Valutazione del rischio legato all’assunzione di sostanze per- e polifluoroalchiliche per via alimentare da parte della popolazione veneta residente nella zona con contaminazione delle acque. Aggiornamento sulla base dei limiti EFSA 2020. Campagna di sorveglianza degli alimenti 2016-2017
La Regione Veneto ha condotto negli anni 2016-2017 una campagna di monitoraggio al fine di valutare la concentrazione di sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) degli alimenti nell’area interessata dalla contaminazione delle acque scoperta nel 2013. La valutazione del rischio per la popolazione residente fu condotta dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nel 2018 e aggiornata nel 2021. Nel 2020, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) ha aggiornato i limiti in particolare relativamente alla somma di quattro molecole. Nel presente lavoro viene rivista la valutazione del rischio condotta da ISS alla luce del nuovo limite di 4,4 ng/kg di peso corporeo per la somma di acido perfluoroottanoico (PFOA), perfluoroottansulfonico (PFOS), perfluorononanoico (PFNA) e perfluoroesansulfonato (PFHxS). Nella popolazione adulta (18-65 anni), si sono registrati introiti totali settimanali negli anni precedenti il 2013 oltre dieci volte il limite EFSA 2020, oltre cinque volte nel periodo intermedio 2013-2017 prima della messa in opera di azioni di mitigazione mediante doppia filtrazione dell’acqua della rete acquedottistica, di più di 3 volte nel periodo successivo al 2018 e, tuttavia, di ancora quasi sette volte per chi si approvvigiona di acqua della falda contaminata tramite pozzi privati. Il contributo degli alimenti per chi usufruisce dell’acqua filtrata della rete acquedottistica è pari al 20% dell’introito totale settimanale.