di Rodolfo Saracci

Come epidemiologi niente di quanto coinvolge concretamente la salute delle popolazioni, sovente in modi drammatici, ci può essere estraneo o lasciarci indifferenti, se non al prezzo di prosciugare le fonti di ispirazione dell’epidemiologia, ridotta, in nome della complessità dei problemi medici e sanitari, ai suoi soli termini tecnici. E niente più dei pensieri e dell’azione, indissociabilmente e costantemente uniti, di Gino Strada può oggi costituire una dirompente sorgente di riflessione e ispirazione con cui confrontarci. Il suo ultimo scritto (da La Stampa), che sarebbe futile accompagnare con molte parole, è la testimonianza fedele di una vita che ha esemplarmente mostrato cosa debbano e cosa possano oggi essere una medicina e una sanità pubblica coerenti in tutto con i loro principi fondatori umani e sociali. (14 agosto 2021).

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