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Ricerca e azione per l’equità in salute: il centro Health Equity Italy
Research and action in health: Health Equity Italy
Un centro interdipartimentale per studiare e contrastare le disuguaglianze di salute
Il 30 giugno 2025, presso l’Aula Bizzozzero dell’Università degli Studi di Torino, è stato presentato Health Equity Italy (HEI), centro interdipartimentale nato dalla collaborazione tra il Dipartimento di Scienze Cliniche e Biologiche, il Dipartimento di Culture, Politica e Società, e il Dipartimento di Economia e Statistica “Cognetti de Martiis” dell’Università di Torino, con il supporto del Servizio Sovrazonale di Epidemiologia ASL TO3 e del Laboratorio Riccardo Revelli – Centre for Employment Studies.
Il centro è nato per sviluppare strumenti di analisi interdisciplinare per leggere e affrontare le disuguaglianze di salute in Italia, mettendo in relazione dati, contesti e decisioni pubbliche, e contribuendo alla programmazione e alla valutazione delle politiche con evidenze scientifiche rilevanti per i territori.
La salute non è solo il risultato di comportamenti individuali o fattori biologici, ma un fenomeno profondamente radicato nelle condizioni sociali ed economiche in cui le persone vivono. Lavoro, istruzione, reddito, ambiente e reti sociali agiscono nel tempo, modellando l’accesso alle opportunità e l’esposizione ai rischi. Le disuguaglianze di salute emergono quando questi determinanti si distribuiscono in modo disuguale, generando differenze sistematiche e prevenibili tra gruppi sociali. Il centro HEI nasce per studiare tali processi, rendere visibili le dinamiche di esclusione e orientare le risposte istituzionali.
Analisi dei percorsi lavorativi e salute: un’applicazione dell’approccio HEI
L’approccio promosso da HEI propone una lettura strutturale e dinamica delle disuguaglianze legate al lavoro, capace di collegare esperienze lavorative e salute lungo l’intero corso di vita.
L’integrazione di dati sanitari e amministrativi provenienti da fonti diverse consente di ricostruire traiettorie occupazionali e analizzare come precarietà, inesperienza, condizioni contrattuali o crisi aziendali possano tradursi in vulnerabilità per la salute. Il rischio di infortuni, per esempio, non dipende solo dal tipo di mansione, ma tende ad aumentare nelle fasi iniziali di un nuovo lavoro o in presenza di forte instabilità e frequente mobilità tra impieghi, quando mancano ancora conoscenze e tutele adeguate.1
Queste dinamiche si riflettono anche dopo l’evento critico: l’impatto di un infortunio non è solo medico, ma anche contrattuale, economico e relazionale. Le conseguenze sul reinserimento lavorativo, sulla stabilità dell’occupazione successiva e sull’accesso a sistemi di protezione possono determinare percorsi molto diversi tra individui con caratteristiche simili.
L’analisi di queste traiettorie dimostra che le disuguaglianze si costruiscono nel tempo, attraverso l’interazione di vulnerabilità sociali, condizioni lavorative e istituzioni. Leggere questi percorsi in modo integrato permette di descrivere meglio i fenomeni e di produrre strumenti utili alla programmazione: indicatori predittivi, profili di rischio e scenari su cui costruire politiche di prevenzione e protezione più eque e tempestive.
Accompagnare l’innovazione istituzionale: ricerca e pratiche trasformative
Uno degli obiettivi di HEI è contribuire all’innovazione nelle forme organizzative e istituzionali dei servizi, a partire da quelli sanitari e sociosanitari. La transizione verso un welfare di prossimità – che trova nelle Case della Comunità un punto di snodo – richiede la capacità di comprendere e misurare i bisogni emergenti e i meccanismi che generano o amplificano le disuguaglianze.2
HEI si propone di accompagnare questo cambiamento attraverso una lettura integrata delle traiettorie lavorative e di vita, dei percorsi di cura e dei contesti territoriali. Non si tratta solo di documentare o valutare l’esistente, ma di costruire strumenti per interrogare in modo critico le pratiche e contribuire alla loro evoluzione, partendo da un’idea di salute che include il benessere sociale e relazionale.
Le collaborazioni con enti locali, fondazioni e attori del terzo settore sono parte integrante di questo approccio, che vede nella ricerca un elemento attivo nella definizione stessa delle politiche. HEI si configura così come uno spazio di sperimentazione di forme di co-produzione della conoscenza utili a orientare l’azione pubblica, con attenzione agli strumenti di valutazione e al disegno partecipato degli interventi.
Costruire valore pubblico attraverso la ricerca sull’equità
HEI parte dalla convinzione che l’equità debba essere un criterio guida nella programmazione delle politiche pubbliche e non solo un risultato da monitorare. Le disuguaglianze di salute sono un indicatore sintetico di come si distribuiscono, in modo sistematicamente disuguale, risorse, opportunità e rischi all’interno della società. Affrontarle richiede strumenti capaci di leggere le interazioni tra condizioni sociali, economiche, ambientali e istituzionali lungo il corso di vita.
Il centro si propone di produrre conoscenza utile per l’azione pubblica, rafforzando la capacità delle istituzioni di progettare, valutare e adattare politiche orientate alla giustizia sociale. Questo significa lavorare su basi empiriche solide, promuovendo l’uso integrato di dati multidimensionali, la formazione di competenze per affrontare problemi complessi e la costruzione di alleanze tra ricerca, amministrazioni e società civile.
In questo quadro, la ricerca diventa parte attiva nella definizione delle risposte. Il valore pubblico non è solo un fine, ma il presupposto di un approccio che mira a incidere sulle condizioni strutturali che generano disuguaglianze e a orientare il cambiamento istituzionale verso orizzonti di maggiore equità.
Una prospettiva italiana in dialogo con l’Europa
Il centro si ispira a realtà consolidate come l’Institute of Health Equity (University College London)3 e reti internazionali come EuroHealthNet4, che contribuiscono al dialogo europeo sui determinanti sociali della salute. Raccoglie l’eredità della Joint Action on Health Equity Europe (JAHEE) e partecipa a due nuove iniziative europee: la Joint Action JACARDI (Joint Action on Cardiovascular Diseases and Diabetes)5 e la Joint Action PreventNCDs (Joint Action on Non-Communicable Diseases)6.
Questi riferimenti rafforzano la dimensione comparativa del lavoro del centro, alimentano il dialogo tra pratiche locali e strategie sovranazionali e permettono di collocare le evidenze italiane in un confronto europeo sulle politiche per l’equità in salute.
Conflitti di interesse dichiarati: nessuno.
Bibliografia
- Bena A, Giraudo M, Leombruni R, Costa G. Job tenure and work injuries: a multivariate analysis of the relation with previous experience and differences by age. BMC Public Health 2013;13(1):869. doi: 10.1186/1471-2458-13-869
- Pilutti S, Di Monaco R, Costa G. Costruire reti, generare impatto. L’esperienza della rete Arcturus: innovazione, cooperazione e welfare territoriale efficace. Torino, Prospettive ricerca socio-economica editrice, 2025. Disponibile su: https://iris.unito.it/handle/2318/2065654
- Institute of Health Equity. Disponibile all’indirizzo: https://www.instituteofhealthequity.org/home
- EuroHealthNet. Disponibile all’indirizzo: https://eurohealthnet.eu/
- JACARDI. Disponibile all’indirizzo: https://jacardi.eu/
- JA PreventNCD. Disponibile all’indirizzo: https://preventncd.eu/
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