Interventi
16/12/2024

Infezioni sessualmente trasmesse: un nuovo modello integrato hub&spoke per ridurre il trend in aumento di queste patologie in Italia e prevenirne la diffusione

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Nell’ambito del programma CCM 2019, è stato sviluppato il progetto “Sperimentazione di nuovi modelli organizzativi integrati ospedale-territorio per la prevenzione e il controllo delle infezioni sessualmente trasmesse: percorsi diagnostico-assistenziali agevolati ed offerta di screening gratuiti mirati”, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con la Sapienza Università di Roma. Sono state coinvolte tre unità cliniche specializzate nella diagnosi e cura delle infezioni sessualmente trasmesse (IST) (Torino, Milano e Cagliari) e tre laboratori di microbiologia ad alta specializzazione (Trieste, Firenze e Palermo).
Gli obiettivi principali sono stati due: lo studio e l’elaborazione in Italia di un modello innovativo di reti per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle IST basate su centri multidisciplinari ad alta qualità di cura per le IST (hub-IST) integrati con le strutture del territorio (spoke-IST) e, di conseguenza, valutarne le priorità, la fattibilità e la sostenibilità pianificando e sperimentando percorsi integrati di cura agevolati per le IST. 
Un focus group composto da dodici esperti, insieme ad altri componenti delle unità partecipanti, hanno definito le caratteristiche dei centri hub-IST e spoke-IST e delineato il percorso integrato di cura (PIC) per le IST basato sul modello hub&spoke.
È stata avviata successivamente una sperimentazione sul campo di quattro mesi applicando il PIC proposto in tre unità partecipanti. Sono stati osservati subito miglioramenti nell’assistenza (incremento accessi al centro, riduzione dei tempi di attesa, aumento del numero di visite), nel collegamento diretto con specialisti intrastruttura, negli interventi di prevenzione e nell’offerta informativa. 
Il modello hub&spoke applicato alle IST è risultato innovativo, trasferibile e adattabile a diverse realtà regionali italiane, attestandosi come il modello attualmente più funzionale per un’assistenza moderna a questo tipo di infezioni. Riducendo le barriere all’accesso dei servizi, ampliando la popolazione afferente, riducendo i costi per la comunità e implementando interventi di prevenzione mirata ed efficace è possibile interrompere la catena epidemica e ridurre la diffusione delle IST. Sulla base di quanto sperimentato, risulta urgente elaborare un piano strategico a livello nazionale per questo tipo di infezioni.

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