Riassunto

Obiettivo: esaminare le caratteristiche e l’andamento nell’ultimo decennio della mortalità della popolazione immigrata inToscana, confrontandola con la mortalità osservata per gli italiani residenti nella stessa regione.
Disegno: è uno studio descrittivo di mortalità che utilizza i dati del Registro di mortalità regionale della Toscana dal 1997 al 2008.
Setting e partecipanti
: sono considerati immigrati coloro che risultano residenti in Toscana e aventi cittadinanza non italiana. Gli immigrati sono classificati in due gruppi: 1. provenienti da Paesi a forte pressione migratoria (PFPM) e 2. provenienti da Paesi a sviluppo avanzato (PSA).
Principali misure di outcome
: mortalità proporzionale per i tre gruppi di popolazione (PFPM, PSA e italiani residenti) per sesso, classe di età e causa specifica, nel periodo 1997-2008; medie mobili a tre termini dei tassi standardizzati troncati sull’età 20-64 anni (standard: popolazione europea) per i tre sottogruppi di popolazione nel periodo 2002- 2008 per la valutazione del trend.
Risultati: nel periodo 1997-2008 si sono registrati complessivamente 4 755 decessi in stranieri in Toscana: 3 055 residenti (1 782 provenienti da PFPM e 1 273 da PSA) e 1 700 non residenti. Esaminando gli andamenti della mortalità per tutte le cause e per le principali cause di morte si osserva un gap tra la mortalità negli immigrati da PFPM e quella dei residenti italiani a favore dei soggetti da PFPM che sembra aumentare negli ultimi anni. La mortalità infantile è invece più elevata nei residenti immigrati da PFPM rispetto agli italiani, con un divario che pare aumentare negli ultimi anni. Più elevata rispetto agli italiani è anche la mortalità per cause violente (che rappresentano la 1° causa di morte negli uomini immigrati e la 3° nelle donne immigrate) e per malattie infettive.
Conclusioni: lo studio sulla mortalità degli immigrati in Toscana ha messo in evidenza problematiche specifiche di questa popolazione che derivano sia dalle situazioni preesistenti, osservate nel Paese di origine, sia dalle condizioni di vita e lavoro che hanno nel Paese di accoglienza. Occorrerà continuare a monitorare la mortalità di questa popolazione poiché si tratta di un buono strumento per valutare indirettamente la sua integrazione nella nostra società (incluso l’utilizzo almeglio del nostro sistema sanitario), e ciò anche in relazione al fatto che ci attendiamo che ancora cresca la quota di popolazione immigrata specialmente dai Paesi in via di sviluppo.

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Abstract

Objective: aim of the paper is to examine the characteristics and the trend of mortality in immigrants in Tuscany in the last decade, and to compare it with that observed in Italians resident in the same region.
Design
: it is a descriptive study using the data 1997- 2008 of the RegionalMortality Registry of Tuscany.
Setting and participants: immigrants have been defined those who are resident in Tuscany with non Italian citizenship.They have been classified in immigrants from countries at high migration rates (PFPM) and immigrants from developed countries (PSA).
Main outcome measures
: proportional mortality for the period 1997-2008 and trends of standardized (standard: European population) mortality truncated rates (20-64 years) per 100 000 in the period 2002-2008 by citizenship (PFPM, PSA and Italians), gender, age-class and causes of death.
Results
: in the period 1997-2008, inTuscany, 4 755 deaths have been registered in immigrants: 3 055 residents (1 782 from PFPMand 1 273 from PSA) and 1 700 not residents. Trends for all and themain causes of death show an increasing gap in mortality between immigrants from PFPM and Italians, with higher rates for Italians.On the contrary infantmortality is higher in children fromPFPMand the gap is increasing in the last years. Also the mortality for accidents (1° and 3° cause of death respectively inmale and female PFPM) and the mortality for infectious diseases are higher in PFPM immigrants.
Conclusion: mortality study on immigrants in Tuscany highlighted specific health problems of this population deriving fromliving conditions in the home country as well in the host country. It will be necessary to continue to monitor the mortality trend and characteristics of this population because it represents a good indirect tool to evaluate his socioeconomic integration (considering also his use of our health system), and because this population is still expected to raise in the next decades.

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