Riassunto

Negli ultimi venti anni l’epidemiologia ha compiuto un grande sforzo per integrare strumenti e concetti della genetica. Per almeno dieci anni le aspettative erano che le interazioni geniambiente potessero rappresentare un settore della ricerca molto fruttuoso, in particolare nel campo dei tumori. Lo scopo principale era quello di identificare dei sottogruppi a rischio per rinforzare la plausibilità biologica delle associazioni e aumentare la potenza statistica. In realtà però non sono emersi dalla ricerca molti esempi di interazioni geniambiente: due esempi di tali interazioni per l’identificazione delle quali la ricerca italiana ha contribuito sono NAT2 e tumori della vescica1 e ALDH2 e tumori delle alte vie aeree.2

 

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