Editoriali
09/10/2023

I progetti “Ambiente e Salute” finanziati dal Piano degli investimenti complementari al PNRR: un’occasione da non perdere

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Piano nazionale per gli investimenti complementari
Nel mese di luglio 2021, l’Italia ha ratificato il Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC)1 concepito per integrare con risorse nazionali le iniziative previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR): una cifra pari a 2,89 miliardi di euro è stata destinata a iniziative che integrano la Missione 6 Salute, di cui la stragrande maggioranza (2,38 miliardi) è stata assegnata al Ministero della salute. Questi finanziamenti sono destinati alla realizzazione dei Programmi: 

  • Salute, ambiente, biodiversità e clima,
  • Verso un ospedale sicuro e sostenibile,
  • Ecosistema innovativo della salute. 

Il programma Salute, ambiente, biodiversità e clima, finanziato per oltre 500 milioni di euro, nasce per rafforzare la capacità, l’efficacia, la resilienza e l’equità del nostro Paese nell’affrontare gli impatti sanitari, presenti e futuri, associati ai rischi ambientali e climatici e tutelare la biodiversità, attraverso interventi di architettura istituzionale, investimenti infrastrutturali, tecnologici e sulle competenze del sistema, promozione di iniziative di ricerca multidisciplinare.
Le linee di attività di questo programma prevedono:

  • il rafforzamento complessivo delle strutture e dei servizi di SNPA-SNPS a livello nazionale, regionale e locale migliorando le infrastrutture, le capacità umane e tecnologiche e la ricerca applicata;
  • la definizione di modelli di intervento integrato salute-ambiente-clima in siti contaminati di interesse nazionale;
  • la formazione continua in salute-ambiente-clima;
  • la promozione e finanziamento di ricerca applicata con approcci multidisciplinari in specifiche aree di intervento salute-ambiente-clima;
  • la realizzazione di una piattaforma di rete digitale nazionale SNPA-SNPS.

Questo disegno riconosce la necessità inderogabile di promuovere un nuovo assetto istituzionale finalizzato a riformare e rafforzare il Sistema sanitario nazionale attraverso un approccio One Health. L’obiettivo primario di tale iniziativa è consolidare la tutela della salute dei cittadini nei confronti delle attuali minacce e delle prossime sfide ambientali e climatiche. Al contempo, si intende sostenere una crescita ecosostenibile e sicura, soprattutto in connessione con la transizione verso un’economia verde e la trasformazione digitale. 

14 progetti per la ricerca applicata
In relazione a ciò, è stato allocato un finanziamento per la promozione e il sostegno della ricerca applicata, con l’erogazione di 21 milioni di euro (40% destinato alle Regioni del Sud) a 14 programmi specificamente focalizzati su settori prioritari (per approfondimenti sulle norme, sui bandi relativi a questa e alle altre linee di attività si rimanda al portale del Ministero della salute2). 
I 14 progetti di ricerca applicata sono suddivisi in due aree:

  • quella dei progetti su temi prioritari (inquinamento atmosferico indoor e outdoor, acqua, cambiamenti climatici, i primi 1.000 giorni, agenti chimici, contaminazione del Mediterraneo, siti industrialmente contaminati e comunicazione del rischio alla cittadinanza)
  • e quella focalizzata sulle sinergie tra istituzioni (salute delle città portuali, microplastiche, spazi verdi e blu, salute dei lavoratori, portale per la valutazione del rischio integrato).

Una breve sintesi dei progetti è riportata in Tabella 1, ma informiamo i lettori e le lettrici che Epidemiologia & Prevenzione ha in preparazione un numero monografico interamente dedicato a questi progetti dove ampio spazio sarà dedicato a ciascuna delle 14 linee di ricerca. 
In questo editoriale proponiamo alcune riflessioni sulle possibili criticità, le sfide e le opportunità per l’epidemiologia ambientale italiana. 

Integrazione multidisciplinare per una visione One Health del rapporto ambiente e salute

L’opportunità di un programma così ambizioso, e adeguatamente finanziato, nasce in virtù di un lungo percorso che la comunità degli operatori che si occupano di ambiente e salute ha compiuto sin dai primi anni 2000, nello sforzo di riconnettere, almeno concettualmente e funzionalmente, i due ambiti tematici separati a seguito del referendum del 1993. Questo impegno ha portato a introdurre per la prima volta la tematica ambiente e salute nel Piano della Prevenzione 2015-2018 e quindi a definire progetti strategici che hanno affrontato la tematica su alcune declinazioni operative (progetto EpiAmbNet, Task Force Ambiente e Salute). 
Su queste basi, la Rete italiana ambiente e salute (RIAS)3 ha contribuito al consolidamento di una integrazione operativa tra il Sistema sanitario nazionale (SSN) e il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (SNPA) nei settori connessi all’ambiente e alla salute. Durante l’evoluzione del progetto, si è sviluppata una collaborazione sinergica tra gruppi di ricerca appartenenti al SSN, Agenzie ambientali, enti governativi, università e organizzazioni non governative. Questa collaborazione è stata realizzata in stretta sinergia con enti di rilevanza nazionale quali l’Istituto superiore di sanità (ISS) e l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA). 
Le competenze maturate, la rete di relazioni costruite, l’attitudine all’integrazione hanno consentito alle regioni italiane di formare alleanze multidisciplinari in grado di sviluppare e presentare e aggiudicarsi ben 14 progetti di ricerca, rispettando le tempistiche stringenti richieste dal bando di finanziamento. In questo modo, la Rete RIAS ha dimostrato la sua capacità di promuovere la collaborazione interdisciplinare, lo scambio di conoscenze e di dati, accelerando il processo di elaborazione dei progetti e contribuendo significativamente alla realizzazione delle iniziative previste.

I dati: accesso, utilizzo, storage nel tempo del progetto e oltre

I 14 progetti, cui da luglio 2023 si aggiungono due programmi di intervento sui siti contaminati, affiancano, sia dal punto di vista cronologico sia dal punto di vista della definizione degli ambiti di intervento, la nascita del Sistema nazionale per la prevenzione dei rischi ambientali e climatici (SNPS), la sua declinazione regionale e il percorso di costruzione di integrazione con il più consolidato Sistema nazionale per la protezione ambientale (SNPA). 
Questa concomitanza temporale e di contenuti può definire il ruolo dei progetti come una adeguata “palestra” per la migliore definizione dei rapporti fra SNPA e SNPS, che in una declinazione regionale dovranno sancire ruoli e interazioni fra le due anime che ricomprendono il patrimonio informativo e intellettuale necessario alle attività sul tema Ambiente e Salute.
I nuovi soggetti nascono con il difficile compito di ricomporre il quadro frammentato delle competenze e di offrire risposte omogenee sul territorio nazionale, in un contesto di estrema eterogeneità degli assetti regionali: questa eterogeneità riguarda non solo modelli organizzativi, ma anche la disponibilità di dati e conoscenze, il grado di integrazione tra servizio sanitario e agenzie ambientali, e persino  i vincoli all’accesso e al trattamento dei dati sanitari, in un contesto in cui le procedure di protezione dei dati personali, in particolare a livello locale, vengono interpretate in modo variabile tra le diverse realtà regionali, fino a pregiudicare del tutto, in alcune situazioni, la realizzazione di studi e ricerche. 
Per tutti i progetti sarà necessario produrre, raccogliere ed elaborare dati (a livello nazionale, o regionale, o sub regionale) relativi a caratteristiche ambientali e allo stato di salute delle popolazioni interessate. Dati già disponibili, dati raccolti ad hoc in relazione agli obiettivi specifici di ciascun progetto.
L’allineamento cronologico delle diverse linee di intervento, se da un lato costituisce un elemento aggiuntivo di difficoltà per la necessità di mettere insieme sistemi non ancora operativamente consolidati e quindi di proiettare su attività già avviate un modello di governance che si va costruendo in parallelo, dall’altro può rappresentare un’opportunità per affrontare sin da subito e a livello nazionale le criticità nell’accesso ai dati e alla loro elaborazione ai fini epidemiologici.
Per fare ciò è indispensabile che il tema della definizione dei perimetri di legittimità nella raccolta e nel trattamento dei dati sanitari venga affrontato prioritariamente e con ogni possibile urgenza con interventi normativi e regolamentari che consentano ad SNPS/SNPA, a livello nazionale e regionale, di svolgere le proprie funzioni istituzionali, anche – ma non solo – in vista della costruzione della piattaforma digitale di integrazione dei sistemi informativi. Questo richiede una forte interazione tra livello nazionale e regionale, per fare in modo di affrontare e risolvere tutti i nodi che al momento ostacolano l’attività epidemiologica (non solo ambientale). Premessa di tale azione non può che essere il riconoscimento che il trattamento dei dati ai fini epidemiologici è parte integrante delle funzioni e delle prestazioni che il SSN, di cui SNPS è una componente, deve garantire per rispondere adeguatamente ai bisogni di salute della popolazione, riconoscendone i determinanti, definendo le strategie di intervento prioritario, valutandone gli impatti e misurando gli esiti associati alle cure.

Il coordinamento delle attività e dei risultati e il rafforzamento delle collaborazioni

Già dalla lettura dei titoli degli ambiti tematici di intervento emerge che diversi progetti condividono lo stesso fattore di rischio ambientale: per esempio l’inquinamento atmosferico viene studiato da diversi progetti in area A e in B (vedi Tabella). Molti progetti prevedono la realizzazione di studi longitudinali, spesso sulle stesse aree di altri, e attività di valutazione di impatto sanitario. 
Sarà quindi importante definire tavoli di coordinamento trasversali, con il supporto e la partecipazione degli enti centrali (ISPRA, ISS, ISTAT), per evitare di mettere in campo iniziative ridondanti che, oltre a essere inefficienti sul piano operativo, rischiano anche di produrre risultati contraddittori. 

La formazione, la comunicazione dei risultati, il coinvolgimento degli stakeholder 

ll bando della linea di intervento 1.4 ha definito linee guida specifiche per affrontare queste tematiche. Di conseguenza, ciascuna regione ha stipulato o sta stipulando accordi di progetto con università italiane e agenzie giornalistiche o editoriali. Sul fronte della formazione, è ormai ampiamente riconosciuto che gli operatori SNPS si trovano di fronte a sfide significative dovute alla mancanza di un programma formativo completo e condiviso, soprattutto in alcune Regioni. Questa carenza si traduce spesso in una mancanza di conoscenze, linguaggio comune e procedure condivise, con effetti negativi sull’efficacia dei servizi sanitari e sulla pratica dei medici di medicina generale. La questione della diffusione dei risultati è strettamente legata al coinvolgimento degli stakeholder e prevede la definizione di piani di comunicazione, la creazione di siti web, l’istituzione di database accessibili, la pubblicazione di rapporti tecnici e scientifici, nonché la promozione di webinar e convegni per diffondere i risultati ottenuti. La partecipazione attiva delle comunità coinvolte, compresi gli amministratori e i cittadini, è fondamentale per il successo delle iniziative legate all’ambiente e alla salute. Anche su questi piani è evidente la necessità di stabilire un coordinamento trasversale, possibilmente sotto l’egida del Ministero della salute, al fine di evitare, per esempio, la duplicazione di sforzi con la creazione di 14 corsi di formazione di base sui temi dell’ambiente e della salute e 14 siti web che condividono in gran parte gli stessi contenuti. Questo eviterà il rischio di diffondere informazioni contrastanti sullo stesso argomento e garantirà una comunicazione più efficace e coerente. È importante notare che i progetti di natura più epidemiologica hanno già dimostrato con successo la validità di questo approccio trasversale durante le attività della rete RIAS. Tuttavia, le sfide rimangono, tra cui l’ottenimento del consenso e la promozione della partecipazione pubblica alle iniziative dei progetti. È altrettanto cruciale mantenere un dialogo costante con il piano formativo nazionale, affidato all’Istituto superiore di sanità, al fine di assicurare una coerenza e una sinergia efficaci tra le diverse iniziative nel campo di salute, ambiente, biodiversità e clima.

E dal primo gennaio 2027, dopo la chiusura dei progetti, che succede?

In questo primo anno di attività tutte le energie sono concentrate sull’organizzazione e la messa a punto degli strumenti necessari a condurre ciascun progetto. Tuttavia, non è mai troppo presto per iniziare a riflettere sulle modalità con cui le regioni coinvolte in questi progetti potranno condividere i risultati, i modelli organizzativi e gli interventi efficaci con il Ministero della salute, gli enti centrali come ISS e ISPRA e l’intera comunità scientifica. Questa prospettiva futura è di estrema importanza perché gli obiettivi dei progetti non si esauriscono alla fine del periodo di finanziamento. Al contrario, è fondamentale considerare come le esperienze e i risultati ottenuti possano essere sfruttati a lungo termine per migliorare la salute pubblica, mitigare gli effetti nocivi dei contaminanti ambientali studiati, promuovere strategie di adattamento ai cambiamenti climatici, preservare la biodiversità, nell’ottica dei co-benefici e della riduzione delle diseguaglianze. L’obiettivo è ambizioso: 14 progetti per i mitigare i rischi ambientali, migliorare la salute pubblica, ridurre le diseguaglianze. Sarà cruciale stabilire meccanismi di continuazione e diffusione delle buone pratiche emerse dai progetti. Inoltre, sarà necessario pensare in anticipo a come coinvolgere attivamente tutte le regioni e gli altri stakeholder nella definizione delle future strategie e politiche, assicurando così una collaborazione continua e costruttiva. Questo approccio proattivo garantirà che l’impatto dei progetti non si limiti al loro periodo di esecuzione, ma abbia un riflesso duraturo sulla promozione della salute e sulla gestione degli impatti ambientali sulla salute della popolazione.
Questa opportunità, potenzialmente unica nel suo genere se consideriamo l’entità del finanziamento, rappresenta un punto di svolta significativo per l’epidemiologia ambientale in Italia. Ciascun progetto, sia nell’Area A sia nell’Area B, possiede una sua caratterizzazione specifica che va preservata e valorizzata. Tuttavia, per garantire un utilizzo efficiente delle risorse umane disponibili (tenendo presente che il finanziamento PNC copre solo una piccola parte delle spese relative al personale), è imperativo pianificare attentamente e in modo rigoroso il coordinamento delle attività che attraversano trasversalmente i progetti e consolidare modelli organizzativi in grado di recepirne la portata e consentirne la prosecuzione e l’avanzamento. Se desideriamo sfruttare appieno questa straordinaria occasione, dobbiamo investire nella sostenibilità della rete, nella pianificazione strategica, nella gestione efficiente delle risorse e nel coinvolgimento attivo di tutti gli attori interessati. Evitare sprechi e massimizzare il valore aggiunto di questa iniziativa richiede una visione olistica e una cooperazione sinergica tra tutti i partecipanti.

Progetti Area A
(centrali e prioritari)

Obiettivo generale

Regione Abruzzo - Acqua, Clima e Salute: dalla protezione ambientale delle risorse, all’accesso all’acqua, alla sicurezza d’uso (ACeS)

 

Creare una sinergia tra esperti di ambiente e salute, al fine di garantire l’uso e il riutilizzo sicuro e sostenibile delle acque, la sicurezza dell’acqua per fini ricreazionali e per ogni altra destinazione d’uso umana attraverso la caratterizzazione chimica e microbiologica degli arenili, delle acque e dei fondali, dei sedimenti e del biota, al fine di stimare la probabilità di un’eventuale esposizione della popolazione a possibili sostanze inquinanti, in aree costiere fortemente antropizzate
Provincia Autonoma di Bolzano - NecessARIA necessità di strategie efficienti di ricambio dell’aria per la salute degli occupanti negli edifici scolastici

 

Analizzare il tema della qualità dell’aria nelle scuole italiane, proporre possibili soluzioni tecniche e tecnologiche, classificare e parametrizzare il patrimonio costruito che può fornire casi pilota per operare concretamente al miglioramento della salute degli occupanti.
Regione Emilia-Romagna - Aria outdoor e salute: un atlante integrato a supporto delle decisioni e della ricerca

 

Rendere esigibile la capacità di valutare l’impatto dell’inquinamento dell’aria sulla salute per informare i processi decisionali
Regione Friuli-Venezia Giulia - Valutazione dell’esposoma nei primi 1.000 giorni in coorti di nati in aree ad elevata antropizzazione e attuazione di interventi per la riduzione del rischio Aumentare le conoscenze sul carico di esposizione ambientale in Italia delle donne in gravidanza, dei feti e dei bambini arruolati in coorti di nascita in aree fortemente antropizzate e mettere in atto interventi volti a ridurre il rischio di esposizione a inquinanti ambientali delle donne e dei bambini, promuovendo quindi la salute nel corso della vita
Regione Lazio – Co-benefici di salute ed equità a supporto dei piani di risposta ai cambiamenti climatici in Italia Accelerare gli sforzi verso il raggiungimento dei target internazionali di sviluppo sostenibile, mitigazione e adattamento ai cc nelle città italiane, promuovendo un approccio health and equity centered nella pianificazione delle politiche e degli interventi a livello locale, dando priorità a misure evidence-based associate ai maggiori benefici diretti e indiretti in termini di salute, in grado al contempo di ridurre le disuguaglianze sociali e di genere.
Regione Lombardia - Monitoraggio abbattimento rischi sanitari inquinamento indoor (MISSION) Sviluppare una strategia di monitoraggio e prevenzione della qualità dell’aria indoor nel contesto scolastico integrata con gli aspetti di efficientamento energetico
Regione Molise - Impatto dei contaminanti ambientali tossici e persistenti di interesse prioritario nei prodotti ittici del Mar Mediterraneo. Scenari di esposizione alimentare ed effetti sulla salute umana (CAP-fish) Mettere a punto metodiche analitiche adeguate per la corretta identificazione e quantificazione dei contaminanti ambientali tossici, approfondendo in quale modo operano i meccanismi di trasferimento dei contaminanti dall’ambiente marino alle diverse specie di pesce.
Regione Puglia - Il sistema nazionale per il controllo e la sorveglianza dei chemicals a tutela della salute pubblica Realizzare un Sistema integrato di sorveglianza e controllo sui chemicals per favorire l’interazione e la collaborazione fra Centri Antiveleni e Rete dei laboratori di controllo per la condivisione di informazioni, esperienze, procedure e metodologie
Regione Veneto - Valutazione dell’esposizione e della salute secondo l’approccio integrato One Health con il coinvolgimento delle comunità residenti in aree a forte pressione ambientale in Italia Fornire un modello di intervento integrato per SNPS e SNPA per caratterizzare lo stato della qualità ambientale, valutare l’esposizione della popolazione agli inquinanti specifici, indagare l’associazione tra fattori di rischio ambientali ed esiti sanitari, misurare gli impatti associati alla contaminazione e agli scenari di bonifica, prevedendo l’attivazione di percorsi partecipativi in ogni fase del processo e strategie di comunicazione del rischio

 

Progetti Area B (alta sinergia con altre istituzioni)

Obiettivo generale

Regione Calabria - Il buon uso degli spazi verdi e blu per la promozione della salute e del benessere Promuovere l’uso delle infrastrutture verdi e blu nelle aree urbane e nelle aree protette intra ed extra cittadine, mediante una serie di azioni che supportino lo sviluppo di aree verdi e blu facilmente accessibili, piacevoli e sicure, che possano essere intese come spazi multifunzionali che aiutino la socialità e la coesione di comunità.
Regione Campania - Biomonitoraggio di micro e nanoplastiche biodegradabili: dall’ambiente all’uomo in una prospettiva one health (BioPlast4SAFE) Promuovere la ricerca applicata, attraverso approcci multidisciplinari, per lo studio delle caratteristiche chimico-fisiche e morfologiche, del destino ambientale e umano e dei potenziali effetti tossici di micro- e nano-plastiche derivanti in particolare da polimeri biodegradabili. 
Regione Lombardia - ITWH: sistema gestionale per il benessere e la promozione del Total Worker Health nei luoghi di lavoro Costituire una rete della Medicina del Lavoro italiana per il potenziamento dei sistemi di sorveglianza e rilevazione dei dati sulla salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Regione Marche - Portale salute ambiente territoriale per la valutazione del rischio integrato Promuovere l’intercomunicabilità tra le banche dati ambiente-salute allo scopo di ottimizzare la raccolta e l’uso dei dati sanitari e ambientali a supporto dell’attività di analisi e comunicazione dei rischi, secondo un approccio data-driven di gestione del rischio sanitario. 
Regione Puglia - Sostenibilità per l’ambiente e la salute dei cittadini nelle città portuali in Italia Rendere disponibili informazioni sugli inquinanti generati nell’area portuale e sui conseguenti esiti di salute per i cittadini esposti. Il progetto valuterà l’efficacia di interventi di mitigazione esistenti o previsti localmente e sperimenterà interventi innovativi per la riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico.

Tabella 1. 14 Progetti di ricerca finanziati dal Piano nazionale di investimenti complementari.
Table 1.    14 Research Projects funded by the PNRR Complementary Investment Plan.

 

Conflitti di interesse dichiarati: nessuno.

Note

  1.  DL 59/2021 convertito, con modificazioni, dalla legge n. 101 del 1° luglio 2021.
  2. Ministero della salute. PNRR – Salute. Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Disponibile all’indirizzo: https://www.pnrr.salute.gov.it/portale/pnrrsalute/dettaglioContenutiPNRRSalute.jsp?lingua=italiano&id=5855&area=PNRR-Salute&menu=investimenti
  3. Progetto RIAS “Integrazione, formazione e valutazione di impatto dell’inquinamento ambientale sulla salute: Rete Italiana Ambiente e Salute” finanziato dal Centro Nazionale per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (bando CCM 2018) e concepito per supportare il Ministero della Salute, in linea con le direttive del Piano Nazionale di Prevenzione 2014-2019. Disponibile all’indirizzo: https://rias.epiprev.it
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