Struttura del PNRR

L’Unione europea, sulla spinta della crisi pandemica degli ultimi due anni con il Next Generation EU (NGEU) ha messo in campo un programma inedito e molto ambizioso che prevede investimenti e riforme con i seguenti scopi:

accelerare la transizione ecologica e digitale; migliorare la formazione delle lavoratrici e dei lavoratori; conseguire una maggiore equità di genere, territoriale e generazionale.

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), approvato con decisione del Consiglio ECOFIN del 13 luglio 2021, per l’Italia si compone di 6 missioni articolate in 16 componenti per interventi complessivi pari a 191,5 miliardi di euro.

Le 6 missioni del PNRR sono:

digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.

Per l’Italia, in particolare, visti i suoi ritardi nello sviluppo economico degli ultimi 20 anni rispetto a molti Paesi dell’Unione europea, il NGEU rappresenta un’opportunità imperdibile di sviluppo, investimenti e riforme.

Ministero della salute

La missione 6 che riguarda la salute si articola in due componenti, con un finanziamento di 7,0 e 8,6 miliardi, rispettivamente:

la componente 1, che prevede il rafforzamento delle prestazioni erogate sul territorio grazie al potenziamento e alla creazione di strutture e presidi territoriali, dell’assistenza domiciliare, lo sviluppo della telemedicina e una migliore integrazione con i servizi sociosanitari; la componente 2, che prevede il rinnovamento e l’ammodernamento delle strutture tecnologiche e digitali esistenti, il completamento e la diffusione del fascicolo sanitario elettronico (FSE), risorse destinate alla ricerca scientifica e a favorire il trasferimento tecnologico, oltre che a rafforzare le competenze e il capitale umano del SSN anche mediante il potenziamento della formazione del personale.

Degli 8,6 miliardi della componente 2, solo 520 milioni sono dedicati alla valorizzazione e al potenziamento della ricerca biomedica, definiti come segue: «L’investimento ha l’obiettivo di potenziare il sistema della ricerca biomedica in Italia, rafforzando la capacità di risposta dei centri di eccellenza presenti in Italia nel settore delle patologie rare e favorendo il trasferimento tecnologico tra ricerca e imprese». Per perseguire questi obiettivi, il Ministero della salute ha identificato tre tipi di intervento:

il finanziamento di progetti proof of concept (PoC) volti a ridurre il divario fra i risultati del settore della ricerca scientifica e quello dell’applicazione per scopi industriali; il finanziamento di programmi di ricerca o progetti nel campo delle malattie rare e dei tumori rari; il finanziamento per programmi di ricerca su malattie croniche altamente invalidanti.1

La realizzazione dei progetti PoC prevede due bandi di gara del valore complessivo di 100 milioni, da erogare (e rendicontare) il primo entro la fine del 2023 e il secondo entro la fine del 2025. Analogamente, per i progetti nel campo delle malattie rare e dei tumori rari, sono previsti due finanziamenti del valore di 50 milioni ciascuno da erogare, rispettivamente, entro la fine del 2023 e la fine del 2025. Infine, con riferimento alla ricerca su malattie croniche altamente invalidanti, si prevedono due finanziamenti del valore di 160 milioni ciascuno, anche in questo caso da erogare entro la fine del 2023 e del 2025... Accedi per continuare la lettura

 

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