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E&P 2020, 44 (5-6) settembre-dicembre, p. 417-425
DOI: https://doi.org/10.19191/EP20.5-6.A001
Ambiente
Promozione della giustizia ambientale nei siti industriali contaminati
Environmental justice promotion in industrially contaminated sites
Riassunto
Le comunità che risiedono in prossimità dei siti industriali contaminati presentano di solito diverse condizioni di fragilità, in particolare di carattere socioeconomico. Le condizioni di svantaggio sono state spesso il frutto della loro marginalizzazione nei processi decisionali legati all’industrializzazione e possono proseguire anche quando si può intervenire per limitare le conseguenze dannose per l’ambiente naturale e sociale. L’esposizione ai contaminanti e ai conseguenti rischi per la salute avviene soprattutto a svantaggio delle comunità più fragili a livello socioeconomico o dei sottogruppi più svantaggiati delle popolazioni, generando condizioni di ingiustizia ambientale. Il presente contributo, frutto di una riflessione multidisciplinare, esamina come il sistema di sorveglianza epidemiologica nazionale SENTIERI e sistemi di sorveglianza su base locale possono essere implementati per documentare condizioni locali di ingiustizia distributiva (disuguaglianze nelle esposizioni dannose e nei rischi per la salute conseguenti). Sono analizzati, inoltre, i meccanismi di generazione e mantenimento delle marginalità che impediscono alle comunità locali di partecipare ai processi decisionali (ingiustizia procedurale). Il contributo, infine, dopo aver identificato e descritto le dimensioni delle capacità sociali delle comunità, che riguardano tanto la comprensione degli effetti negativi delle contaminazioni ambientali quanto l’ideazione di azioni di contrasto alle ingiustizie ambientali, propone una modalità di promozione della giustizia ambientale che parta dalla loro mappatura come premessa all’individuazione di interventi per l’empowerment di comunità.
Parole chiave: capacità di comunità, giustizia ambientale, siti industriali contaminanti, sorveglianza epidemiologica
Abstract
The communities residing close to industrially contaminated sites are often affected by several fragilities, particularly of a socioeconomic nature. The disadvantaged conditions have often resulted from their marginalization in the decision-making related to the industrialization processes and may persist even when action is taken to limit the harmful consequences for the natural and social environment. Exposure to contaminants and the resulting health risks often regard socioeconomic deprived communities or the most disadvantaged subgroups, generating conditions of environmental injustice. This paper reports the results of a multidisciplinary reflection focusing on the Italian context. It describes how the national epidemiological surveillance system of communities residing close to industrially contaminated sites (named SENTIERI) and local epidemiological surveillance systems can be implemented to document local conditions of distributive injustice (inequalities in harmful exposures and consequent health risks). Furthermore, it analyses the mechanisms for generating and maintaining marginalities that prevent local communities from participating in decision-making processes (procedural injustice). Finally, after having identified and described the dimensions of community capacity, which concern both to the understanding of the adverse effects of environmental contamination and to the capability of promoting interventions against environmental injustices, it proposes an environmental justice promotion approach that starts from mapping the dimensions of community capacity as a premise to the identification of interventions for community empowerment.
Keywords: community capacity, environmental justice, industrially contaminated sites, disease surveillance
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