Lettere minuti di lettura
E&P 2012, 36 (2 EPdiMezzo) aprile, p. 1-1
DOI: —
L'epidemiologia è pertinente?
Riassunto
Appello ai lettori di E&P. Cari lettori di E&P, desideriamo sottoporre alla vostra attenzione un problema di nostro interesse personale ma che riteniamo possa essere rilevante per tutta la comunità di persone che si occupano di salute pubblica e di epidemiologia.
Documenti scaricabili
File | Dimensione | Download |
---|---|---|
Full text 1271-lettera-def.doc | 74 ㎅ | 0 |
Commenti: 15
14.
Istituto Zooprofilattico di Piemonte Liguria e Valle d'Aosta
Appoggio senza riserve i contenuti del vostro appello. L'epidemiologia con le sue strategie di studio e i suoi metodi è senz'altro pertinente all'igiene e alla sanità pubblica. Nel settore veterinario in cui opero la diffusione e l'applicazione dei metodi epidemiologici ha scontato senz'altro ritardi... attualmente invece si è consolidata e si va allargando la comunità degli epidemiologi che si occupano della salute degli animali e della sicurezza degli alimenti. Le battaglie in nome dell'igiene e la ricerca in questo settore non possono prescindere dall'utilizzo dell'epidemiologia descrittiva e di quella analitica: chi con fatica e impegno si è costruito competenze epidemiologiche e può dimostrarlo attraverso le pubblicazioni scientifiche merita di essere valutato con maggior equità.
13.
Pieno sostegno alla vostra
Pieno sostegno alla vostra iniziativa, sia per l'episodio in sè, che avrà il suo iter legale, ma soprattutto per il valore simbolico che esso assume.
Nonostante ormai da anni:
- sia ampiamente noto come le modalità di selezione dei concorsi pubblici in Italia, in particolare unversitari, ma non solo, siano frequentemente basate su criteri discrezionali;
- il fenomeno è posto in evidenza nei media;
- l'avversione a questa situazione è diffusissima nella popolazione;
non si evidenziano segnali significativi di cambiamento del sistema. Credo quindi che sia dovere di tutti, soprattutto dovere delle nostre generazioni, quelle dei trentenni e quarantenni, farsi carico di provare a scalfire la graniticità del presente e contribuire alla costruzione di un futuro migliore, non tanto per noi, ma per i nostri figli.
Quindi complimenti a voi per aver superato le barriere della ritrosia e la paura delle critiche, che quasi sempre inibiscono chi ha subito ingiustizie ad esporsi.
12.
Osp.Amedeo di Savoia - Dip. Malattie Infettive -ASLTO2
Sarebbe superfluo aggiungere altri commenti ai tanti più quotati di quello del sottoscritto....Posso solo aggiungere che se non si usano strumenti scientifici di valutazione su cosa altro possiamo contare? A che serve l'Impact Factor, pur con tutti i suoi limiti, se non ad aiutare almeno in questo senso? Nuovamente l'Università cede rovinosamente a logiche insensate utilizzando criteri che ben poco fanno sperare sulla missione dell'Università Italiana.... Tuttavia oltre alla rabbia e allo scoramento mi permetto di esprimere un sentimento che è quello di ammirazione circa il coraggio di alzare la testa e finalmente urlare che manifestate. Bravi , siate di esempio, anche se a questo punto vi chiedo un favore : casomai vi ammettano in quel carrozzone dell'Università , continuare a battervi per cambiare questo stato di cose!Fatelo per noi "vecchi" inacidi" e per i nostri speranzosi figli....
11.
Ringraziamenti e spostamento termini
Carissimi colleghi,
vi vogliamo ringraziare molto per il vostro sostegno. Attualmente abbiamo ricevuto una quarantina di firme e questo ci aiuta a credere che siamo sulla strada giusta.
Nella nostra lettera abbiamo dato come termine della raccolta firme il 15 aprile, ma abbiamo avuto modo di rivedere le scadenze:
- Fino al 19 aprile possiamo raccogliere le firme che verranno depositate al TAR nel primo "round".
- Le firme che seguiranno dopo quella data, fino al giorno della discussione al TAR (speriamo circa 6/7 mesi dopo) possono ancora essere utili per la nostra causa.
Grazie ancora a tutti voi,
Francesca, Eva, Fulvio
10.
London School of Hygiene and Tropical Medicine
Ritengo questa un'iniziativa onseta e coraggiosa: aprire il dibattito delle procedure di un concorso pubblico alla comunita' scientifica.
Per entrare nel merito della questione, da epidemiologa/cervello in fuga, sono convinta che l'epidemiologia sia parte integrante della sanita' pubblica, che applica le evidenze testate dagli studi epidemiologici. Senza epidemiologia non sapremmo quali sono gli effetti dannosi del fumo sulla salute, e non avremmo implementato le politiche di prevenzione all'esposizione al fumo attivo e passivo.
Il fatto che le evidenze generate dall'epidemiologia vengano messe a disposizione dell'intera comunita' scientifica internazional non deve esimere i singoli stati/governi/universita' dall'investire nel settore, per ragioni etiche.
9.
Dipartimento di Epidemiologia INMI L. Spallanzani IRCCS
L'epidemiologia è la base dell'igiene. L'assoluta maggioranza delle misure raccomandate in questa disciplina nasce da un'accurata raccolta di dati epidemiologici che partendo da un'ipotesi di studio ne verificano poi la fondatezza, valutano gli strumenti o i test per l'identificazione della condizione in oggetto, permettono di monitorare i risultati degli interventi proposti e l'impatto di tutto questo sulla salute della popolazione. E' grazie all'epidemiologia se oggi abbiamo fonti di acqua pulita, eliminiamo i rifiuti evitando il diffondersi di epidemie, conosciamo il valore delle vaccinazioni, i test di screening per l'identificazione precoce dei casi o degli esposti ad una data condizione, o in tempi più recenti abbiamo fermato il diffondersi della SARS grazie all'identificazione delle modalità di trasmissione basate, ancora una volta, sull'accurata raccolta di dati epidemiologici sui casi. Ho davanti un testo per la preparazione agli esami di concorso "Igiene ed organizzazione dei servizi ospedalieri" con 50 tesine,25 dele quali fanno riferimento all'epidemiologia.
Non ritengo pertanto possibile escludere i candidati a priori sulla base della non pertinenza delle loro pubblicazioni, in una materia che fonda il proprio essere proprio sull'epidemiologia.
8.
Fondazione Lino Maestroni - Istituto di ricerca in medicina pall
Due elementi deprimenti:
1) Eliminazione di un concorrente pericoloso da un concorso pubblico a favore di qualcun altro probabilmente meno qualificato.
2) L'argomentazione addotta, cioè la non pertinenza dell'epidemiologia con la sanità pubblica (che sarebbe come dire che la ricerca di mercato non è pertinente col commercio).
Deprimente il primo perché ripropone un'Italia tafficona e mafiosetta, dove le regole valgono solo per i fessi.
Deprimente e stupefacente il secondo, perché dà la misura della modestia di immaginazione persino nel malfare.
Auguro a voi, ed a me stesso come cittadino di questo sventurato Paese, che venga posto rimedio a questa avvilente e ridicola farsa.
Franco Toscani
7.
Sapienza Università di Roma
Ho esaminato la produzione scientifica dei candidati al concorso di ricercatore a tempo determinato nel settore MED/ 42 e mi è parsa evidente la debolezza della vincitrice e l'alto profilo scientifico degli esclusi. Come epidemiologa matura (in termini di età) e ricercatrice di lungo corso sostengo con forza l'azione legale intrapresa dagli esclusi.
6.
Istituto Superiore di Sanità Dip Ambiente e Prevenzione Primaria
Vi è ampio consenso sul fatto che in Italia il successo è disaccoppiato dal merito, e dipende prevalentemente da meccanismi di appartenenza e fidelizzazione. Questo è uno dei problemi del nostro Paese, ed è il contesto nel quale possiamo, con rammarico, inquadrare l'esito del concorso in esame. Peraltro,, come Rodolfo Saracci racconta (sempre con garbo e leggerezza) era così anche nei decenni passati. L'unico elemento di novità, in questa specifica vicenda, è secondo me il parere espresso dal Presidente dell'AIE, che in buona sostanza ha detto che va bene così. L'auspicio è che si sia espresso a titolo strettamente personale, e non come Presidente della nostra Associazione.
15.
ISPO -Firenze
Aderisco all’appello per il suo “significato politico”. Questa vicenda mette in luce il problema di gestione di concorsi, ma non solo. Appare evidente che i candidati che non hanno vinto mostrano di avere conoscenze e competenze più ampie della prima classificata nel campo della materia “igiene, epidemiologia e sanità pubblica”. Questa maggiore competenza è rilevabile dalle loro pubblicazioni, tutte assolutamente pertinenti la materia. La loro competenza non viene però riconosciuta e ciò solleva il problema della “debolezza” della disciplina epidemiologica, che non avendo alle spalle un assetto universitario forte, fa la figura del brutto anatroccolo in ogni sede che non sia quella del confronto scientifico. L’associazione italiana di Epidemiologia nel discutere la formazione di una federazione delle associazioni scientifico-professionali dell’area della sanità pubblica dovrebbe, come primo atto, farsi carico di questo problema.