Comunicato

L’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE), si unisce alle voci – sollevate in sede politica, scientifica, sanitaria, in Italia e all’estero – di dissenso di fronte alla prospettiva che il Comune di Casale Monferrato accetti per denaro la condizione imposta dalla difesa del processo Eternit, di rinunciare per sempre alla dimensione collettiva della ricerca di giustizia a favore delle vittime dell’inquinamento causato dalla Eternit.

Sono affiliati all’AIE i ricercatori che hanno misurato i gravissimi effetti sulla salute della Eternit che la rivista dell’AIE, “Epidemiologia & Prevenzione”, ha contribuito in questi anni a far conoscere. Sottostare alla richiesta di impegnarsi a non avviare ulteriori procedimenti giudiziari, oltre a macchiare la dignità del comune di Casale Monferrato e svilire irrimediabilmente le aspettative di giustizia della popolazione, potrebbe compromettere la possibilità di continuare nei prossimi decenni a misurare l’impatto che l’Eternit ha avuto sulla salute dei casalesi.

Anche se gli epidemiologi italiani si rifiutano di quantificare in termini di denaro il valore della vita umana, si rileva che l’offerta della Eternit appare assolutamente sproporzionata rispetto al numero delle morti che essa ha causato.

Da Casale Monferrato – medaglia d’oro come benemerita del risorgimento nazionale – le molte aree italiane vittime di inquinamento di origine industriale (e gli epidemiologi che ne misurano gli effetti) si aspettano piuttosto un benemerito esempio di razionalità, sensibilità e impegno per la salute pubblica.

L’AIE pone le proprie competenze a disposizione del comune di Casale Monferrato, della Regione Piemonte, del Ministero della Sanità, per affrontare le esigenze di approfondimenti scientifici, clinici, epidemiologici, ambientali, sociali, economici emergenti dalle vicende di Casale Monferrato.

Presidenza e segreteriadell’Associazione italiana di epidemiologia

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