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Mortalità estiva: valutazione degli effetti dell’ondata di calore di giugno 2025
leggi anche il commento di Francesco Barone Adesi
Il Sistema nazionale di sorveglianza della mortalità giornaliera (SISMG) permette di valutare l’eccesso di mortalità nella popolazione anziana 65+ anni, stimato come differenza tra i decessi osservati e quelli attesi (media periodo di riferimento).
Dalle prime analisi in corso sui dati di sorveglianza per Roma e per Milano (aggiornamento al 10.07.2025), l’andamento della mortalità giornaliera mostra solo lievi discostamenti dall’atteso. In figura 1, il grafico riporta in nero l’andamento della mortalità giornaliera osservata (linea continua osservati giornalieri e linea tratteggiata baseline) nella popolazione 65+; in rosso è mostrato l’andamento della temperatura apparente massima (linea rossa continua: dato osservati; linea tratteggiata: valore medio di riferimento del periodo), le bande in giallo indicano i giorni dell’ondata (livello 2,3 del sistema di allerta HHWW).

Durante l’ondata di calore a Milano (periodo 25 giugno-4 luglio) si sono osservati 257 decessi rispetto ai 248 attesi con 9 decessi in eccesso, mentre a Roma (periodo 24 giugno-6 luglio) i decessi osservati sono stati 614 rispetto ai 605 attesi, anche in questo caso con 9 decessi in eccesso. Da sottolineare che le variazioni di mortalità osservate non sono statisticamente significative in entrambe le città e i dati osservati, seppure non consolidati, mettono in luce un impatto contenuto dell’ondata di calore nonostante le elevate temperature registrate.
Complessivamente nelle 54 città incluse nella sorveglianza, nel mese di giugno la mortalità risulta in linea con la mortalità di riferimento sia nelle città del Nord sia in quelle del Centro-Sud.
Analogamente, nei 2 anni precedenti, a fronte dell’elevata esposizione della popolazione (il numero di giorni di allarme mostra un trend positivo negli anni), non sono stati osservati complessivamente nel periodo estivo eccessi di mortalità nelle città del Nord, mentre è stato osservato un lieve incremento (rispettivamente, del +4% e +3%) nelle città del Centro-Sud.1,2
Per valutare l’impatto del caldo, viene utilizzato un approccio di serie temporale e, quindi, una serie storica di dati più lunga di 1 evento di ondata di calore, che consente appunto di stimare la relazione dose-risposta tra temperatura e mortalità giornaliera; questa funzione può essere utilizzata per stimare i casi attribuibili.3 I dati della sorveglianza non consentono di fare stime di casi attribuibili agli effetti del caldo in tempo reale, ma a fine estate si possono utilizzare i dati per condurre studi di serie temporale sui dati estivi e stimare l’impatto reale in termini di decessi attribuibili.
Tuttavia, i dati della sorveglianza del SISMG consentono di monitorare l’andamento della mortalità in tempi rapidi, per esempio, confrontando la mortalità nei giorni di esposizione a temperature elevate con la mortalità media di periodo o nei giorni di bassa esposizione per valutare se la variazione di temperatura abbia portato a una variazione della mortalità.
La mortalità attribuibile al caldo varia nel tempo
Recentemente, è stato diffuso un rapporto Grantham Institute dell’Imperial College 4 che stima l’impatto sulla salute, in termini di decessi attribuibili al cambiamento climatico in 12 grandi città interessate dall’ondata di calore di giugno 2025 (periodo: 23 giugno-6 luglio). Lo studio include 3 città italiane (Roma, Milano e Sassari) e 9 città europee (Londra, Parigi, Francoforte, Budapest, Zagabria, Atene, Barcellona, Madrid e Lisbona).4
Secondo lo studio, non ancora pubblicato su rivista scientifica peer-reviewed, i decessi attribuibili al caldo sarebbero complessivamente 2.305, di cui il 64% (1.504 decessi) attribuibili al cambiamento climatico in atto causato dalle attività antropogeniche.
Sempre secondo lo studio, Milano sarebbe una delle città con il numero di decessi stimato più elevato (499, di cui 317 attribuibili ai cambiamenti climatici), seguita da Parigi e Barcellona. A Roma, la stima è di un eccesso di 282 decessi (di cui 164 attribuibili ai cambiamenti climatici) dovuto ai cambiamenti climatici e alle temperature elevate.
Questi dati andrebbero letti e interpretati in modo corretto. Gli autori dichiarano di utilizzare «modelli epidemiologici consolidati e il quadro di attribuzione climatica WWA per stimare il numero aggiuntivo di decessi in eccesso correlati al caldo verificatisi a causa dei cambiamenti climatici antropogenici».
Dichiarano anche che «si tratta di stime da modello che utilizzano dati di serie temporale fino al 2019 e non dati osservati più recenti, il numero effettivo di decessi osservati durante l’ondata di calore non era ancora disponibile; pertanto, si tratta di risultati che devono essere interpretati come stime della mortalità attribuibile al caldo e non come casi osservati».
Lo studio stima il numero di decessi attribuibili al cambiamento climatico antropogenico integrando dati delle temperature osservate e da modelli di rianalisi (fattuali) e controfattuali (incrementi delle temperature dovute dai cambiamenti climatici) con funzioni dose-risposta precedentemente pubblicate nella letteratura scientifica3 che, come anche sottolineato dai ricercatori, non tengono conto dell’adattamento e della riduzione dell’impatto del caldo osservato in diverse città e, soprattutto, non si basano su dati osservati e sulla relazione temperatura-mortalità del periodo in studio.
In Italia, negli anni più recenti, diversi studi hanno messo in evidenza una riduzione dell’impatto delle temperature estreme sulla mortalità: l’analisi più recente, condotta sui dati del 2024, che confronta la relazione dose-risposta nei 2 anni precedenti (2022 e 2023) e rispetto a un periodo di riferimento (2015-2019) ha riportato che, nell’estate 2024, il rischio di mortalità associato al caldo è stato molto più contenuto.1 Studi di serie temporale, inoltre, hanno messo in luce una riduzione dell’impatto del caldo sulla mortalità in Italia in seguito all’introduzione del Piano nazionale di prevenzione.5,6
In generale, è importante tener conto che la relazione temperatura-mortalità si può modificare nel tempo ed è influenzata da diversi fattori:
- le caratteristiche della popolazione: fattori demografici come età, sesso, condizioni socioeconomiche e patologie croniche preesistenti che possono alterare la sensibilità agli effetti delle elevate temperature;
- variazioni nel pool dei suscettibili: per esempio, dovute a effetto coorti di nascita o a causa di pandemie, come nel caso di COVID-19;
- i fattori ambientali: l’urbanizzazione, la qualità dell’aria e la presenza di aree verdi possono influenzare la risposta della popolazione alle ondate di calore;
- fattori socioeconomici: le risorse disponibili per la popolazione, come l’accesso a sistemi di climatizzazione e assistenza sanitaria, giocano un ruolo cruciale nella risposta agli stress termici;
- la risposta adattativa delle popolazioni che possono sviluppare strategie di adattamento; per esempio, attraverso modifiche del comportamento (rimanere in luoghi freschi o modificare le attività quotidiane) e fisiologiche (come l’acclimatazione), che possono mitigare gli effetti negativi delle alte temperature;
- la risposta adattativa del sistema sanitario, cruciale per affrontare sfide emergenti e garantire la salute pubblica. Il piano nazionale di prevenzione delle ondate di calore coordinato e monitorato a livello centrale (Ministero della Salute, DEP Lazio) rappresenta un elemento chiave di adattamento ai cambiamenti climatici del nostro Paese e un’eccellenza nel contesto internazionale (WHO, 2021). Le iniziative di comunicazione istituzionale mirate promosse dal Ministero della Salute e i piani di prevenzione locali attivi nelle città italiane, aderenti alle raccomandazioni del Ministero della Salute, compongono, seppur nella loro eterogeneità, un quadro coerente e solido di attività di prevenzione costruite negli anni grazie alla collaborazione e l’impegno delle ASL e dei servizi presenti sul territorio a livello comunale e regionale, per promuovere interventi di prevenzione mirati a ridurre gli effetti più gravi sulla salute con particolare attenzione ai sottogruppi a maggior rischio (anziani, persone con patologie croniche, bambini piccoli, lavoratori outdoor e donne in gravidanza).
In Europa, secondo il recente report del Copernicus Climate Data Store,7 nel mese di giugno sono state registrate temperature superiori alla media climatica di +2,81°C, che hanno superato il record del 2003.7 In Italia, i sistemi di allerta Heat Health Warning Systems (HHWW) del Piano “Caldo nazionale” hanno previsto condizioni di rischio (livello 2 e 3) a partire dal 24 giugno fino al 6-7 luglio in gran parte delle città del Centro-Nord. Durante l’ondata di calore, di durata fino a 13 giorni, le temperature osservate sono state in molte città comprese tra 35-39°C.
L’Italia è uno dei pochi Paesi europei che ha un Piano di prevenzione degli effetti sulla salute delle ondate di calore nazionale,8 che dispone di un sistema nazionale di sorveglianza della mortalità giornaliera (SISMG). Il SISMG permette il monitoraggio tempestivo dell’impatto sulla salute di esposizioni ambientali (ondate di calore e di freddo o altri fattori di rischio come picchi di inquinamento) o eventi epidemici a supporto della programmazione sanitaria e della valutazione di interventi di prevenzione. Attualmente, il SISMG include 54 comuni (con popolazione maggiore di 100.000 abitanti e capoluoghi di regione) e copre circa 1/3 della popolazione nazionale.
Conflitti di interesse dichiarati: nessuno.
Bibliografia
- Ministero della Salute. Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute. Risultati dei Sistemi di allarme (HHWWS) e del Sistema di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera (SiSMG) e degli accessi in pronto soccorso. Sintesi dei risultati estate 2024. Disponibile all’indirizzo: https://www.salute.gov.it/new/sites/default/files/imported/C_17_pubblicazioni_3486_allegato.pdf
- Ministero della Salute. Piano operativo nazionale per la prevenzione degli effetti del caldo sulla salute. Risultati dei Sistemi di allarme (HHWWS) e del Sistema di Sorveglianza della Mortalità Giornaliera (SiSMG) e degli accessi in pronto soccorso. Sintesi dei risultati estate 2023. Disponibile all’indirizzo: https://www.salute.gov.it/new/sites/default/files/imported/C_17_pubblicazioni_3376_allegato.pdf
- Masselot P, Mistry M, Vanoli J et al. Excess mortality attributed to heat and cold: a health impact assessment study in 854 cities in Europe. Lancet Planet Health 2023;7(4):e271-81. doi: 10.1016/S2542-5196(23)00023-2
- Clarke B, Konstantinoudis G, Pinto I et al. Climate change tripled heat-related deaths in early summer European heatwave. Grantham Institute report. London, Imperial College, 2025. Disponibile all’indirizzo: https://www.imperial.ac.uk/grantham/publications/all-publications/climate-change-tripled-heat-related-deaths-in-early-summer-european-heatwave.php
- Schifano P, Leone M, De Sario M et al. Changes in the effects of heat on mortality among the elderly from 1998-2010: results from a multicenter time series study in Italy. Environ Health 2012;11:58. doi: 10.1186/1476-069X-11-58
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- Copernicus Climate Change Service. Heatwaves contribute to the warmest June on record in western Europe. 08.07.2025. Disponibile all’indirizzo: https://climate.copernicus.eu/heatwaves-contribute-warmest-june-record-western-europe?utm_source=socialmedia&utm_medium=li&utm_campaign=heatwaves-contribute-warmest-june-record-western-europe
- Ministero della Salute. Ondate di calore. Disponibile all’indirizzo: https://www.salute.gov.it/new/it/tema/ondate-di-calore/