Riassunto

La protezione dei bambini dall’esposizione involontaria a inquinanti ambientali è una priorità di sanità pubblica. Nella 5a conferenza interministeriale su ambiente e salute i ministri dei 53 Stati della Regione Europea dell’OMS hanno sottolineato la necessità di attuare gli impegni stabiliti nel Piano d’azione europeo sul tema ambiente e salute nei bambini

La protezione dei bambini dall’esposizione involontaria a inquinanti ambientali è una priorità di sanità pubblica. Nella 5a conferenza interministeriale su ambiente e salute, tenutasi a Parma nel 2010, i ministri dei 53 Stati della Regione Europea dell’OMS hanno sottolineato la necessità di attuare gli impegni stabiliti nel Piano d’azione europeo sul tema ambiente e salute nei bambini (http://bit.ly/djWupp).

In questo quadro, il 27 marzo 2013, il Dipartimento ambiente e connessa prevenzione primaria (AMPP) dell’Istituto superiore di sanità (ISS) ha organizzato a Roma il workshop tecnico-scientifico «Tumori infantili nei siti contaminati».

Obiettivo di questo primo workshop è l’istituzione di un gruppo di lavoro finalizzato a individuare percorsi collaborativi multidisciplinari e multistituzionali sullo studio dei tumori infantili nei siti contaminati. Tale azione si inserisce in una più ampia iniziativa denominata SENTIERI KIDS, lanciata dall’AMPP sul tema “ambiente e salute nell’infanzia”.

Hanno partecipato al workshop l’Associazione italiana dei registri tumori, l’Associazione italiana ematologia e oncologia pediatrica, il Dipartimento di epidemiologia del servizio sanitario della Regione Lazio, l’Associazione italiana di epidemiologia, la rivista Epidemiologia&Prevenzione e il Ministero della salute.

Di cosa si è parlato

Durante la giornata di lavoro sono stati affrontati alcuni tra i principali temi connessi alla valutazione dei rischi per la salute infantile, in particolare i tumori, tra i residenti in aree contaminate.

Sono state descritte le evidenze epidemiologiche disponibili riguardo ai fattori di rischio ambientale per l’insorgenza dei tumori infantili, e sono stati presentati i dati della recente monografia sull’incidenza dei tumori infantili in Italia, curata da AIRTUMe da AIEOP e che si può liberamente scaricare qui.

Per quanto riguarda la valutazione dell’impatto sulla salute dei siti inquinati, è stato presentato il progetto SENTIERI, coordinato dal Dipartimento ambiente e connessa prevenzione primaria dell’ISS, che ha studiato la mortalità delle popolazioni residenti in 44 siti di interesse nazionale per le bonifiche dell’intero territorio nazionale con un focus sull’infanzia (http://bit.ly/12etkHx); tale indagine è stata preceduta da una valutazione dell’evidenza epidemiologica delle esposizioni ambientali (http://bit.ly/141ErOu). Sono stati inoltre brevemente riassunti i risultati di un approfondimento analitico sulla mortalità infantile nei siti contaminati italiani (http://bit.ly/1b9sSv9).

Un approfondimento

Durante il workshop è stato presentato uno dei principali approfondimenti del Progetto, cioè la collaborazione scientifica tra ISS e AIRTUM per lo studio dei tumori nell’adulto e nell’infanzia nei siti di interesse nazionale per le bonifiche. Sono stati quindi descritti la metodologia e i risultati delle analisi preliminari relativi all’incidenza neoplastica nei siti contaminati italiani rilevata nei 23 dei 44 siti di interesse nazionale per le bonifiche coperti dalla rete AIRTUM. In questi siti, su un periodo di 10 anni (1996-2005), sono stati registrati circa 700 casi di tumori maligni tra i ragazzi di età compresa tra 0 e 19 anni (più di 1.000 casi includendo anche i giovani adulti, 0-24 anni), e sono in corso le analisi per pervenire a stime di incidenza specifiche per sede, classi di età e genere.

Per quanto riguarda i giovani adulti, un giudizio favorevole è stato dato all’opportunità di estendere lo studio dell’incidenza anche alla classe 25-29 anni, per esaminare meglio gli effetti di esposizioni ambientali in età pre-lavorativa.

Integrare le reti

Il workshop ha inoltre evidenziato che un importante potenziale contributo alla stima dell’incidenza dei tumori infantili nei siti contaminati potrebbe provenire anche dalla rete AIEOP che è costituita da 54 centri distribuiti su tutto il territorio nazionale, con il principale obiettivo di promuovere e migliorare la qualità dell’assistenza al bambino affetto da patologia ematologica od oncologica in Italia. Un ulteriore apporto allo studio dei tumori infantili nei siti contaminati non coperti dalla rete AIRTUM potrebbe derivare dall’integrazione dei dati dei sistemi informativi ospedalieri (SIO) e dalla combinazione di questi ultimi con quelli della rete dei centri AIEOP. Esempi di costruzione di Archivi regionali sui tumori infantili, basati sull’integrazione dei dati del servizio informativo ospedaliero con quelli della banca dati AIEOP, sono stati forniti dal dipartimento di epidemiologia dell’SSR del Lazio.

A questo proposito la presidente dell’AIE ha suggerito la costituzione di gruppi di lavoro ad hoc sia per costruire archivi regionali di casi di tumori infantili a partire da fonti informative AIEOP e SIO (in assenza di copertura AIRTUM), sia per definire le modalità di utilizzo dell’analisi di cluster di leucemie in relazione a fonti di esposizione ambientale.

È stato infine ricordato che è in corso uno studio collaborativo tra ISS e Organizzazione mondiale della sanità sulla costruzione di una rete europea su ambiente e salute nei siti contaminati, con specifica attenzione ai temi dell’infanzia (http://bit.ly/167XsQg).

Cosa è emerso dalla discussione?

È risultato necessario

  1. disporre di ipotesi eziologiche a priori sulle associazioni tra fattori di rischio ambientali e rischio di tumori nell’infanzia, a fronte di una carenza di evidenze scientifiche su questo tema;
  2. migliorare la stima dell’esposizione a cancerogeni ambientali tra i bambini e individuare le finestre temporali di rilevanza eziologica e compatibili con i fenomeni di latenza tipici dei tumori studiati: la corretta valutazione dell’impatto sulla salute del risiedere in aree inquinate implica che si proceda secondo un paradigma che dalla semplice valutazione delle fonti di emissione/rilascio di inquinanti passi alla misura di contaminanti nelle matrici ambientali, e quindi all’effettiva valutazione dell’esposizione degli adulti e dei bambini che vivono in tali ambienti;
  3. prestare grande attenzione all’interpretazione e alla comunicazione del dato di incidenza dei tumori infantili nei siti contaminati, con riguardo al rapporto tra ricercatori, decisori, popolazione, associazioni dei genitori e media. Affrontare in modo adeguato gli aspetti interpretativi di uno studio, i processi di valutazione e revisione da parte della comunità scientifica, e giungere quindi alla definizione di criteri condivisi nella lettura dei dati e del loro grado di incertezza, è una condizione sine qua non per poter procedere a una comunicazione corretta e trasparente dei risultati su un tema estremamente delicato quale quello della salute infantile.

 Il principale aspetto sottolineato nelle conclusioni del workshop è la necessità di affrontare il delicato rapporto ambiente e salute nell’infanzia procedendo attraverso un approccio metodologico, multidisciplinare e multistituzionale, che abbia il duplice obiettivo di prevenire il rischio di neoplasie infantili attraverso azioni di intervento primario e di promuovere e migliorare la qualità dell’assistenza al bambino affetto da patologia ematologica od oncologica in Italia.

Notizie

L’Organizzazione mondiale della sanità ha istituito ilWHO Collaborating Center for Environmental Heath in contaminated sites presso il Reparto di epidemiologia ambientale del Dipartimento ambiente e connessa prevenzione primaria dell’Istituto superiore di sanità (http://bit.ly/1177y25). Il Centro sarà diretto da Ivano Iavarone.

Tra i circa 800 Centri collaborativi OMS presenti nel mondo, questo è il primo dedicato specificamente al tema dei siti contaminati. Si tratta di un riconoscimento internazionale del lavoro condotto con costanza e passione per più di 20 anni sui temi di salute e ambiente.

Il Centro collaborerà con l’OMS, in particolare con il WHO European Centre for Environment and Health di Bonn, sui seguenti temi:

  1. espansione e consolidamento dei network dedicati alla raccolta e alla diffusione dei dati sull’ambiente e sulla salute nei siti contaminati, anche attraverso l’organizzazione di workshop, conferenze, e specifiche attività di formazione, informazione e comunicazione;
  2. individuazione delle priorità per la valutazione e la gestione dei rischi sanitari nelle popolazioni residenti in aree contaminate;
  3. supporto tecnico e guida agli Stati membri per l’identificazione e l’attuazione di interventi di prevenzione primaria e di protezione e promozione della salute pubblica, anche in situazioni specifiche con attenzione ai gruppi di popolazione maggiormente vulnerabili, quali i bambini.

 

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