Tributo a Eva Buiatti: Autorevolezza, dolcezza, razionalità e passione
In questo numero
Con la lettera di Giuseppe Masera, e l'editoriale del direttore, E&P spera di riportare l'attenzione sul problema del se e del come trasformare in azione di salute pubblica gli imperfetti indizi oggi disponibili di un probabile aumento di incidenza dei tumori infantili. Tra l'altro, proprio in questo numero, tali indizi sono confermati dalle analisi di Brunetti et al sugli andamenti della frequenza dei tumori infantili e giovanili in una parte d'Italia, Trieste, dove le statistiche sanitarie sono tradizionalmente attendibili. Ci si augura che il supplemento di questo numero di E&P con le analisi condotte dall'Associazione italiana dei registri tumori (AIRTUM) sui trend dell'incidenza e della mortalità di tutti i tumori (e non soltanto di quelli infantili) susciti almeno tanta riflessione quanto quella generata dalla monografia sui tumori infantili.
Non meno importanti sono gli altri due allegati: il Quaderno di E&P contenente il Manuale operativo Giscor che dà indicazioni per standardizzare le strategie di esecuzione dello screening per il carcinoma colorettale e il supplemento contenente gli atti di un convegno organizzato dal Patronato INCA CGIL sul tema del cancro nei luoghi di lavoro. E&P è lusingata dal riconoscimento di Fabrizio Bianchi per lo spazio dedicato dalla rivista al dibattito sulla salute della popolazione esposta alla crisi dei rifiuti in Campania. Un risvolto di questa storia che interessa in particolare l'editoria scientifica è il peso che deve avere la peer review nei tempi della comunicazione del rischio. Bianchi ha ragione nel negare che la peer review debba essere una condicio sine qua non per consentire ai ricercatori di comunicare con il pubblico. Ma ciò non toglie che, a parità di altre condizioni (e la tempestività dell'informazione è una di queste), è utile trasmettere alla popolazione interessata da uno studio epidemiologico – insieme ai risultati dello studio – anche la valutazione data dal milieu scientifico all'appropriatezza dei metodi della ricerca. Proprio la vicenda campana è stata costellata dall'esibizionistica trasmissione mediatica di ‘dati epidemiologici' che non stavano né in cielo né in terra, che forse sarebbero stati presi con cautela da un pubblico maggiormente consapevole della complessità dei processi di inferenza causale. Non del tutto slegati da questa problematica sono gli interrogativi sollevati dalle conclusioni dell'articolo di Rava et al.: Uno studio ecologico di mortalità ha rilevato un eccesso di morti per una patologia (il cancro della prostata) per la quale a priori non era ipotizzabile un'associazione con i fattori di rischio ambientale esistenti nella zona È giusto sollecitare (e finanziare) approfondimenti scientifici? Lo sforzo di Cernigliaro e collaboratori per trovare un buon indicatore di stato socioeconomico in una regione complessa come la Sicilia ben contribuisce alle analisi delle statistiche sanitarie nei siti ad alto rischio ambientale in quella regione, compreso quello di Gela al quale è stato dedicato il supplemento che ha accompagnato il numero precedente di E&P. Sono due i risvolti interessanti dell'articolo di Ferretti et al. Da una parte, con rigore metodologico, vengono ridimensionate le stime di incidenza del cancro della mammella, in merito alle quali analisi di statistiche correnti non convenzionali avevano sollevato preoccupazioni. Dall'altro, lo studio entra nel merito del dibattito, già portato su questa rivista, sull'informatività delle schede di dimissioni ospedaliere. In proposito, molto equilibrati sono i distinguo proposti dalla breve nota di Zanetti e Rosso. I commenti alla stimolante nota di Maurizio Ponz de Leon sul potere della medicina moderna confermano le preoccupazioni di molti di noi per una eccessiva medicalizzazione della società. Sta diventando sempre più attuale il provocatorio titolo di un libro di trentacinque anni fa di Giorgio Bert Il medico immaginario e il malato per forza. È con questa preoccupazione che E&P diffonde la nota dell'AIE sul Patto per la salute 2010-2011 e, insieme a Piero Greco, esprime solidarietà ai lavoratori precari dell'Istituto superiore di sanità. E&P rimpiange Franco Mollo, anatomo-patologo, deceduto il 29 luglio scorso. Un esempio di studioso che ha approfondito i meccanismi delle malattie causate dalle polveri industriali e ne ha compreso l'importanza per portare giustizia alle vittime dell'amianto nei tribunali italiani.
Benedetto Terracini
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