Riassunto

Gentile direttore, in uno screening di popolazione per la prevenzione del tumore della mammella si può dare all’utente come esito della mammografia una lettera rassicurante, senza alcun referto? E cosa accade, quando, un anno dopo, una volta recuperate le immagini, si scopre che già in quella mammografia, erano presenti calcificazioni? Non era meglio fornire alla paziente (che non sapeva ancora di essere tale) le sue belle immagini e il suo bel referto? Oppure trattandosi di screening è sufficiente una lettera dove si dice che va tutto bene (anche quando così non è) e si consiglia, come da prassi, un ulteriore controllo l’anno successivo?

 

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