Riassunto

Il 2015 è l’anno dell’EXPO di Milano, che è definito come «il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione». Nel suo sito ufficiale, l’evento viene presentato in modo molto esplicito: «una vetrina mondiale in cui i Paesi mostrano il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri». Si tratta di tematiche essenziali, di rilevanza planetaria. Sembrerebbe, però, che la salute non sia fra le tematiche principali di EXPO.

Il 2015 è l’anno dell’EXPO di Milano, che è definito come «il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione». Nel suo sito ufficiale,1 l’evento viene presentato in modo molto esplicito: «una vetrina mondiale in cui i Paesi mostrano il meglio delle proprie tecnologie per dare una risposta concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri». Si tratta di tematiche essenziali, di rilevanza planetaria. Sembrerebbe, però, che la salute non sia fra le tematiche principali di EXPO.

Fra le 13 voci presentate nella sezione «Idee di EXPO», nessuna è riferita direttamente al tema salute,2 e nella Carta di Milano,3 l’eredità culturale che EXPO vuole lasciare al mondo, la salute non ha un rilievo specifico; le grandi sfide connesse all’alimentazione sono «combattere la denutrizione, la malnutrizione e lo spreco, promuovere un equo accesso alle risorse naturali, garantire una gestione sostenibile dei processi produttivi». Sia ben chiaro, si tratta di temi di enorme rilevanza e alcuni, come la denutrizione e la malnutrizione, hanno certamente una stretta relazione con la salute, ma qui si vuole sottolineare che l’impatto della qualità dell’alimentazione ha sul nostro stato di salute meriterebbe una maggiore attenzione.

L’alimentazione è, infatti, un determinante essenziale della salute: il progetto Global Burden of Diseases ha stimato che nel 2013 nel mondo i rischi associati alla dieta hanno determinato 11,3 milioni di decessi e 241,4 milioni di DALY (disability adjusted life years), e sono al primo posto nella graduatoria dei fattori di rischio.4

Per contribuire a dare un adeguato rilievo anche a questa tematica, l’AIE ha dedicato il suo XXXIX congresso e questo numero speciale di E&P al tema alimentazione e salute.

Questo volume monografico cerca di cogliere le molteplici direzioni della ricerca sulle relazione tra alimentazione e salute intraprese dall’epidemiologia italiana. Dalla ricerca eziologica, messa in prospettiva storica dall’articolo di Salvatore Panico,5 e rappresentata da tre contributi derivanti dallo studio EPIC e da uno sui gemelli (parte IV), all’analisi del ruolo della posizione sociale nel determinare variazioni nei comportamenti alimentari (parte III), fino ai contributi più mirati a fornire supporto alle politiche, come gli studi sulla prevalenza di comportamenti a rischio e gli studi su interventi di promozione della dieta corretta (parte V). Seguono due gruppi di articoli che testimoniano la maturità della ricerca epidemiologica italiana sull’argomento: il primo allarga l’orizzonte degli studi alle questioni ambientali (parte II), il secondo, con una maggiore impronta storica, racconta le origini della comprensione del ruolo della dieta sulla salute e sulla cura dei tumori (parte I).

Nell’elaborazione del programma6 del congresso, invece, come è nelle corde dell’AIE, si è partiti dai quesiti più essenziali (vd. pp. 279-81), ai quali si è aggiunto uno sguardo critico, che pone l’attenzione alle contraddizioni presenti fra i principi a cui si ispirano le politiche di salute e il mondo dell’industria, del mercato e delle politiche; da qui l’inserimento del tema del conflitto di interessi nella gestione della salute, caro ad Alessandro Liberati, curato dall’Associazione a lui intitolata, di altri interventi nella prima sessione, oltre che di numerosi contributi sulle disuguaglianze di salute.

Come d’abitudine per l’Associazione italiana di epidemiologia, anche quello di quest’anno sarà un congresso di sintesi, che, a partire dai risultati della ricerca, affronterà temi essenziali delle politiche, della sostenibilità ambientale e dei rapporti dei sistemi che governano la salute con il mercato.

Bibliografia

  1. http://www.expo2015.org/it/cos-e
  2. http://magazine.expo2015.org/it/le-idee-di-expo?calls=1 (Ultima consultazione: 11.10.2015)
  3. http://carta.milano.it/la-carta-di-milano/
  4. GBD 2013 Risk Factors Collaborators, Forouzanfar MH, Alexander L et al. Global, regional, and national comparative risk assessment of 79 behavioural, environmental and occupational, and metabolic risks or clusters of risks in 188 countries, 1990-2013: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2013. Lancet 2015;pii:S0140- 6736(15)00128-2. [Epub ahead of print]
  5. Panico S. Alimentazione e salute: la ricetta dell’epidemiologia italiana. Epidemiol Prev 2015;39(5-6):282-83.
  6. http://www.epidemiologia.it
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