Nella seconda metà del ventesimo secolo, le crescenti preoccupazioni per la persistenza e il bioaccumulo degli insetticidi organoclorurati hanno portato all’adozione di composti meno persistenti, tra cui gli insetticidi a base di organofosfati (OF) e N-metilcarbammati (NMC): questi sono caratterizzati come inibitori della colinesterasi a causa del loro comune meccanismo principale di tossicità: l’inibizione degli enzimi colinesterasi che idrolizzano o degradano importanti neurotrasmettitori, tra cui l’acetilcolina. Per questo motivo, l’attività della colinesterasi è considerato un biomarcatore dell’esposizione a insetticidi OF e NMC e dell’effetto di questi ultimi nell’uomo. 

Capire in che modo gli insetticidi OF e NMC influenzino la concentrazione spermatica è fondamentale, dato che l’esistenza di rischi riproduttivi è estensivamente documentata e le esposizioni sono ubiquitarie. Precedenti analisi qualitative, infatti, hanno evidenziato una deleteria associazione tra l’esposizione ambientale e occupazionale a pesticidi, compresi i composti OF e NMC, e la concentrazione spermatica; tuttavia, sono ancora rare le metanalisi sull’argomento. Alla luce di queste considerazioni, l’obiettivo della nostra revisione sistematica1 è stato di valutare la solidità qualitativa e quantitativa dell’evidenza epidemiologica disponibile sull’esposizione degli adulti a due classi di insetticidi attualmente utilizzati – OF e NMC – e la concentrazione di spermatozoi, attraverso metodi di revisione sistematica e di metanalisi robusti e riproducibili... Accedi per continuare la lettura

 

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