Riassunto

INTRODUZIONE: la comunicazione dei limiti dello screening mammografico (SM) e della sovradiagnosi deve fornire informazioni complete e bilanciate, al fine di consentire un processo decisionale informato.
OBIETTIVI: descrivere percezioni, pregiudizi e preferenze informative delle donne milanesi nei confronti dei materiali comunicativi (MC) cartacei e web del programma di SM dell’Agenzia di tutela della salute della Città Metropolitana di Milano (ATS Milano).  
DISEGNO: studio qualitativo descrittivo.  
SETTING E PARTECIPANTI: l’arruolamento è avvenuto su base volontaria presso le sale di attesa di 3 ospedali, attraverso il campionamento opportunistico di donne con caratteristiche sociodemografiche compatibili con la popolazione target del programma (44 donne, età 40-74 anni, domicilio nel territorio di ATS Milano). Sono state incluse in ciascun sottogruppo di MC diverse fasce di età e di health literacy, fino al raggiungimento della saturazione tematica. 
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi tematica dei dati qualitativi raccolti nelle interviste condotte con protocollo think-aloud
RISULTATI: L’analisi tematica ha messo in evidenza 5 temi principali: 
1. la validazione delle informazioni riportate nei MC in base al vissuto; 
2. le preferenze informative di particolari sottogruppi di donne che hanno condotto al tailoring del materiale web; 
3. le emozioni negative scaturite dalla comunicazione dei limiti dello SM che hanno guidato la riscrittura di alcune definizioni; 
4. la disproporzione della percezione del rischio, con maggiore peso attribuito al rischio di falsi negativi rispetto ai rischi connessi alla sovradiagnosi; 
5. le preferenze organizzative legate alla tipologia e alla frequenza dei test offerti e ai limiti di età del programma. 
CONCLUSIONI: sono stati osservati bassi livelli di conoscenza e di comprensione dei rischi legati alla sovradiagnosi tra le intervistate. Le principali ragioni di sfiducia nei confronti del programma di SM risiedono nelle convinzioni preesistenti sui limiti di età e sulle tipologie di test più indicate, consolidate in base a informazioni ricevute precedentemente, che contrastano con quelle fornite dai canali comunicativi ufficiali del programma.

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Abstract

BACKGROUND: communicating breast cancer screening (BCS) limits and overdiagnosis implies providing complete and balanced information to allow informed decision-making.
OBJECTIVES: to describe women’s perceptions, preconceptions, and information preferences regarding the breast cancer screening (BCS) programme paper and web information materials of the Agency for Health Protection of the Metropolitan Area of Milan (Lombardy Region, Northern Italy).
DESIGN: qualitative, descriptive study.
SETTING AND PARTICIPANTS: participants’ voluntary recruitment took place in the registration departments of three hospitals. Participants were purposively recruited based on sociodemographic characteristics of the target population of the programme (44 women aged 40-74 years, living in the Metropolitan Area of Milan). In each material type subgroup, different health literacy levels and age classes were included, until thematic saturation was reached. 
MAIN OUTCOME MEASURES: thematic analysis of qualitative data collected during think-aloud interviews. 
RESULTS: the thematic analysis identified 5 main themes: 
1. validation of the information reported in the materials, according to the interviewees’ personal experiences;
2. information preferences of particular subgroups of women, which led to a tailored approach for the web materials;
3. negative emotions elicited while receiving information regarding BCS limits, which guided the rewriting of certain definitions; 
4. disproportioned risk perception, with greater weight attributed to the risk of false negative results than the risk of overdiagnosis; 
5. organizational preferences regarding the type and frequency of the provided tests and the age limits of the programme.
CONCLUSIONS: in the present sample of women living in the Metropolitan Area of Milan, knowledge and comprehension of overdiagnosis are scarce. The main reasons for distrust in the BCS programme rely on the preexisting beliefs regarding the most appropriate tests and age limits. These beliefs were established from previously received information, inconsistent with that officially provided by the programme. 

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