Interventi
11/02/2017

Interventi di popolazione per contrastare l’epidemia di prodotti insalubri

Le multinazionali di tabacco, alcol, bibite e cibi confezionati (prodotti insalubri) hanno il ruolo di vettori nell’epidemia da malattie croniche, tanto da guadagnarsi un capitolo a parte nella cosiddetta epidemia da prodotti insalubri. In questo intervento si intende effettuare una revisione della letteratura sulle tipologie di interventi di popolazione da sviluppare per arginare il consumo di prodotti insalubri. Emergono diversi tipi di approccio, fra cui: • regolamentazioni classiche comando-controllo: il percorso più avanzato è quello del tabacco, con lo sviluppo di un trattato internazionale che obbliga i 180 stati ratificatori a implementare leggi di contrasto al tabagismo. Anche per limitare l’uso di alcol e per la tassazione di bibite sono state in parte adottate regolamentazioni classiche; • per le restrizioni pubblicitarie e l’etichettatura di bibite e cibo confezionato sono state emanate in alcuni Paesi raccomandazioni che l’industria può adottare volontariamente; • per la riduzione del contenuto di sale molti Paesi hanno stretto accordi con l’industria con piani di verifica del rispetto dell’accordo. Sono stati descritti anche interventi che tentano di allineare gli interessi delle multinazionali con quelli di sanità pubblica, quali: • il programma “Impronta di salute”; • regolamentazioni basate sul raggiungimento di obiettivi prefissati in cui le industrie si assumono la responsabilità di ridurre le conseguenze dannose dell’utilizzo dei loro prodotti; • la regolamentazione dei ricavi, di solito applicata alle utenze (luce, gas), permetterebbe di fissare un tetto ai ricavi dell’industria del tabacco, rimpinguando le casse dello stato italiano di oltre 500 milioni di euro all’anno. Nell’ambito del macro-obiettivo «ridurre il carico di malattie croniche» del Piano nazionale di prevenzione, andrebbe sviluppato un tavolo di lavoro del Ministero della salute con privato sociale, esperti sugli stili di vita e di comunicazione, in modo da individuare quali interventi di popolazione potrebbero essere implementati nei prossimi anni in Italia per ridurre il consumo di prodotti insalubri.

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