Riassunto

OBIETTIVI: la ricerca-azione “Outdoor training e cittadinanza tra i bambini aquilani”, svolta tra il 2014 e il 2015 nelle scuole del territorio dell’Aquila, ha voluto rispondere ad alcuni bisogni emersi in riferimento alle problematiche sociali e psicologiche dell’universo infantile nel periodo successivo al sisma del 2009. In particolare l’articolo documenta i risultati per le parti relative allo studio della resilienza (obiettivo conoscitivo) e della socialità (obiettivo legato all’intervento educativo) a 5 anni dal sisma.
DISEGNO: il gruppo di ricerca pedagogica, in stretta collaborazione con il Laboratorio di cartografia dell’Università degli Studi dell’Aquila e con il Grupo de Innovación Educativa “Areté” dell’Universidad Politecnica di Madrid, ha lavorato secondo la metodologia della ricerca-azione, raccogliendo dati di sfondo e dati utili a verificare l’efficacia delle azioni educative messe in atto per promuovere comportamenti resilienti e attivare dinamiche di gruppo positive.
SETTING E PARTECIPANTI: la ricerca si è svolta in 4 scuole primarie del comune dell’Aquila raggiungendo complessivamente 83 bambini fra i 9 e i 12 anni. Un gruppo di controllo di 55 soggetti, omogeneo per sesso ed età, è stato individuato nelle scuole primarie di Borgorose, in provincia di Rieti.
RISULTATI: i dati sulle capacità di resilienza e di risposta allo stress sono stati raccolti nella fase iniziale della ricerca al fine di tracciare la situazione di partenza e di mettere a punto un intervento educativo appropriato. La comparazione con il gruppo di controllo di soggetti non aquilani ha consentito di verificare come, a distanza di 5 anni dal terremoto, il contesto di vita di fatto generi una discrepanza significativa in termini di risposte allo stress e capacità di resilienza, a svantaggio dei bambini aquilani. I dati relativi alla socialità hanno, invece, permesso di verificare che l’intervento educativo, secondo le tecniche outdoor, può effettivamente rimettere in moto, in un contesto post-emergenziale, le dinamiche della socialità e favorire atteggiamenti di apertura verso il problem solving individuale e di gruppo.
CONCLUSIONI: nei contesti post-emergenziali, il lavoro pedagogico di ricostruzione educativa e culturale può rivelarsi necessario sia per affrontare lo sviluppo delle capacità di resilienza delle generazioni più giovani sia per riattivare dinamiche della socialità utili a costruire atteggiamenti e comportamenti di cittadinanza attiva.

 Parole chiave: , , , ,

Abstract

OBJECTIVES: the action-research “Outdoor training and citizenship between children from L’Aquila”, carried out from 2014 to 2015 in some schools situated in the municipality of L’Aquila, aimed to answer to the needs emerged in reference to the social and psychological problems among children during the period after the L’Aquila earthquake occurred in 2009. In particular, the article provides documentary evidence about the results regarding the parts related to the study of resilience (cognitive objective) and of social relations (objective tied to the educational intervention), five years after the earthquake.
DESIGN: the pedagogical research team, in close cooperation with the Cartography Laboratory of the University of L’Aquila and with the Grupo de Innovación Educativa Areté de la Universidad Politécnica de Madrid, has worked according to the research-action methodology, collecting secondary data and useful data to check the effectiveness of the educational actions put in place in order to promote resilient behaviours and to activate positive group dynamics.
SETTING AND PARTICIPANTS: the study has been developed in 4 primary schools of the L’Aquila and has involved 83 children from 8 to 12 years. A control group made by 55 subjects, homogeneous for sex and age, has been identified in the primary schools of Borgorose, a little town near Rieti (Central Italy).
RESULTS: data about the abilities of resilience and about the response to the stress have been collected in the first phase of the study with the purpose to outline the initial situation and develop an appropriate educational intervention. The comparison with the control group made by 55 subjects who were not from L’Aquila allowed to check that, 5 years after the disaster, the context of life produces a meaningful discrepancy in terms of responses to the stress and to the ability of resilience, and this fact is definitely negative for children from L’Aquila. On the other hand, data related to social relations allowed to verify how the educational intervention, according to the outdoor techniques, can activate social relation dynamics and foster open attitudes towards individual or group problem-solving technique in a post-disaster context.
CONCLUSIONS: in post-disaster contexts, the pedagogical work of educational and cultural reconstruction is necessary to face the development of the resilience abilities in the youngest generations and to reactivate useful social relation dynamics in order to build active citizenship attitudes and behaviours.

 Keywords: , , , ,

 

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