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E&P 2011, 35 (3-4) maggio-agosto, p. 173-173
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Ambiente
WiFi nelle scuole italiane. Il principio di precauzione va preso sul serio?
WiFi in the Italian school. Should we take the Precautionary Principle into serious consideration?
Riassunto
Nove maggio 2011: parte ufficialmente il progetto «Scuole inWiFi», iniziativa sponsorizzata dai Ministeri dell’Istruzione e della Pubblica amministrazione con l’obiettivo, tramite la dotazione di un kit WiFi, di «consentire a un numero crescente di istituzioni scolastiche di realizzare reti di connettività senza fili (WiFi) interne agli edifici per offrire servizi innovativi».
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Full text 1037-ep3-4-173-att1-full.pdf | 139 ㎅ | 0 |
Commenti: 1
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1.
Lavoro in una Biblioteca
Lavoro in una Biblioteca medica universitaria, e mentre nel resto del mondo si smantellavano reti wireless nei luoghi pubblici per il principio di precauzione (Francia, Canada, Germania ecc.), da noi si riempiva ogni spazio (in una struttura perfettamente cablata) in nome del progresso. Alle mie rimostranze hanno sorriso.
A casa ho le wireless di vicini a pieno segnale giorno e notte.
Non posso fare a meno di chiedermelo: abbiamo veramente bisogno di tutto questo? E se sì, cosa di cui personalmente dubito, il vantaggio vale il rischio? Non vi sembra che questo continua ubriacatura tecnologica ci releghi oltre tutto in una sorta di Alzheimer indotto, in cui sedie con tecnologia RFiD ci seguono come cagnolni, frigoriferi intelligenti ci fanno la spesa e miriadi di oggetti - tra cui i nostri telefonini cancerogeni - comunicano tra di loro e possono addirittura prendere decisioni per noi a nostra insaputa?
No grazie. Preferisco attaccare un filo, ritrovarmi ogni tanto qualche alimento scaduto e uscire a fare la spesa con la lista scarabocchiata da qualche parte.
Possibilmente con il telefonino spento.