E&P deve abbandonare la carta?
Cari soci e socie, care abbonate e abbonati,
vi chiediamo di dedicare pochi minuti a Epidemiologia & Prevenzione per prendere collettivamente una decisione sul formato che la rivista assumerà nel 2025.
Premessa
Il numero zero di E&P risale all’autunno 1976. Sono state prodotte e distribuite copie cartacee ai lettori per 35 anni. Dopodiché, 14 anni fa, nel 2010, Inferenze ha deciso di evitare la stampa integrale di E&P e di considerare come rivista “ufficiale” quella digitale pubblicata sul sito web (da qui l’affiancamento di un e-ISSN all’ISSN che da sempre identifica i nostri volumi).
Da allora, anziché stampare copie cartacee con una foliazione di 100-120 pagine ciascuna, abbiamo cominciato a stampare un piccolo estratto contenente solo lettere, editoriali, attualità e rubriche, ovvero le parti più discorsive, che invitano al dibattito, mentre di articoli e interventi scientifici si stampano solo gli abstract. Così facendo utilizziamo meno di un terzo della carta utilizzata in precedenza. Inoltre, usiamo solo "carta certificata da fonti gestite in maniera responsabile" e imbustiamo in materiale compostabile.
Oggi, però, la modalità di fruizione delle riviste, specialmente in ambito scientifico, è cambiata. Molti leggono su schermo, quindi ci chiediamo se abbia ancora senso stampare e distribuire l’estratto cartaceo.
Abbandonare la carta?
Come sempre quando si compie una scelta ci sono pro e contro, ne elenchiamo alcuni:
Cosa si guadagna
Si risparmiano:
- carta (poca)
- stampa
- spedizione postale
- spazio di archiviazione
I tempi di produzione sono lievemente inferiori.
Cosa si perde
- Un modo diverso di leggere. Non siamo tutti millennial, c’è chi è rimasto “analogico” e legge con piacere la carta, inoltre c’è chi è in grado di leggere articoli lunghi solo su carta e stamperebbe a casa i PDF del digitale.
- La versione a stampa invita a leggere anche i pezzi che magari scegliendo solo tra i titoli di un indice elettronico non verrebbero letti.
- Capita di prendere in mano i numeri vecchi e mettere in prospettiva affermazioni e posizioni espresse in tempi diversi. Cosa che online si fa solo se oggetto di specifica ricerca.
- L’estratto di carta è una testimonianza tangibile della presenza di E&P - per istituzioni, portatori di interessi, attività della magistatura, ricercatori in altri ambiti e discipline.
- I numeri cartacei di E&P contribuiscono a dare un’immagine di continuità e solidità della rivista fuori dall’ambito ristretto dell’AIE.
Maggiore sostenibilità
Nel caso in cui si scegliesse la carta, si potrebbe aumentare ancora la sostenibilità riducendo il peso della copertina e usando solo carta riciclata.
Costi
Il numero attuale di copie è talmente ridotto che è impensabile mandarne in stampa un numero più basso (tutto è possibile, ovviamente, ma il costo-copia aumenterebbe in modo sproporzionato), di conseguenza preferiamo prendere una decisione collettiva: o si stampa o non si stampa.
A questo punto non resta che raccogliere i vostri pareri
(entro il 12 agosto!)
Esito del sondaggio
L'esito del sondaggio verrà presentato sul n. 1 del 2025, primo numero di E&P senza carta.
Documenti scaricabili
File | Dimensione | Download |
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Dal 2025 la rivista Epidemiologia&Prevenzione sarà solo online. Nuone tariffe in vigore. 16/10/2024 09:40 abboep2025.pdf | 5 ㎆ | 11 |
Commenti: 2
1.
Ulteriori note al sondaggio
Personalmente già utilizzo l'abbonamento on line benché da boomer quale sono mi piaccia molto "avere la rivista su carta" di cui tengo tutte le copie sin dal mio primo abbonamento! Ormai però la lettura è solo on line, lettura che peraltro permette a coloro che hanno problemi di presbiopia anche di ingrandire il testo a vista. In ogni caso, ritengo che il valore maggiore dell'abbandonare la versione cartacea sia proprio dovuto al non uso della carta, seppure riciclata... utilizziamo quest'ultima per tutti quegli usi per i quali non vi sono alternative!
2.
Non esageriamo con le rottamazioni!
Manteniamo una forma ridotta di uso di carta riciclata. Non priviamoci totalmente dei piaceri cui siamo abituati, soprattutto se sono innocenti.
Difendiamo i diritti delle minoranze, anche di quelli che sospettiamo a volte che l'informatica ci ha complicato la vita e, comunque, la ha resa meno bella o divertente. Sicuramente più efficiente! Ma a volte....
D'altra parte, come amava citare un mio vecchio professore di farmacologia - tra i primi negli anni sessanta del secolo scorso a fare analisi con giganteschi elaboratori elettronici e schede perforate (comprese le tesi di laurea degli studenti!)- : " è meglio una tavola pitagorica in mano ad Enrico Fermi, che un calcolatore elettronico in mano a un cretino"....
Valutate per un attimo quanti fastidi quotidiani ci apporta la pur necessaria e benemerita informatica, oppure quante persone, Enti o imprese (banche!!!) ne approfittano: salviamo quindi per noi minoranze arretrate (zoccoli duri!) il piacere di sentire tra le mani notizie e risultati di studi che confermano, trascorsi i decenni, l'utilità di come abbiamo vissuto. Quindi, rimandiamo l'abolizione totale della carta di un altro breve, sopportabile lasso di tempo, in attesa che i vecchi ruderi saremo definitivamente scomparsi. Cmq:BUON LAVORO e grazie.