Il rinnovo della direzione di Epidemiologia&Prevenzione, che inizia da questo numero, costituisce un’opportunità per riflettere sul futuro della rivista. Negli ultimi cinque anni, il mondo è letteralmente cambiato davanti ai nostri occhi: la pandemia di COVID-19, seguita dallo scoppio di nuovi conflitti armati e il definitivo tramontare di equilibri geopolitici dati per consolidati; il rapido peggioramento della crisi climatica e le spinte autoritarie che emergono sempre più chiaramente anche in Paesi tradizionalmente considerati democratici; la velocità con cui metodi di intelligenza artificiale stanno modificando il nostro modo di vivere, sia come individui sia come società. In un periodo così rivoluzionario, termini come “epidemiologia” e “prevenzione” hanno ancora lo stesso significato? Un concetto come quello di “salute pubblica” è ancora di interesse in un mondo dove il destino del singolo sembra essere l’unico aspetto degno di qualche valore? Quale ruolo può essere ancora giocato dalle riviste scientifiche, soprattutto per quelle che, come E&P, hanno una vocazione locale dal punto di vista geografico, ma con l’ambizione di contribuire a migliorare l’intera società, piuttosto che costituire solo un archivio di conoscenze? Si tratta di domande impegnative, alle quali vogliamo tentare di rispondere insieme a tutta la comunità che, da quasi cinquant’anni, accompagna questa rivista. Per provare a farlo, crediamo sia necessario, innanzitutto, ricordare alcuni principi fondanti di E&P, che secondo noi devono continuare a guidarci anche oggi:

  • il binomio imprescindibile tra epidemiologia e prevenzione e le relazioni che connettono questi due termini;
  • il ruolo fondamentale della partecipazione dell’intera società ai momenti di conoscenza e decisione;
  • il rifiuto della falsa dicotomia tra salute e benessere;
  • la promozione di politiche (non solo strettamente sanitarie) che non si limitino a curare le malattie, ma che ambiscano anche a migliorare la qualità della vita delle persone;
  • il riconoscimento del ruolo fondamentale dei determinanti sociali, economici, ambientali e psicologici nella genesi degli stati di salute e malattia;
  • la ricerca del più alto rigore scientifico come mezzo per informare al meglio le decisioni e non come mero fine a se stesso;
  • la fiera rivendicazione della non neutralità della scienza;
  • l’importanza dell’indipendenza da conflitti di interesse. 

In questo senso, mentre la rivista continuerà a essere aperta ai diversi tipi di tematiche che l’hanno caratterizzata in passato e a ospitare i suoi tradizionali blog, vorremmo cercare di dare spazio ad argomenti di particolare attualità.

Promozione della Pace. Quasi trent’anni fa, Rothman, polemicamente, si chiedeva se la missione dell’epidemiologia dovesse essere l’eradicazione della povertà. Oggi, su diverse riviste mediche, in particolare riferendosi al conflitto israelo-palestinese, ci si chiede se temi così connotati politicamente non debbano essere trattati altrove. Al contrario, noi crediamo che, in un tempo segnato da guerre e crisi umanitarie, che non fanno che aumentare le già considerevoli disuguaglianze globali, la nostra rivista debba rinnovare il proprio impegno per la pace come scelta di campo etica e professionale. Pubblicheremo studi, riflessioni e testimonianze sull’impatto sanitario dei conflitti armati, sul disarmo, sulla salute nei contesti di emergenza e sull’azione degli operatori sanitari per la tutela della dignità umana. 

Ambiente, inquinamento e cambiamenti climatici. Affrontare i problemi ambientali è oggi più urgente che mai. E&P continuerà a dare spazio a ricerche sugli effetti sanitari dell’inquinamento atmosferico e di altre esposizioni ambientali (per esempio, rumore, sostanze chimiche, microplastiche), così come a studi sul complesso rapporto che esiste tra cambiamenti climatici e salute. Saranno valorizzate esperienze di valutazione d’impatto, approcci integrati alle politiche ambientali e sanitarie e riflessioni sul ruolo della sanità pubblica in ottica planetaria e one health

Servizio sanitario nazionale e crisi di sistema. Monitorare lo stato di salute del nostro Servizio Sanitario Nazionale è un compito fondamentale, in particolare in questo momento storico, dove le differenze di salute all’interno della popolazione italiana rischiano di aumentare ulteriormente. Daremo priorità a contributi che valutino l’efficacia e l’equità degli interventi, che analizzino le trasformazioni in atto (tra riforme regionali, privatizzazioni e carenza di risorse) e che mettano in luce le criticità e le potenzialità del SSN nel rispondere alle crisi sistemiche. In questo ambito, la rivista si propone come strumento utile anche per decisori e amministratori, offrendo evidenze, scenari e proposte.

Popolazioni vulnerabili. La lotta alle disuguaglianze è al centro della salute pubblica. E&P continuerà a ospitare studi e riflessioni sulle condizioni di salute delle persone migranti e di altri gruppi vulnerabili, i determinanti sociali della salute e l’impatto delle politiche economiche e sociali. Daremo spazio anche a metodologie partecipative, convinti che solo una scienza realmente inclusiva possa contribuire a una società più equa. Questo significa coinvolgere attivamente i diversi attori nei processi di ricerca, valorizzando le loro conoscenze, esperienze e bisogni, e restituendo loro voce e potere decisionale. L’obiettivo finale deve essere non solo di ampliare gli approcci della ricerca, ma soprattutto di contribuire attivamente alla costruzione di politiche più giuste, adatte alla complessità delle vite reali e orientate alla riduzione delle disuguaglianze.

Scienza, valori e società. L’attenzione ai diversi aspetti valoriali della ricerca biomedica è, da sempre, un tratto caratteristico di E&P. Ciò diventa ancora più rilevante oggi, dove nuove tecnologie promettono di modificare il concetto di salute e di cura, ma sollevano anche interrogativi etici e introducono conflitti tra i diversi diritti (un esempio per tutti: quelli della privacy e della salute). Inoltre, la pandemia ha lasciato una tale polarizzazione del discorso su quale debba essere il corretto rapporto tra scienza e decisioni politiche che alcuni temi (pensiamo a quello delle vaccinazioni) rischiano di diventare, di fatto, intrattabili. I recenti accadimenti negli Stati Uniti mostrano plasticamente come sanità e scienza possano diventare velocemente terreni di scontro politico e come pratiche antiscientifiche possano facilmente istituzionalizzarsi. Si tratta di un pericolo reale, verso il quale le nostre società sono relativamente impreparate, e che richiede il contributo di specialisti di discipline anche al di fuori di quelle tradizionalmente annoverate nell’area sanitaria. 

Aumentare la diffusione della rivista

La transizione alla versione esclusivamente digitale rappresenta un’opportunità per ampliare la diffusione e l’impatto della rivista e, così, cercare di raggiungere anche lettori al di fuori della classica cerchia epidemiologica, sia appartenenti ad altre discipline sia soggetti portatori di culture dell’esperienza che, sin dall’inizio della sua storia, E&P ha riconosciuto come attori fondamentali della riflessione collettiva. Verranno, inoltre, messe in campo nuove strategie per migliorare la visibilità e l’accessibilità della rivista: maggiore diffusione sui social (per esempio, Linkedin e Instagram), aumento del numero di articoli che verranno resi disponibili sul sito come online first – in modo da poter contribuire tempestivamente alle discussioni di attualità –, l’invio di newsletter periodiche a indirizzari e-mail allargati e la promozione di webinar legati ai temi maggiormente seguiti dalla rivista. 

 

Rafforzare ulteriormente la qualità degli articoli scientifici

La qualità scientifica degli articoli pubblicati rappresenta il cuore della credibilità di una rivista. Per rafforzarla, è necessario agire su più livelli: incentivare l’invio di lavori da parte dei migliori ricercatori, affinare la selezione editoriale e rendere il processo di peer-review più efficiente e autorevole. Per quanto riguarda il primo punto, pensiamo ad accordi e collaborazioni con i centri di eccellenza (istituti centrali, regionali e universitari), a un Premio annuale per il miglior articolo epidemiologico pubblicato sulla rivista e a una Sezione “Giovani ricercatori” per stimolare sottomissioni da parte di dottorandi e assegnisti. Per quanto riguarda gli aspetti editoriali, crediamo sia opportuno un rinnovamento periodico della direzione scientifica, in modo da garantire una visione aggiornata, aperta all’innovazione e al dialogo interdisciplinare, e favorire la partecipazione attiva di quante più persone possibile. Tutti questi sforzi rischiano, però, di essere inutili se la comunità epidemiologica, in particolare quella che si riconosce nell’AIE, non considererà E&P come un bene comune, che richiede un po’ di dedizione da parte di tutti per poter continuare a brillare. Care lettrici e cari lettori, la qualità degli articoli che troverete sulla rivista dipenderà in gran parte da quello che invierete e dalla vostra disponibilità a garantire una revisione paritaria di alto livello quando chiederemo il vostro aiuto. 

Conclusioni

Nel romanzo di Jules Verne Ventimila leghe sotto i mari, sotto ognuno degli oblò del Nautilus è riportata la scritta Mobilis in mobili. Si tratta di un indovinello, che allude al sottomarino stesso, capace di muoversi attraverso un mezzo – l’acqua – in costante mutamento. Analogamente, questa rivista, con il vostro aiuto, si propone di continuare a navigare nelle acque agitate di questo turbolento presente adattandosi alle nuove sfide che l’attendono, senza tradire lo spirito e i valori che da sempre la contraddistinguono.

 

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