Approda su Epidemiologia&Prevenzione, grazie alla lettera di Giuseppe Masera sopra riportata, il dibattito sull’eticità della randomizzazione sollevato dal Comitato etico della Fondazione Umberto Veronesi. Con una nota1 il Comitato ha esternato alcune considerazioni sostenendo che la randomizzazione spesso non è etica, perché nega a una parte dei pazienti la possibilità di accedere a farmaci e interventi molto spesso più efficaci del trattamento convenzionale. Propone dunque di alzare il limite dei test statistici per rifiutare l’ipotesi nulla al 10% e di applicare stopping rules, cioè regole per interrompere gli studi precocemente sulla base dei risultati preliminari, più tempestive e più sensibili. Le perplessità del Comitato sono indirizzate alla randomizzazione, ma a nostro avviso andrebbero rivolte a ben altre debolezze degli studi proposti ai comitati etici... Accedi per continuare la lettura

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