Pagine di E&P minuto di lettura

Appello per l’attribuzione esclusiva del governo delle problematiche relative all’amianto agli enti e istituti del SSN
Appello per l’attribuzione esclusiva del governo delle problematiche relative all’amianto agli enti e istituti del SSN (Ministero della Salute, Regioni e Province Autonome e Aziende Sanitarie)
Si rivolge un appello affinché le attività previste dalla legge 833/78 e delegate ai Servizi Territoriali di Prevenzione vengano effettuate esclusivamente dall’ente pubblico senza delega alcuna e, in particolare:
- l’informazione sui rischi e sulla gestione dei materiali contenenti amianto, sugli interventi di messa in sicurezza, di manutenzione, di monitoraggio, di rimozione e di conferimento in discarica;
- la formazione di una moderna coscienza sanitaria sulla base di un’adeguata educazione sanitaria del cittadino e delle comunità;
- la promozione e la salvaguardia della salubrità e dell’igiene dell'ambiente naturale di vita e di lavoro;
- la formazione professionale e permanente nonché l’aggiornamento scientifico culturale del personale del servizio sanitario nazionale;
- la vigilanza sul territorio per l’individuazione di situazioni particolarmente critiche che possono comportare rischio di dispersione significativa di fibre di amianto nell’ambiente
- l’informazione ai cittadini che si rivolgono ai Dipartimenti di Prevenzione per segnalare eventuali condizioni di rischio, sia in ambito lavorativo che ambientale
- la raccolta di segnalazioni di rifiuti contenenti amianto sparsi abusivamente sul territorio.
Firma anche tu
Commenti: 2
1.
Riflessione sulla vostra petizione per la centralizzazione della gestione dell’amianto nel SSN
Spett.Le.Rivista
Egregi firmatari,
ho letto con attenzione la vostra petizione sull’attribuzione esclusiva della gestione di una serie di problematiche legate all’amianto agli enti e istituti del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) senza nessuna deroga.
Condivido senza esitazione il "principio" che la centralità pubblica nella gestione del rischio amianto sia determinante, e mi auguro che questa iniziativa possa rappresentare uno stimolo concreto affinché le istituzioni competenti siano finalmente motivate a formare giovani professionisti e applicare in maniera efficace le normative vigenti, che da oltre 35 anni definiscono percorsi, ruoli e responsabilità precise che vi evidenzio non tutte in capo all'SSN come da Voi ipotizzato
Tuttavia, pur comprendendo l’intento, ritengo questa proposta non solo ideologica e probabilmente antitetica alle leggi dello Stato, ma di fatto inapplicabile nella realtà operativa, perché talmente esclusiva da poter passare inapplicabile giuridicamente e fattivamente. L’idea di concentrare tutte le attività nel SSN, escludendo enti specializzati che da anni svolgono queste funzioni, appare una semplificazione che rischia di compromettere l’efficienza e la qualità dell’intero sistema di gestione del rischio amianto, che tutti possiamo condividere ha necessità di una profonda e importante revisione. Etimologicamente Il termine "revisione" deriva dal latino revisĭo, -ōnis, a sua volta derivato dal verbo revidēre, composto da re- (di nuovo, indietro) e vidēre (vedere, guardare). Quindi, etimologicamente, "revisione" significa "guardare di nuovo", "rivedere con attenzione".Accostando 35 anni di percorso che molti di Voi hanno vissuto appieno al significato immediato perciò , credo che un controllo, un esame attento per correggere, migliorare o aggiornare qualcosa, sia ben più profondo di questa petizione. Perché "revisione" porta con sé un senso più profondo legato al concetto di consapevolezza e miglioramento guardando al nuovo.
Entrando nel merito della proposta che ho sottoscritto con profonda vicinanza allo Stato che siamo tutti noi :
Punti critici della petizione e distoglimento di competenze
1. Informazione sui rischi e gestione dei materiali contenenti amianto
Attualmente svolta da ARPA, ISPRA, Sportello Amianto Nazionale su delega di 4000 comuni italiani, e da ordini professionali riconosciuti dallo Stato e dalla Cstituzione
Il SSN non ha attualmente né il know-how né la struttura operativa per svolgere queste funzioni in autonomia.
2. Formazione sulla gestione dell'amianto e sicurezza
Attualmente realizzata da migliaia di enti di formazione accreditati, INAIL, università, associazioni professionali.
Il SSN non ha esperienza specifica e di fatto risulterebbe allo stato attuale anche probabilmente giuridicamente incompetente nell'oscurame la legittimità di enti di diritto pubblico e privato che già fanno questo sia per i privati che per la funzione pubblica.
3. Salubrità e igiene dell’ambiente di vita e di lavoro
Monitorata da ISPRA, ARPA, ASL, enti locali.
Il SSN non ha strumenti per un monitoraggio ambientale sistematico. Non ha squadre preparate a questo allo stato dell'arte e costruire una linea operativa esclusiva in merito costituirebbe una profonda ristrutturazione per altro neppure di competenza dello stato centrale ma per molti aspetti delle autonomie regionali.
4. Vigilanza sul territorio per dispersione di fibre
Svolta da ARPA, ISPRA, laboratori specializzati, forze dell’ordine.
Il SSN non ha la capacità investigativa e operativa per queste attività allo stato dell'arte.
5. Informazione ai cittadini e raccolta di segnalazioni
Oggi gestita da Sportello Amianto Nazionale per delega di 4000, Amministrazioni Comunali Italiane, Regioni, ARPA, ASL.
Il SSN non può sostituire e oscurare canali informativi specialistici già esistenti se non con una legislazione puntuale che per altro porterebbe forse anche aspetti anticostituzionali e comunque il cambio radicale implicherebbe non solo i rami del parlamento ma le autonomie di primo e secondo grado.
6. Gestione dei rifiuti di amianto abbandonati
Competenza di Comuni, aziende municipalizzate, ARPA, forze dell’ordine.
Il SSN non ha competenze logistiche o amministrative per la gestione dei rifiuti. Che per altro si osserva con questo punto della petizione parrebbe che i firmatari vorrebbero anche un SSN che so sostituisce a 15.000 imprese che orbitano nel settore della bonifica e della consulenza amianto in piena osservanza delle leggi dello Stato
Conclusione
Mi auguro fortemente che una gestione pubblica efficace e coordinata possa essere implementata e, come Sportello Amianto Nazionale, restiamo sempre a disposizione del pubblico per supportare cittadini e istituzioni in questa sfida cruciale. Ricordo che la nostra organizzazione è legittimata ad agire per nome e conto di oltre 4.000 amministrazioni pubbliche Italiane e per quanto io stesso nutro la speranza ci possa essere la possibilità di migliorare, oggi è inconfutabile che siamo un servizio di utilità pubblica che collabora legittimamente con Comuni, ed è partner dell’informazione per organi centrali dello Stato, come ente del terzo settore regolarmente riconosciuto ed inquadrato nella legge e nella costituzione.
Inoltre, per quanto mi riguarda personalmente, la mia battaglia per la comunicazione e la sensibilizzazione sul rischio amianto è da sempre al servizio dello Stato e delle sue istituzioni che proteggono il futuro dei nostri giovani e mi auguro di poterle aiutare a farlo meglio di come un sistema amministrativo, burocratico e non politico ha fatto in questi 35 anni. La mia devozione alla repubblica Italiana e il mio umile contributo in tema amianto è per altro riconosciuto ufficialmente per tramite dell'onorificenza conferitami dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella di Commendatore della Repubblica Italiana, per altro comprocedura speciale proprio per alti meriti civili, sociali e lavorativi nell’ambito della tutela dalla fibra killer con grande risalto per la collettività.
Detto ciò, ritengo che questa petizione, pur avendo un fondamento condivisibile, sia totalmente inapplicabile e incompetente nella sua formulazione e forse rappresenti una ideologia di rivendicazione.
Escludere enti come ARPA, ISPRA, INAIL, università, enti di formazione accreditati e laboratori privati significa privarsi di professionalità e competenze che il Servizio Sanitario Nazionale non può sostituire, né per missione istituzionale né per capacità tecnico-operativa, ne per rielaborazione forse dell'intero quadro legislativo.
Questa proposta appare quindi una visione statica e inefficace, che non tiene conto della realtà operativa e dell’interdisciplinarità necessaria per affrontare un problema così complesso che deve passare da un percorso più ampio della visione proposta e forzatamente che piaccia ai firmatari o no, dalla parola COLLABORAZIONE e lo dobbiamo alle famiglie , ai lutti e alle risorse che lo stato ha investito in più di 30'anni. Non partire da qui sarebbe credo troppo egoista ma è un mio umilissimo parere.
Resto comunque disponibile per un confronto anche pubblico per tramite della rivista a cui esprimo grande stima e complimenti per il grande servizio.
Auguro buona e serena vita a tutti
Comm. Fabrizio Protti
Presidente – Sportello Amianto Nazionale
2.
La governance del problema amianto va posta sotto l’authority del SSN
E' palese che vi siano molti Enti pubblici e privati che operano per la gestione del problema amianto con funzioni , compiti, competenze, professionalità diverse. Nessuno è così ingenuo da pensare di esaurire nel SSN questa complessità . Detto questo però è necessario affermare che per quanto attiene la salute delle popolazioni attuale e futura il referente istituzionale che ha questa responsabilità di governance e l'autorità sanitaria pubblica che deve svolgere un ruolo di supervisione dei progetti di bonifica e di governance nella gestione del tema.Nessuna preclusione se qualche Onlus vuole partecipare , ma questo deve avvenire sotto la supervisione dell'autorità sanitaria pubblica.