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E&P 2017, 41 (3-4) maggio-agosto Suppl. 1, p. 4-4
DOI: https://doi.org/10.19191/EP17.3-4S1.P004.057
Il primo studio sistematico sulla salute degli immigrati in Italia
The first analytical study on the health of immigrants in Italy
L’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e il contrasto delle malattie della povertà (INMP) è ente del Servizio sanitario nazionale con personalità giuridica di diritto pubblico, dotato di autonomia organizzativa, amministrativa e contabile, vigilato dal Ministero della salute. Per il compimento delle funzioni dell’Istituto, come articolate dal decreto del Ministero della salute n. 56 del 22 febbraio 2013, la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano prevede un finanziamento basato sulla ripartizione delle disponibilità finanziarie complessive destinate al finanziamento del Servizio sanitario nazionale per l’anno di riferimento (art. 14, comma 5, D.L. n. 158/2012 convertito con modificazioni dalla L. 189/2012). L’INMP ha il compito di promuovere attività di assistenza, ricerca e formazione nell’ambito della salute delle popolazioni migranti e delle diseguaglianze socioeconomiche nella salute, in particolare nella valutazione dell’effetto della povertà sulla salute della popolazione. Oltre alla tradizionale attività di assistenza ambulatoriale, i cardini dell’INMP sono rappresentati dall’Osservatorio epidemiologico (OENIP) e dalla rete di sanità pubblica, attraverso i quali l’Istituto intende attivare strumenti di valutazione e promozione dell’equità nella salute, che mai come in questa fase storica necessita di essere monitorata, anche in considerazione della crisi economica globale che ha caratterizzato l’ultimo decennio.
L’OENIP ha iniziato a operare nel 2013 attivando linee di attività e ricerca in collaborazione con i centri epidemiologici regionali e gli istituti nazionali coinvolti sui temi di interesse dell’INMP. Tra queste, riveste particolare importanza la collaborazione scientifica con l’Istat, che ha consentito di condurre gli studi presentati in questa monografia, risultato finale di due anni di lavoro intenso e proficuo, e che presenta contributi originali sullo stato di salute della popolazione immigrata in Italia.
Ne emerge un quadro caratterizzato da elementi di interesse originali. Innanzitutto, il noto vantaggio di salute che gli immigrati posseggono al loro arrivo rispetto alla popolazione nativa inizia a mostrare segnali di deterioramento. Tale osservazione viene evidenziata da quasi tutti i risultati presentati nella monografia, a partire dallo stato di salute percepito fisico e mentale, anche a causa dei fenomeni di discriminazione subiti, e dalla tendenza al sovrappeso. Questi importanti risultati costituiscono una sfida per il servizio sanitario, che deve essere in grado di spostare l’attenzione dal tradizionale focus sulle malattie infettive e sulle condizioni acute che eventualmente possono manifestarsi al momento dell’arrivo, ai problemi che caratterizzano una popolazione stabilmente presente, quindi maggiormente esposta ai problemi di salute cronici, ma anche correlati alle diseguaglianze socioeconomiche nella salute. In tale scenario, l’attenzione alla prevenzione è cruciale: alcuni indizi emergono da questo lavoro, che ha mostrato un minore ricorso all’assistenza sanitaria efficace, come nel caso della vaccinazione antinfluenzale, delle visite mediche senza disturbi o sintomi finalizzate alla prevenzione primaria, ma anche degli screening per la prevenzione femminile. Tuttavia, proprio dall’osservazione dell’andamento della copertura degli screening emerge che laddove il sistema sanitario riesce a fornire un’offerta di assistenza attiva ed efficace per tutta la popolazione residente, italiana e straniera, le diseguaglianze tra i due gruppi si riducono.
Questi risultati rappresentano solo il primo passo del programma di attività che l’Osservatorio epidemiologico sta mettendo in campo, con un progressivo potenziamento della propria struttura. A tal fine l’OENIP sta coinvolgendo la rete nazionale degli esperti delle Regioni e degli istituti nazionali di ricerca. Le iniziative che sono in fase di attivazione riguarderanno progettualità sia di carattere istituzionale, come il sistema di monitoraggio degli indicatori sulla salute degli immigrati, sia filoni maggiormente orientati alla ricerca epidemiologica e operativa. Numerosi temi devono essere esplorati, a partire dalle barriere all’accesso all’assistenza sanitaria e dai problemi di salute delle seconde generazioni, che ormai costituiscono una quota rilevante della popolazione residente. Una ulteriore sfida per la ricerca epidemiologica è rappresentata dal tema delle condizioni di salute dei migranti “irregolari”, spesso solo in transito nel nostro Paese. Nella monografia è presente un contributo specifico, che evidenzia l’assenza di particolari situazioni allarme per la salute pubblica in termini di malattie trasmissibili, rilevando al contempo i rischi per le condizioni di marginalità in cui spesso si trovano a vivere e stimola un approfondimento per la valutazione della salute mentale dei richiedenti protezione internazionale.
Questo volume monografico costituisce il primo contributo sistematico prodotto in Italia sul tema della salute della popolazione immigrata e ci auguriamo che possa in tal senso rappresentare un importante strumento di lavoro nell’ambito della programmazione sanitaria. Tutte le istituzioni impegnate sui temi dell’equità nella salute possono trovare nell’INMP una sponda a livello centrale su cui impostare collaborazioni a fini di ricerca, ma anche per valorizzare risultati prodotti e per sollecitare interventi dei decisori in ambito di prevenzione primaria o secondaria e di assistenza sanitaria.
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