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E&P 2019, 43 (2-3) marzo-giugno Suppl. 1, p. 7-8
DOI: https://doi.org/10.19191/EP19.2-3.S1.032
PREFAZIONE. SENTIERI: dal contesto italiano all’istituzione di un network internazionale
SENTIERI: from an Italian experience to an international network
Lo studio SENTIERI (Studio Epidemiologico Nazionale dei Territori e degli Insediamenti Esposti a Rischio da Inquinamento), attraverso una metodologia standardizzata, consente oggi di:
analizzare il profilo di salute con un approccio multi-esito basato su fonti di dati correnti accreditati per la mortalità, i ricoveri ospedalieri, l’incidenza dei tumori, le malformazioni congenite; focalizzare le valutazioni in diversi sottogruppi di popolazione con particolare attenzione alle fasce più vulnerabili, quali i bambini e gli adolescenti; individuare a priori le principali patologie da sottoporre a sorveglianza grazie alla valutazione delle evidenze disponibili sulla loro relazione eziologica con i fattori di rischio ambientali che caratterizzano ciascun sito; monitorare nel tempo l’evoluzione del profilo di salute delle popolazioni, permettendo di valutare l’implementazione di azioni preventive di risanamento ambientale; offrire indicazioni di sanità pubblica.La Sesta Conferenza Ministeriale Ambiente e Salute dei 53 Paesi della Regione Europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), svoltasi a Ostrava, Repubblica Ceca (13-15 giugno 2017), ha incluso per la prima volta il tema dei siti contaminati fra le priorità di sanità pubblica. In particolare, nella Dichiarazione di Ostrava si sollecitano gli Stati della Regione Europea all’adozione di programmi e azioni per prevenire ed eliminare gli effetti avversi, ambientali e sanitari, i costi e le diseguaglianze relativi alla gestione dei rifiuti e dei siti contaminati.1 In ambito europeo, è stata stimata la presenza di circa 342.000 siti contaminati, dei quali solo il 15% sottoposto a interventi di risanamento ambientale. La contaminazione di queste aree è riferita in particolare alle matrici suolo e acqua, per le quali le attività industriali e la gestione e il trattamento di rifiuti di origine industriale rappresentano le principali sorgenti di inquinamento.2 La contaminazione dell’aria non è invece tra i fattori utilizzati per caratterizzare questi siti, lasciando presagire che il numero di aree contaminate e l’entità della contaminazione siano in realtà maggiori di quanto stimato.
Nel complesso gli studi e le valutazioni finora condotte sono caratterizzati da una frammentazione di disegni, obiettivi e metodi di indagine che non consente di disporre di stime di impatto complessivo. Ciò è spesso associato alla difficoltà di disporre e di applicare approcci valutativi innovativi che integrino le diverse fonti di contaminazione e le vie di esposizione (attraverso acqua, suolo, aria e catena alimentare)... Accedi per continuare la lettura
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