Attualità
10/03/2025

La Corte europea richiede all’Italia di garantire procedure di monitoraggio indipendenti

 

Il 30 gennaio 2025, nell’ambito del procedimento Cannavacciuolo e altri vs Italia, la Corte europea dei diritti dell’Uomo ha emesso una sentenza di colpevolezza nei confronti dello stato italiano. Quello che è interessante notare in questa sede è il paragrafo 15 della sentenza, che impone al nostro Paese di implementare, nell’arco di due anni,  una serie di misure di contrasto al fenomeno di inquinamento nella Terra dei Fuochi, in accordo con quanto riportato nei paragrafi 494-500 del dispositivo.a Questi paragrafi sono raggruppati in tre capitoli, il secondo e il terzo dei quali sono di grande interesse per la sezione “Epichange – epidemiologia in trasformazione”.
Nel secondo capitolo, Independent monitoring mechanism,b dopo aver rilevato la mancanza di una pronta risposta ai problemi emersi, il ritardo nella realizzazione di alcune misure di sanità pubblica e l’assenza di informazione sulla realizzazione di altre misure, la Corte europea impone che si instauri una procedura di monitoraggio e che questa sia indipendente. L’indipendenza del monitoraggio è garantita dall’inclusione di individui (quali i rappresentanti della società civile e le associazioni rilevanti per il problema affrontato) che siano liberi da affiliazioni istituzionali con autorità pubbliche. I risultati prodotti dall’organo di monitoraggio devono essere pubblicamente accessibili. 
Nel terzo capitolo, Information platform,c è degno di nota che le importanti sentenze della Corte in materia di contenziosi ambientali in Italia (Manfredonia e Taranto in primis) riguardino il diritto all’informazione sui rischi. Anche qui si sottolinea la violazione al diritto di essere informati.
Sappiamo bene per esperienza diretta che nelle aree a rischio ambientale (non solo quelle definite come tali dal Ministero dell’Ambiente) vi è un forte contrasto tra le comunità residenti e le autorità (locali e statali, sanitarie e ambientali). Sappiamo bene anche come strategie efficaci di comunicazione non siano state sviluppate, laddove per efficaci si intende partecipate.1 La mancata partecipazione è rilevata dalla Corte nella misura in cui ci si sofferma su un sistema di monitoraggio indipendente e si sottolinea come necessaria l’inclusione di individui non legati agli apparati statali o regionali che siano.

Dalla sentenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo sulla Terra dei fuochi

a. «Holds, unanimously, that the respondent State must introduce, without delay and, subject to the supervision of the Committee of Ministers, no later than two years from the date on which this judgment becomes final, general measures capable of addressing, in an adequate manner, the pollution phenomenon at issue, in line with the recommendations set forth in paragraphs 494-500 of the present judgment»
b. «(ii)Independent monitoring mechanism
499. The Court also reiterates its findings relating to the failure to respond promptly to a problem that had been known to the authorities for many years (see paragraphs 460-461 above), the delays characterising the implementation of certain sets of measures (see paragraph 464 above), and the absence of information about the tangible implementation of others (see paragraph 463 above). Against this background, and having regard to the principle of subsidiarity, the State authorities should establish a mechanism at the domestic level for monitoring the implementation and impact of the measures introduced under any comprehensive strategy on the Terra dei Fuochi problem and for assessing compliance with the time-frames set out therein (see paragraphs 494-498 above). The authorities must ensure that adequate safeguards are put in place so as to guarantee the independence of the mechanism, including measures to ensure that its composition includes individuals – such as representatives of civil society and relevant associations – who are free of any institutional affiliation with the State authorities. With a view to increasing transparency, the mechanism should make its findings publicly available (see paragraph 500 below)».
c. (iii) Information platform
500. Lastly, the Court stresses its conclusion to the effect that the authorities had not adequately discharged their obligation to provide individuals living in areas affected by the pollution phenomenon with information enabling them to assess the risks to their health and lives (see paragraphs 454-457 above). In this regard, it pointed to the absence of a comprehensive and accessible communication strategy aimed at informing the public of potential or actual health risks, and of actions taken or envisaged to manage such risks. In this respect, the Italian State should establish a single, public information platform drawing together, in an accessible and structured manner, all relevant information concerning the Terra dei Fuochi problem and the measures taken or envisaged to address it, with information on their implementation status (see paragraph 499 above), and that they make arrangements for its regular updating.

Riusciremo in due anni a favorire tutto questo?

Devo dire che vedo pochissimi segnali sul versante delle autorità, dove è presente sempre una impostazione comunicativa dominata dalle dimensioni del controllo e della censura. Non sono dimensioni esplicite e razionalmente espresse e perseguite. Sono dimensioni implicite, preconsce direi. Derivano da una teorizzazione sociale che vede la conoscenza risiedere nelle singole discipline scientifiche o nel migliore dei casi in una multidisciplinarietà più o meno regolata o concordata. Le autorità riposano sulle discipline scientifiche, mentre gli individui, le comunità, le popolazioni sono visti come soggetti da educare e informare. Atteggiamento che sottintende il quesito: questi “individui (quali i rappresentanti della società civile e di associazioni rilevanti per il problema affrontato) liberi da affiliazioni istituzionali con autorità pubbliche” hanno le conoscenze per poter svolgere quel compito di monitoraggio? Chi lo garantisce o certifica?
In questo numero di Epidemiologia&Prevenzione è pubblicato uno studio indipendente sulla salute riproduttiva maschile dei residenti nell’area della regione Veneto contaminata da sostanze poli e perfluoroalchiliche.2 Indipendente, cioè condotto da individui liberi da affiliazioni istituzionali con la Regione Veneto. Ciò che viene richiamato dalla sentenza della Corte europea dei diritti dell’Uomo è già presente nella società civile. Nella società civile il fatto che si produca conoscenza anche al di fuori delle istituzioni tradizionali e che questa attività integri, affianchi o colmi lacune, è chiaro. Alle istituzioni si chiede di prenderne atto e di favorire le pratiche di co-creazione di conoscenza. 
Lo scollamento tra società e istituzioni, la rottura del patto di fiducia, è implicito nel ragionamento della Corte quando introduce la richiesta di un monitoraggio indipendente. Del resto molte esperienze di monitoraggio dal basso sono state condotte, in particolare mi riferisco agli studi di Citizen Science classificati come collegiali, co-creati o estremi.3-5 Non cogliere questa opportunità renderà le attività delle istituzioni ancor più incongruenti rispetto alle necessità della popolazione.

Figura 1. Diapositiva di B. De Marchi al Convegno “Epidemiologia e comunicazione” del CNR (Roma 2007).
 

Conflitti di interesse dichiarati: nessuno.

Bibliografia

  1. Fischoff B. Risk perception and communication unplagged. Risk Anal 1995;5(2):137-45. doi: 10.1111/j.1539-6924.1995.tb00308.x
  2. Bertola F, Micali S, Ticonosco M et al. Salute riproduttiva in giovani uomini provenienti da zone ad alto inquinamento da PFAS: analisi ad interim pianificata. Epidemiol Prev 2025;49(1):63-73. doi: 10.19191/EP25.1.A843.014
  3. Berti Suman A. Il paradigma del cittadino sentinella incontra l’epidemiologia. Epidemiol Prev 2022;46(1-2):25-28. doi: 10.19191/EP22.1-2.P025.012
  4. Redazione E&P. Toxic bios. Autobiografie tossiche: un progetto di guerriglia narrativa Epidemiol Prev 2018; 42 (3-4): 212-213. https://doi.org/10.19191/EP18.3-4.P212.068
    5. Pubblicazioni di Muki Hacklay, disponibili all’indirizzo: https://profiles.ucl.ac.uk/8073-muki-haklay/publications
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