Per comunicare ambiente e salute occorre sviluppare i metodi e gli strumenti della comunicazione del rischio. Occorre più formazione sulle basi conoscitive, motivazionali e tecniche, sull’uso, la progettazione e la pianificazione dei processi comunicativi, da realizzare insieme ai diversi portatori di interessi e adattabile a diverse situazioni e territori.

COMUNICARE AMBIENTE E SALUTE
Aree inquinate e cambiamenti climatici in tempi di pandemia
a cura di:
Liliana Cori, Simona Re, Fabrizio Bianchi, Luca Carra
Edizioni ETS, pagine 304, euro 16

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Siamo immersi e si convive con rischi di tanti tipi, dovuti a eventi naturali o causati da attività umane, sempre più spesso compenetrati tra loro. Dai cambiamenti climatici all’inquinamento su scala locale, aumenta la richiesta di conoscenza e quindi di comunicazione, sugli eventi, sulle loro cause, sugli effetti e sui rischi correnti e futuri. Le domande alla scienza si fanno più pressanti e, soprattutto, arrivano da segmenti sempre più ampi e informati di cittadinanza. Domande a cui spesso la scienza stenta a rispondere con nettezza, perché la relazione tra ambiente e salute è complessa, le conoscenze incerte e la posta in gioco spesso alta. Non e più la scienza galileiana della caduta dei gravi, ma la scienza di sistemi complessi dove ogni ricerca contribuisce solo a uno spicchio di verità. Inoltre, si assiste all’inedito protagonismo che spinge la cittadinanza più attiva a pretendere partecipazione e a far valere forme di co-produzione scientifica.

Di questo passaggio d’epoca parla questo libro, primo volume di una nuova collana dedicata al giornalista scientifico Pietro Greco, che ha introdotto nel dibattito italiano il concetto di cittadinanza scientifica, un diritto di quarta generazione ancora non pienamente riconosciuto nel nostro Paese.

Il libro è diviso in tre parti:

  1. Governance e comunicazione del rischio;
  2. Comunicazione e percezione del rischio;
  3. Cittadini attivi.

I variegati ambiti di provenienza dei numerosi autori testimonia la vasta prospettiva culturale entro cui si muove il discorso proposto, che si basa sul riconoscimento della necessità di far interagire diverse discipline (epidemiologia, antropologia, storia, sociologia eccetera), diversi saperi (accademici e non) e i diversi soggetti attivi nelle società democratiche.

Video di presentazione del volume

Video disponibile anche sul canale YouTube di Edizioni ETS: https://youtu.be/wNigxUdzzLM

     

 

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