Interventi
11/07/2024

Rischi per la salute dovuti alla possibile presenza di amianto nei talchi cosmetici. Riflessioni sull’esperienza italiana

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La presenza di amianto nel talco cosmetico è stata segnalata negli Stati Uniti fin dagli anni Settanta. Il presente contributo ripercorre dapprima il caso italiano, poi si concentra sugli aspetti tecnici, nonché su leggi, norme e regolamenti in materia, per concludere con un approccio precauzionale basato sull’evidenza. La ricerca è stata finalizzata principalmente al recupero dei documenti ufficiali dell’autorità sanitaria italiana sulle analisi effettuate diversi decenni fa, per identificare l’eventuale presenza di amianto nei prodotti a base talco in vendita al pubblico. I risultati mostrano che, in Italia, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e la Farmacopea ufficiale italiana (1985) hanno utilizzato la microscopia elettronica a scansione (SEM) per riconoscere la presenza o per accertare l’assenza di fibre di amianto nei campioni analizzati. Nel 2008, l’Italia ha adottato la Farmacopea europea, secondo la quale per l’analisi è sufficiente la microscopia ottica (MO). Questo declassamento tecnico è chiaramente andato – e va – contro il principio standard di precauzione per prevenire danni alla salute degli utenti. Purtroppo non sono stati recuperati dall’Archivio di Stato i documenti relativi alla suddetta ricerca in SEM che avrebbero contestualizzato le osservazioni. Le considerazioni indicano che, nella pratica, i livelli di attenzione sul tema hanno subito un notevole calo (in negativo), tanto da rendere impossibile un’efficace pianificazione dei controlli necessari, come purtroppo avviene ancora oggi. I commenti finali vertono sul principio di precauzione e sulle possibili soluzioni operative pratiche.

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