Il recente articolo di Russo et al. (Boosters and time since the last anti-COVID-19 vaccine dose: lead public health choices by real-time epidemiological assessment. Epidemiol Prev 2022;46(1-2):34-46) è particolarmente importante, poiché analizza anche la mortalità generale nella popolazione ≥18 anni (circa tre milioni di soggetti) studiando sia il gruppo di riferimento dei non vaccinati contro COVID-19 (quasi 380.000) sia quello sottoposto a booster (oltre 1,15 milioni di persone). 

Ci sembra, tuttavia, che lo studio presenti alcuni aspetti che non consentono di apprezzare i buoni risultati emersi nei primi 5 mesi dopo il secondo vaccino e nei soggetti sottoposti alla terza dose (booster).

In particolare, solo la popolazione vaccinata con due dosi viene disaggregata e analizzata in dettaglio in funzione della pregressa infezione SARS-CoV-2 e della latenza della mortalità generale. Mancano, infatti, le analisi sia per latenza della mortalità dalla dose booster sia per distanza del booster dalla seconda dose, nonostante il gruppo booster sia eterogeneo e ampio (consentendo quindi indagini epidemiologiche), poiché costituito da oltre 500.000 soggetti con seconda dose effettuata da meno di 4 mesi (vedi tabella 2 dell’articolo citato)... Accedi per continuare la lettura

 

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