e microbiologici effettuati e la partecipazione ai corsi di accompagnamento alla nascita.

Risultati: i dati indicano una differenza significativa nel ricorso alla villocentesi, nell’esecuzione del test per il citomegalovirus e del tampone vagino-rettale per la ricerca dello streptococco di gruppo B, che sono inferiori nella popolazione straniera. Inoltre, esiste una differenza statisticamente significativa nell’epoca gestazionale in cui viene effettuata la prima visita, nel numero totale di visite ed ecografie effettuate durante la gravidanza e nella partecipazione ai corsi prenatali.

Conclusioni: questo studio rivela differenze significative nell’accesso e nella fruizione dell’assistenza alla gravidanza tra donne straniere e italiane. Esistono differenze anche in termini di determinanti sociali della salute, con una concentrazione di disoccupazione e bassa istruzione nella popolazione straniera. È quindi necessario identificare i fattori che possono potenzialmente creare disuguaglianze di salute, considerando i determinanti socioeconomici e i bisogni specifici delle donne migranti.

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