Riassunto

Una ricerca pubblicata sul Lancet, estesa a livello mondiale negli ambienti urbani e rurali, ha stimato in circa 4,2 milioni ogni anno le morti premature dovute all’inquinamento atmosferico, principalmente a causa del PM2,5. Secondo gli autori, la maggior parte delle morti premature avvengono in Asia (soprattutto in India e Cina) e sono dovute all’inquinamento causato dalla combustione di residui fossili (carbone); tuttavia, vi sono importanti emissioni dannose anche negli Stati Uniti e in Europa, soprattutto a causa del traffico veicolare, della produzione energetica e industriale e delle attività agricole. Questo studio, basandosi essenzialmente su dati ufficiali forniti dall’Agenzia ambientale europea (EEA), dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) e dal Gestore servizi energetici (GSE, società integralmente controllata dal Ministero italiano dell’economia), intende mostrare come in Italia sia grande l’impatto sulla salute della popolazione dovuto alle emissioni di PM2,5 da parte della combustione di tutte le biomasse legnose, e come una parte non trascurabile di questo impatto sia dovuta alle centrali a biomasse incentivate con denaro pubblico per la produzione di energia elettrica. Si analizzano, inoltre, altri problemi che le biomasse causano all’ambiente e alla salute umana.

Le centrali a biomasse solide legnose incentivate emettono il 7,19% di tutto il PM2,5 emesso da tutte le biomasse legnose e sono responsabili, quindi, per il solo PM2,5 che emettono in atmosfera, di (20.451 x 0,0719 = 1.470) quasi 1.500 morti precoci ogni anno in Italia. I 703,9 ktep complessivi di tutti gli impianti a biomasse solide legnose, elettrici e di cogenerazione, incentivati dal GSE nel 2017, corrispondono (1 tep = 41,868 Gj) a 29.470.885,2 Gj, moltiplicando i quali per 312 g otteniamo complessivi 9.194.916.182,4 grammi di PM2,5. Nell’ipotesi migliore per le emissioni delle centrali, quella che tutti i rimanenti 7.053,2 ktep (91%) di energia ottenuta dalla combustione di tutte le rimanenti biomasse legnose, corrispondenti a 295.303.377,6 Gj, siano prodotti da combustioni che emettono 402 g di PM2,5/Gj, otteniamo 118.711.957.795,2 grammi complessivi di PM2,5. Un semplice calcolo (9.194.916.182,4 x 100 / 118.711.957.795,2 + 9.194.916.182,4 = 7,19) mostra che almeno il 7,19% del complessivo PM2,5 emissivo italiano è prodotto dalle centrali a biomasse solide legnose incentivate economicamente, che sono responsabili, quindi, per il solo PM2,5 che emettono in atmosfera, di (20.451 x 0.0719 = 1.470) quasi 1.500 morti precoci ogni anno in Italia.

 

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