La parte del leone, in questo numero, allegato compreso, la fa lo studio di Antonio Russo e colleghi sulla qualità dell'assistenza (dagli autori pudicamente chiamata “aderenza alle linee guida”) alle donne affette da cancro della mammella in Lombardia. Il metodo è più che buono: Russo et al. dimostrano di saper utilizzare bene «i sistemi informativi sanitari (che) rappresentano una risorsa importante che deve aiutare la metodologia epidemiologica». Dalla metodologia epidemiologica si ricava un'immagine soddisfacente dell'intervento del Servizio sanitario nazionale, pur tenendo a mente l'eccesso di prestazioni innecessarie cui vengono sottoposti i casi privi di metastasi nei primi tempi del follow-up. Non è facile eradicare la medicalizzazione dalla nostra cultura sanitaria (né in tal senso aiuta la carenza – segnalata nella lettera di Fabrizio dal Moro – di controllo sulle informazioni offerte dalla rete). C'è ora da chiedersi in quale modo chi governa la sanità farà uso dei risultati di questo ampio studio, dati anche i problemi nella gestione del Sistema nazionale delle linee guida, denunciata da Alfonso Mele et al.

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Come al solito, le lettere alla redazione danno da pensare. Anche perché il destino ha voluto che la (condivisibile) lamentela di Giovanni Ghirga per l'esclusione di una parte dei territori italiani inquinati da una sorveglianza epidemiologica dello standard di SENTIERI e la sollecita risposta di Pietro Comba siano contemporanee al clamore che suscita il possibile numero di vittime delle emissioni della centrale a carbone di Vado Ligure, stimato in uno studio commissionato dalla magistratura.
In una popolazione ad alta componente di immigrati, le statistiche di mortalità sono un buon indicatore di problemi di integrazione. L'osservazione di Laura Indiani et al. che in Toscana le differenze nella mortalità da causa violenta tra indigeni e immigrati tendono ad attenuarsi è interessante, richiama vecchi studi sull'incidenza di malattie croniche nei giapponesi della California e merita di essere verificata anche in altre regioni italiane. Tuttavia, il persistente eccesso (sia pure “non statisticamente significativo” secondo le decisioni prese dagli autori per le loro analisi) di morti per incidenti sul lavoro tra gli immigrati non può essere ignorato (e neppure, ovviamente, il deficit di suicidi e l'eccesso di omicidi).
Il titolo dell'intervento di Gianrocco Martino et al. si spiega da solo, e da solo mette in evidenza una persistente disattenzione dei nostri governi sulla necessità di una strategia preventiva globale sull'abitudine di fumare tabacco (cui – va detto – ha fatto eccezione il decreto Sirchia del 2003). In un contesto diverso, anche la nota di Paolo Vineis sulla Commissione Lancet-UCL per i cambiamenti di clima porta a chiedersi quanta attenzione riceva in Italia la problematica dei cambiamenti di clima (e con quanta coerenza). Negli ultimi 5 anni, le citazioni in Medline entrando con le parole chiave «climate changes», «health» e «Italy» sono 59, meno di un quinto del corrispondente numero per il Regno Unito (non credo che la differenza sia attribuibile al tradizionale tempo piovoso di oltremanica).
Last but not least, l'editoriale di Giuseppe Costa e le “Attualità” di Mario Braga e Carlo Perucci sono ricchi di suggerimenti per un cambiamento del Servizio sanitario nazionale. Sicuramente il Servizio ha bisogno di cambiamenti, ma c'è da essere preoccupati se – come dice Mario Braga – alcune proposte fin qui avanzate possono essere interpretate come un tentativo di smantellamento dell'SSN e dei principi di universalità e solidarietà in esso contenuti.
Negli ultimi mesi, il milieu della salute pubblica italiana, i media e l'opinione pubblica grazie al «caso Boffetta» hanno avuto modo di prendere coscienza che anche la ricerca in salute pubblica è vulnerabile ai conflitti di interesse e che l'epidemiologia è qualcosa di diverso da un conteggio per il quale (forse) potrebbe valere il principio che «la matematica non è un'opinione». Non se ne scrive in questo numero, ma chi vuole saperne di più troverà nel sito della rivista, alla voce “relazioni pericolose”, l'inizio di un confronto di idee che sarà certamente approfondito presto.

Indice

Lettere

p. 3
Perché il comprensorio di Civitavecchia, noto per gli alti livelli cronici di inquinamento, non è stato incluso nello studio SENTIERI?
Why Civitavecchia district, well-known for its high levels of chronic pollution, is not included in the SENTIERI project?
Giovanni Ghirda
p. 3
Il metodo SENTIERI va esteso a tutti i territori gravemente inquinati
SENTIERI method is to be extended to all severely polluted sites
Pietro Comba
p. 4
Chi controlla la veridicità delle informazioni sulla salute offerte dalla rete?
There is anyone who controls the truth of the information about health offered by the web?
Fabrizio Dal Moro

Editoriali

p. 5
Indicatori e qualità dell’assistenza: epidemiologia e clinica a confronto
Markers and quality of care: a comparison between epidemiology and clinical medicine
Giuseppe Costa

Attualità

p. 7
La sostenibilità del Servizio sanitario nazionale e la necessità di cambiamento
Sustainability of the Italian National Health Service and need of change
Mario Braga
p. 11
Competizione per l’efficacia e l’equità nell’SSN
Competition for effectiveness and equity in the Italian National Health Service
Carlo Alberto Perucci

Articoli scientifici

p. 16
Indicatori per il monitoraggio dei percorsi diagnostico-terapeutici del tumore della mammella
A set of indicators to monitor the adherence to the guidelines for the diagnosis and treatment of breast cancer
Antonio Giampiero Russo, Anita Andreano, Emanuela Anghinoni, Mariangela Autelitano, Aldo Bellini, Maurizio Bersani, Luca Cavalieri d'Oro, Adriano Decarli, Silvia Lucchi, Emerico Panciroli, Magda Rognoni, Giuseppe Sampietro, Maria Grazia Valsecchi, Marco Villa, Carlo Zocchetti, Alberto Zucchi
p. 29
Il burden of disease attribuibile agli incidenti stradali sulle strade del Friuli Venezia Giulia
Burden of disease attributable to road traffic accidents in the Friuli Venezia Giulia Region (Northeastern Italy)
Paolo Collarile, Ilaria Gobbino, Nicola Tripani, Luca Zeriali, Matteo Dimai, Francesca Valent
p. 38
Prevenire le patologie cardiovascolari attraverso un modello di screening applicabile ad ampie fasce di popolazione: risultati della prima fase del progetto
Preventing cardiovascular diseases through a screening modelling applicable to wide population groups: results from the first phase of the project
Antonio Ferro, Sandro Cinquetti, Alessandro Moro, Andrea Siddu, Antonino Trimarchi, Maria Gabriella Penon, Pierpaolo Pavan, Raffaella Camillotto, Luca Rossetto, Valter Volpe, Simone Zevrain, Silvio Brusaferro
p. 46
La mortalità per causa violenta negli immigrati in Toscana dai Paesi a forte pressione migratoria
Mortality for accident in Tuscany Region (Central Italy) in immigrants from Countries at high migration rates
Laura Indiani, Andrea Martini, Elisabetta Chellini

Interventi

p. 53
Il Sistema nazionale linee guida italiano
National Guidelines System: the Italian experience
Alfonso Mele, Franca D'Angelo, Maurella Della Seta
p. 59
La tabacchicoltura in Italia riceve più fondi del controllo del tabagismo
Tobacco farming in Italy receives more funds in comparison to tobacco control
Gianrocco Martino, Giuseppe Gorini, Ferruccio Aquilini, Lucia Miligi, Elisabetta Chellini

Rubriche

p. 62
Numeri come notizie
Forte associazione fra depressione e svantaggio socioeconomico negli italiani
In Italians, depression and socioeconomic disadvantage are deeply linked
Elisa Quarchioni, Gianluigi Ferrante, Valentina Minardi, Valentina Possenti, Maria Masocco, Stefania Salmaso, Antonella Gigantesco, Gruppo Tecnico PASSI
p. 62
Numeri come notizie
Negli utimi 15 anni la sopravvivenza per tumore nei bambini italiani di età 0-14 anni è aumentata del 12%
In the last 15 years, survival in Italian children (0-14 years) is increased by 12%
Mario Fusco, Annalisa Trama, Carlotta Buzzoni, AIRTUM Working Group
p. 63
Cambiamenti di clima
La nuova Commissione Lancet-UCL
The New Lancet-UCL Commission
Paolo Vineis
p. 65
Le strade della prevenzione
Armi di distruzione di massa
Weapons of mass destruction
Franco Berrino
p. 67
ABC dell'epigenetica
Genoma e microbioma: ologenoma. E’ l’epigenetica che li unisce?
Genome and microbiome: hologenome. Is epigenetics their link?
Maria Antonietta Stazi, Virgilia Toccaceli
p. 69
Con metodo
La relazione tra il cambiamento e il livello iniziale: regressione verso la media
On the relationship between change and baseline: regression toward the mean
Dolores Catelan, Annibale Biggeri

 

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