Il Rapporto AIRTUM 2011 ripropone all'attenzione il tema della sopravvivenza dei pazienti oncologici in Italia. L'aggiornamento di dati e analisi e il confronto con le precedenti monografie dedicate allo stesso argomento pubblicate nel 2001 e nel 2007 consentono di tracciare un vero e proprio percorso di riflessione su elementi importanti dell'impatto delle strategie diagnostiche e terapeutiche in campo oncologico negli ultimi due decenni.
L'analisi della sopravvivenza è universalmente riconosciuta tra gli indici più importanti per indagare l'evoluzione dell'approccio al cancro da parte di un'organizzazione sanitaria: sinteticamente essa esprime sia gli esiti legati all'evoluzione degli strumenti diagnostici e della conseguente anticipazione della presa in carico del paziente oncologico, sia quelli relativi all'aumento dell'efficacia delle terapie antitumorali e del percorso assistenziale in generale.
Molti determinanti quindi, e con effetti differenti sui vari tipi di tumore, racchiusi in un unico indicatore: da qui la necessità di indagare con attenzione e segnalare criticamente lemolteplici prospettive di interpretazione.
Lo studio esprime chiaramente in questo senso lo sforzo di tutti coloro che hanno contribuito nell'offrire analisi complesse, spunti critici e solidi confronti in senso temporale e geografico, capaci di far risaltare ipotesi sul peso dei vari fattori nell'influenzare la durata, e verosimilmente anche la qualità della vita dei pazienti oncologici. L'opera, inoltre, fa proprie nuove assunzionimetodologiche e nuovi modelli di analisi in linea con le più recenti acquisizioni presenti in letteratura; ciò renderà lo studio immediatamente confrontabile con gli studi europei e internazionali di prossima pubblicazione.
Negli ultimi venti anni la sopravvivenza a 5 anni dei malati di tumore, sia maschi, sia femmine, è andata via via aumentando, con una progressiva attenuazione delle differenze di genere. Nelle aree del Centro-Nord il livello e l'omogeneità di questo indicatore documentano una buona e diffusa qualità degli interventi diagnostici e terapeutici, mentre le regioni meridionali continuano a essere gravate da una minore aspettativa di vita dopo la diagnosi di un tumore, in gran parte a causa della ridotta anticipazione diagnostica rispetto al resto del Paese.
Lo studio analizza ulteriori elementi strategici per le scelte di sanità pubblica in futuro, dalla sopravvivenza nell'età anziana con i suoimolteplici co-fattori, alle tendenze dei tumori ad alta e bassa letalità, alle attività di screening organizzato e non organizzato, con le conseguenti ricadute in termini di efficienza e sovradiagnosi, aprendo prospettive di intervento per la cui realizzazione la disponibilità dei dati dei Registri tumori rappresenta un fattore determinante.
Un cenno finalemerita l'ormai consolidato ruolo di AIRTUM, attraverso il sostegno del CCM, nel fornire con regolarità gli aggiornamenti principali sull'epidemiologia dei tumori in Italia, basati su accurati dati di popolazione. Ciò costituisce da tempo, è bene non dimenticarlo, una grande e in larga parte ancora sottoutilizzata risorsa di conoscenza per la ricerca di base, la clinica, l'organizzazione sanitaria.Gli stessi Rapporti annuali vedono progressivamente aumentare la loro rappresentatività per la forte espansione in atto dei Registri, che ha portato la copertura della popolazione nazionale oltre il 35% e pone l'Italia al secondo posto in Europa per quantità di popolazione sorvegliata da registri tumori.
Si tratta di un bagaglio di esperienze e di energie che ha ancora davanti a sé grandi prospettive di espansione e notevoli responsabilità di un continuo miglioramento qualitativo, per poter giocare un ruolo sempre più incisivo nella complessa valutazione di impatto dei fattori di rischio oncologici e dei percorsi diagnostico-assistenziali.
L'impegno attuale dei registri italiani risulta del resto ancor più evidente a fronte delle difficoltà strutturali e dellamancanza di riconoscimento giuridico che ne hanno pesantemente limitato il lavoro in questi ultimi anni. Il superamento di questi problemi è ormai condizione obbligata per continuare a offrire conoscenza e competenza e per tutelare una logica di rete che ha da sempre animato l'attività di AIRTUM, in consonanza con gli orientamenti progettuali della sanità pubblica italiana e con le migliori esperienze internazionali.
Il comitato direttivo
Associazione italiana registri tumori
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