Associazione Italiana di Epidemiologia - COMUNICATO STAMPA - 16 dicembre 2021

È stato diffuso ieri, dall’European Centre for Disease Prevention and Control, il documento Assessment of the further emergence of the SARS-CoV-2 Omicron VOC in the context of the ongoing Delta VOC transmission in the EU/EEA, 18th update.
In questo Rapid Risk Assessment si estende la valutazione sulla circolazione della variante Delta e le proiezioni per il periodo festivo già pubblicate il 24 novembre 2021 per includere l'emergenza e la diffusione della variante Omicron in Europa. Le previsioni aggiornate sviluppate per questa valutazione del rischio si basano dalle più recenti evidenze epidemiologiche, la trasmissibilità, la gravità e la resistenza all’immunità vaccinale della variante Omicron.

Mentre i primi i casi da Omicron segnalati in EU sono risultati collegati a viaggi internazionali, un numero crescente di casi viene ora registrato come acquisito all'interno dell'UE, anche come parti di cluster e focolai. I casi vengono ormai rilevati anche attraverso un campionamento rappresentativo nei sistemi di sorveglianza di routine. Ciò indica che la trasmissione comunitaria è già in corso nei Paesi dell'UE e che è previsto un ulteriore rapido aumento del numero di casi da Omicron nei prossimi due mesi. I modelli stimano un rischio molto alto di Omicron dominante già all'inizio del 2022.

Sebbene i dati attuali sulla gravità dell'infezione associata alla variante Omicron rimangano limitati, le prove ad oggi disponibili sollevano preoccupazioni sul fatto che l'Omicron possa essere associato a una significativa riduzione dell'efficacia del vaccino contro l'infezione da SARS-CoV-2.

Anche nel caso di una minore gravità dell'infezione/malattia con Omicron, un aumento esponenziale dei casi causati da Omicron si tradurrà in un numero crescente di casi con malattia grave. Poiché i Paesi dell'UE stanno ancora affrontando il grave impatto dell'ondata di VDelta, un ulteriore aumento dei ricoveri potrebbe rapidamente sopraffare i sistemi sanitari.

Il rapporto dell’ECDC valuta l'impatto della diffusione dell'Omicron come molto elevato.

L’Associazione Italiana di Epidemiologia ritiene utile segnalare le raccomandazioni formulate nel rapporto, che si riportano in sintesi.

È necessaria un'azione urgente e forte per ridurre la trasmissione al fine di alleviare il già pesante onere sui sistemi sanitari e proteggere i più vulnerabili nei prossimi mesi.

È necessario reintrodurre e rafforzare tutte le misure per ridurre la trasmissione Delta in corso, rallentare la diffusione della variante Omicron e mantenere gestibile il carico sanitario e di malattia correlato al COVID-19. Queste misure includono:

  • evitare raduni pubblici o privati;
  • l'uso di mascherine anche all’aperto in caso di sovraffollamento;
  • ridurre i contatti tra gruppi di individui in contesti sociali o di lavoro;
  • ricorso allo smartworking;
  • testing;
  • tracciamento dei contatti.

ECDC invita le autorità nazionali a prendere in considerazione la possibilità di consigliare una riduzione di incontri interfamiliari e di esercitare ulteriore cautela durante i viaggi e/o laddove siano previsti contatti intergenerazionali durante le festività natalizie. Sebbene la percentuale di casi di Omicron VOC rimanga bassa e la capacità delle risorse lo consenta, la ricerca dei contatti dovrebbe essere prioritaria per casi probabili o confermati di infezione da Omicron VOC, indipendentemente dallo stato di vaccinazione, in modo tempestivo e il più completo possibile.

La vaccinazione rimane una componente chiave dell'approccio multistrato necessario per ridurre l'impatto dell'Omicron VOC, affrontando anche la circolazione in corso del Delta VOC. Gli sforzi dovrebbero continuare ad aumentare la piena diffusione della vaccinazione negli individui che sono attualmente non vaccinati o parzialmente vaccinati. Le dosi di richiamo aumenteranno la protezione contro gli esiti gravi del Delta VOC e valutazioni preliminari suggeriscono anche che i booster potrebbero aumentare la protezione contro l'Omicron VOC. L'impatto sulla popolazione dovrebbe essere maggiore se una dose di richiamo viene somministrata alla maggior parte della popolazione adulta e se questa dose di richiamo viene somministrata il prima possibile, sebbene non prima di tre mesi dopo il completamento dell'intero ciclo di vaccinazione.

Dovrebbe essere presa in considerazione una pianificazione immediata per aumentare la capacità dell'assistenza sanitaria di trattare il numero maggiore di casi previsto. Le capacità di intervento ospedaliero dovrebbero essere rivalutate in base ai dati epidemiologici emergenti sulla gravità dell'Omicron VOC.

I test sugli individui con sintomi, indipendentemente dal loro stato di vaccinazione, insieme all'isolamento di quelli risultati positivi, continuano ad essere importanti nel limitare la diffusione di SARS-CoV-2. Le strategie di test dovrebbero essere flessibili e rapidamente adattabili alla situazione epidemiologica e alle risorse disponibili. La sorveglianza genomica rimane della massima importanza per la diagnosi precoce della presenza di Omicron VOC, per consentire il monitoraggio delle tendenze epidemiologiche e per guidare le misure.

ECDC rimarca che le attività di comunicazione del rischio rimangono vitali e dovrebbero sottolineare l'importanza di completare il ciclo vaccinale e di effettuare i richiami, ma anche evidenziare l'importanza di una continua aderenza alle misure di prevenzione e protezione. I Paesi dovrebbero considerare di investire in attività di ascolto sociale per identificare e affrontare rapidamente la disinformazione.

L’Associazione Italiana di Epidemiologia fa proprie le raccomandazioni dell’ECDC, invitando le Istituzioni ad aumentare il livello di allerta e a potenziare la sorveglianza, le attività di accertamento diagnostico e di sequenziamento, il contact tracing. In presenza di un aumento dell’accelerazione nell’aumento dei contagi, occorre valutare tempestivamente, anche a livello locale, la possibilità di incrementare e rafforzare le misure di prevenzione e protezione.

Associazione Italiana di Epidemiologia

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