Riassunto

Introduzione: secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, nel 2022, il tumore della mammella è il tumore più frequente nella popolazione italiana, seguito dal tumore del colon retto. Gli screening oncologici rappresentano una strategia di prevenzione secondaria efficace per contrastare i tumori del colon retto e della mammella con una riduzione significativa della mortalità. In Lombardia i programmi sono attivi dal 2007, ma l’adesione, soprattutto in specifici sottogruppi di popolazione, si conferma ancora molto limitata

Obiettivi: analizzare i potenziali predittori di non adesione allo screening del tumore del colon retto e della mammella nella popolazione della Lombardia nel periodo pre-pandemico 2018-2019.

Disegno: studio di coorte retrospettivo volto a indagare il ruolo di variabili sociodemografiche, dello stato di salute e delle modalità di accesso al sistema sociosanitario sulla non adesione allo screening del tumore del colon retto e della mammella. Le analisi statistiche sono state condotte separatamente da ogni Agenzia di Tutela della Salute (ATS). I risultati dei modelli sono stati sintetizzati su tutto il territorio della Lombardia tramite metanalisi a effetti random.

Setting e partecipanti: residenti nel territorio di ciascuna ATS della Lombardia al 01.01.2018 con età compresa tra 49 e 69 anni compiuti all’inizio del follow-up. 

Principali misure di outcome: adesione allo screening del tumore del colon retto e della mammella.

Risultati: nel periodo considerato, su tutto il territorio della Lombardia, 2.820.138 individui sono risultati eleggibili a partecipare allo screening del tumore del colon retto e 1.357.344 donne sono risultate idonee a partecipare allo screening del tumore della mammella, con una copertura per invito della popolazione target dell’87% e dell’86%, rispettivamente. Per lo screening del tumore della mammella, età avanzata, cardiopatia, broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO), malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD), patologie autoimmuni e presenza di una patologia rara sono associate a una riduzione del rischio di mancata adesione. Al contrario, avere cittadinanza straniera, diagnosi oncologica, trapianto, essere dializzato, una diagnosi di diabete, scompenso, vasculopatia arteriosa o cerebrale e presenza di una diagnosi neurologica sono associati con eccessi di rischio significativi di mancata partecipazione. Per lo screening del tumore del colon retto, tra i fattori favorenti l’adesione troviamo genere femminile, età avanzata, cardiopatia, BPCO, patologie autoimmuni e aver effettuato accessi al medico di medicina generale. La mancata adesione è associata alla cittadinanza straniera, trapianto, essere dializzato, diabete, scompenso, vasculopatia arteriosa o celebrale, IBD, patologie neurologiche, residenza in RSA, utilizzo dell’assistenza domiciliare integrata e presenza di un’invalidità.

Conclusioni: si tratta del primo studio condotto in Regione Lombardia che esplora il tema dell’equità di accesso agli screening organizzati. Questa analisi mette in evidenza come i determinanti sociodemografici, le condizioni croniche e la modalità di accesso al sistema sanitario e sociosanitario costituiscano fattori di rischio significativi per la mancata adesione ai programmi di screening. Sulla base dei risultati di questa analisi, saranno sviluppati interventi di comunicazione e/o di cambiamento organizzativo finalizzati a contrastare le disuguaglianze di accesso a procedure efficaci di prevenzione.

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Abstract

Background: according to the International Agency for Cancer Research on Cancer, in 2022, breast cancer is the most common cancer in the Italian population, followed by colorectal cancer. Oncological screenings represent an effective secondary prevention strategy to counteract colorectal and breast cancers, significantly reducing mortality. In Lombardy Region (Northern Italy), screening programmes have been active since 2007, but adherence, especially in specific population subgroups, remains lower than expected.

Objectives: to analyse potential predictors of non-adherence to colorectal and breast cancer screening in the Lombardy Region during the pre-pandemic period of 2018-2019.

Design: a retrospective cohort study aimed at investigating the role of sociodemographic variables, health status, and access to the healthcare system on non-adherence to colorectal and breast cancer screening. Statistical analyses were conducted separately by each Agency for Health Protection (ATS). The results of the models were synthesized across the Lombardy region through random-effects meta-analysis.

Setting and participants: residents within the territory of each ATS in Lombardy as of 01.01.2018 and aged between 49 and 69 years at the beginning of the follow-up.

Main outcomes measures: adherence to colorectal and breast cancer screenings.

Results: during the study period, across the Lombardy Region, 2,820,138 individuals were eligible to participate in colorectal cancer screening, and 1,357,344 women were eligible to participate in breast cancer screening, with an invitation coverage of 87% and 86%, respectively.

For breast cancer screening, older age, cardiopathy, chronic obstructive pulmonary disease (COPD), inflammatory bowel diseases (IBD), autoimmune diseases, and presence of a rare disease are associated with a reduced risk of non-adherence. Conversely, foreign citizenship, oncological diagnosis, transplant, chronic kidney disease/dialysis, diabetes, heart failure, arterial or cerebral vasculopathy, and presence of a neurological diagnosis are associated with significant excess risks of non-participation. For colorectal cancer screening, factors favouring adherence include female gender, older age, cardiopathy, COPD, autoimmune diseases, and having access/utilization of primary care. Non-adherence is associated with foreign citizenship, transplant, chronic kidney disease/dialysis, diabetes, heart failure, arterial or cerebral vasculopathy, IBD, neurological diseases, residence in assisted living facilities, use of integrated home care, and presence of disability.

Conclusions: this is the first study conducted in the Lombardy Region which explores the theme of equity of access to organized screenings. This analysis highlights how sociodemographic determinants, chronic conditions, and access to the healthcare and social healthcare system constitute significant risk factors for non-adherence to screening programmes. Based on the results of this analysis, communication and/or organizational change interventions will be developed to counteract inequalities in access to effective prevention procedures.

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