Introduzione
L'ambiente urbano è particolarmente importante per la salute della popolazione a causa delle elevate concentrazioni di attività antropiche inquinanti in uno spazio limitato. Negli agglomerati urbani infatti la popolazione è esposta, insieme ad altri organismi animali e vegetali, a miscele di agenti fisici e chimici potenzialmente dannosi per la salute. L'attenzione va rivolta in modo prioritario agli inquinanti atmosferici emessi in prevalenza dal traffico autoveicolare, dal riscaldamento domestico e dagli insediamenti industriali
L'ambiente urbano e le zone industriali infatti sono spesso confinanti, in quanto un'intensa industrializzazione è un elemento tipico delle periferie delle grandi città nei paesi sviluppati. Evidenze crescenti mostrano che all'esposizione a inquinanti presenti nell'ambiente di vita si possono attribuire quote non trascurabili della morbosità e mortalità per neoplasie, malattie cardiovascolari e respiratorie. Nonostante negli ultimi 30-40 anni in molte città europee si sia raggiunto un notevole miglioramento nella qualità dell'aria, il problema dell'inquinamento atmosferico urbano e dei suoi effetti sulla salute non è stato risolto. Al diminuire dei livelli di inquinanti tradizionali quali il biossido di zolfo (SO2) in seguito a ristrutturazioni industriali, innovazioni tecnologiche, miglioramenti nella qualità dei combustibili e normative per il controllo della qualità dell'aria, è andato crescendo il volume di traffico autoveicolare e il livello dei nuovi inquinanti. L'Agenzia europea dell'ambiente (EEA) riferisce che l'uso dell'auto privata è rimasto più o meno stabile, nonostante la recessione economica e le oscillazioni del prezzo del carburante degli ultimi dieci anni; tuttavia le nuove auto stanno diventando più efficienti nell'uso e nel consumo del carburante.6 Bisogna però sottolineare che dal rapporto TERM 2012 (Transport and Environment Reporting Mechanism) realizzato dall'EEA emerge che gli obiettivi sulla qualità dell'aria sono stati superati in molte aree europee. Per quanto riguarda il biossido di azoto (NO2), che può causare asma e altri problemi respiratori, nel 2010 i valori limite annuali sono stati superati nel 44% delle stazioni di monitoraggio del traffico. Per quanto riguarda il particolato (PM10), anch'esso nocivo per la salute umana, nel 2010 è stato osservato il superamento del suo valore limite giornaliero nel 33% delle zone di traffico in tutta l'UE-27.
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