Mortalità alla SLOI di Trento, un’azienda che produceva piombo tetraetile
La Società Lavorazioni Organiche Inorganiche (SLOI) di Trento ha prodotto piombo tetraetile dal 1941 al 1978, anno della chiusura a seguito di un’esplosione fortunatamente senza vittime. Le condizioni di lavoro erano deplorevoli: nel decennio 1960-1970 si sono verificate 325 intossicazioni acute da piombo, con oltre 100 lavoratori ricoverati per patologie neurologiche attribuibili al piombo tetraetile e almeno 12 ricoveri in ospedale psichiatrico.
In questo contributo, si descrive la prima formale ricerca epidemiologica mai condotta sulle maestranze della SLOI. L’elenco dei 1.742 dipendenti è stato ricostruito – in gran parte manualmente – dall’archivio INPS dei versamenti contributivi delle maestranze SLOI (digitalizzato soltanto dal 1974). Il follow-up per la mortalità ha potuto essere completato (almeno finora) per i 580 lavoratori uomini in pianta nel 1961 o assunti successivamente con un rapporto di lavoro durato almeno 12 mesi. In questa sottocoorte, i persi al follow-up sono stati 22 (3,8%). La mortalità è stata confrontata con quella della popolazione della provincia di Trento, rilevata dal 1986 dall’Istituto Statistico della Provincia di Trento. Nella sottocoorte, nel periodo 1986-2016, esclusi 12 decessi avvenuti in età 90+ anni, sono deceduti 295 lavoratori SLOI rispetto ai 229,0 attesi stimati dai tassi specifici per età e per periodo di decesso nella popolazione di riferimento (rapporto standardizzato di mortalità 1,29; IC95% 1,15-1,44). In assenza di dati individuali, non è possibile stimare l’eventuale contributo all’eccesso di mortalità da parte di fattori di rischio non lavorativi. Il reperimento delle cause di morte è in corso.