Rubriche
15/09/2011

È possibile eliminare la rosolia congenita entro il 2015?

, , , , , , , ,

Il Piano Nazionale per l’Eliminazione del Morbillo e della Rosolia congenita, promulgato nel 2003, prevedeva, tra l’altro, una serie di azioni per ridurre e mantenere l’incidenza della rosolia congenita a valori inferiori a 1 caso ogni 100.000 nati vivi, entro il 2007. Negli anni scorsi alcuni degli obiettivi fissati dal Piano sono stati raggiunti. La copertura vaccinale, tuttavia, non è ancora al livello desiderato e continuano a verificarsi casi di rosolia congenita.1 Il limite temporale entro cui raggiungere l’obiettivo di contenimento della Rosolia Congenita è stato così differito al 2015, confermando le strategie iniziali.

Il nuovo Piano, concordato a Marzo 2011, ha confermato la necessità di ridurre la proporzione di donne in età fertile suscettibili alla rosolia a meno del 5%.

I dati Passi 2010, riguardanti lo stato immunitario in età fertile, sono presentati nel grafico per classi triennali d’età (eccetto la prima, costituita dalle giovani di 18 e 19 anni). Si può vedere che la quota di donne in età fertile non consapevoli del proprio stato immunitario (in colore azzurro chiaro nel grafico) oscilla intorno al 30-40%, a seconda della fascia d’età. È verosimile che le vere suscettibili costituiscano una minoranza delle donne che non conoscono il proprio stato immunitario,2 soprattutto nelle fasce d’età più avanzate; è difficile, però, individuarle in modo da attuare interventi di sensibilizzazione e immunizzazione mirati sui gruppi effettivamente a rischio.

Analizzando le diverse componenti della condizione immunitaria si può osservare che la prevalenza di donne non vaccinate, ma con immunità documentata (rubeo-test positivo) aumenta con l’età, presumibilmente perché molte donne hanno avuto occasione di effettuare il test in gravidanza. Viceversa, la proporzione di donne vaccinate, come mostra il grafico, cala progressivamente con l’età, passando dal 60% (18-19 anni) al 20% (47-49 anni).

Quindi la campagna di vaccinazione delle adolescenti, attuata nel contesto del Piano di Eliminazione della Rosolia Congenita, ha avuto l’effetto di aumentare nelle coorti più giovani la copertura vaccinale. Essa, tuttavia, non sembra sufficiente a garantire un’adeguata protezione dell’intera popolazione bersaglio. La vaccinazione dei nuovi nati pur essendo estensiva ha raggiunto coperture (circa il 90% nel 2007)1 inferiori a quelle previste dal Piano (95%). Anche la copertura vaccinale delle adolescenti (75% secondo ICONA 2008)3 e delle donne in età fertile (come dimostrano i dati Passi), è inferiore al tasso critico4 utile ad impedire la circolazione virale. Ciò determina lo spostamento in avanti delle età dell’infezione5 per cui è alto il rischio di generare, come effetto paradosso, epidemie di rosolia che coinvolgono proprio le donne in età fertile.

Per raggiungere gli obiettivi previsti dal piano di Eliminazione della Rosolia Congenita è necessario, pertanto, un ulteriore sforzo collaborativo tra i diversi attori istituzionali e professionali.

Le campagne di comunicazione, locali e nazionali, previste dal Piano, se attuate tempestivamente, potrebbero migliorare la sensibilità delle donne in età fertile riguardo l’importanza di conoscere il proprio stato immunitario. È verosimile che una maggior consapevolezza favorisca la vaccinazione delle donne suscettibili, contribuendo, così, a raggiungere l’obiettivo prefissato in tempi più brevi. Monitorare la consapevolezza del problema nella popolazione bersaglio può aiutare ad individuare le categorie su cui mirare gli interventi di sensibilizzazione.

Metodi

Dal 2007 è attivo un sistema di sorveglianza della popolazione adulta, PASSI, che rileva in continuo la frequenza dei fattori di rischio per le malattie croniche, legati ai comportamenti individuali, e l’adesione alle misure di prevenzione. Un campione di residenti di 18-69 anni viene estratto con metodo casuale stratificato dalle anagrafi sanitarie delle ASL di tutte le 21 Regioni/Province Autonome italiane. Personale addestrato delle ASL effettua interviste telefoniche con un questionario standardizzato. I dati vengono trasmessi via internet ad un archivio unico nazionale. Nel 2010 hanno partecipato alla raccolta dei dati 138 ASL, in cui risiede oltre l’85% della popolazione italiana di pari età. Per le analisi è stato utilizzato il software STATA 11.0.

Bibliografia

  1. Sorveglianza del morbillo e della rosolia congenita e stato di avanzamento del Piano Nazionale di Eliminazione, gennaio 2009; Ben Notiziario ISS, Volume 22 numero 2
  2. Rota MC, Bella A, Gabutti G, Giambi C, Filia A, Guido M, De Donno A, Crovari P, Ciofi Degli Ati ML. Rubella seroprofile of the Italian population: an 8-year comparison. Epidemiology and Infection 2007; 135:555-562
  3. Icona 2008. Indagine di copertura vaccinale nazionale nei bambini e negli adolescenti
  4. Anderson RM, May RM. Immunisation and herd immunity. Lancet 1990;335: 641-5
  5. www.spes.iss.it
Approfondisci su epiprev.it Vai all'articolo su epiprev.it Versione Google AMP