Organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Brescia, lo scorso 22 settembre si è svolto il seminario La conoscenza epidemiologica davanti al giudice penale. Si è discusso del rapporto tra epidemiologia e diritto penale, in particolare delle sentenze assolutorie emesse negli ultimi anni1 in occasione di grandi processi sul tema del danno alla salute provocato dall’esposizione a noti inquinanti e cancerogeni industriali.

Ci ricorda Raffaele Guariniello (già procuratore di Torino,2 al quale siamo debitori per le citazioni che seguono)3 che la giurisprudenza in tema di tumori occupazionali ha conosciuto fasi diverse: la sentenza del 1979 della Corte di Cassazione sull’IPCA di Ciriè4 aveva finalmente affermato che «il tumore causato dal lavoro deve essere vagliato dal magistrato penale quale possibile reato di lesione personale colposa e omicidio colposo»; tendenza confermata anni dopo, con una sentenza della Cassazione del 19975 che condannava il costruttore del palazzo Rai di Torino per omicidio colposo per aver esposto ad amianto un lavoratore poi deceduto per mesotelioma. Consolidatasi negli anni seguenti una giurisprudenza della Corte suprema conseguente alla sentenza del 1979, la situazione tornò progressivamente al passato a partire dalla cosiddetta sentenza Cozzini del 20106 relativa a un altro lavoratore deceduto per mesotelioma. Dopo l’alternarsi di sentenze a esito diverso, il quadro tornò al passato con la sentenza della Cassazione n... Accedi per continuare la lettura

 

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