The association between tobacco smoking and economic crises in Italy
OBIETTIVI: analizzare l’associazione tra abitudine tabagica e crisi economiche in Italia tra il 1993 e il 2015.
DISEGNO: studio ecologico, condotto su dati dell’Istituto nazionale di statistica attraverso regressioni panel a effetti fissi.
SETTING E PARTECIPANTI: per ognuna delle venti regioni italiane è stata raccolta la percentuale di persone che fumano tabacco (ripartita per genere ed età) e il tasso di disoccupazione (ripartito per genere e riferito a individui con età uguale o maggiore di 15 anni). Inoltre, le variazioni percentuali del prodotto interno lordo (PIL) sono state raccolte per identificare gli anni di grave crisi economica.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: numero di persone che fumano per 100 persone con le stesse caratteristiche.
RISULTATI: tra gli uomini, un aumento del tasso di disoccupazione regionale è risultato associato a un aumento dei fumatori solo nel gruppo di età 25-34 anni. Diversamente, le gravi crisi economiche sono risultate associate a un aumento del consumo di tabacco in quasi tutti i gruppi di età, con l’eccezione degli uomini di 15-24 anni. Una riduzione unitaria del PIL è risultata associata con 0,75 fumatori in più di età superiore ai 15 anni. Il coefficiente più alto è stato riportato tra gli uomini di età compresa tra 35 e 44 anni, dove una riduzione unitaria del PIL è risultata associata a 1,16 fumatori in più (ogni 100 uomini). Questa fascia di età è anche caratterizzata dalla seconda più alta prevalenza di fumo di tabacco (36,8%). Tra le donne, un aumento unitario del tasso di disoccupazione regionale è risultato associato a 0,08 fumatrici in meno (ogni 100 donne). Allo stesso modo, periodi di grave crisi economica a livello nazionale sono risultati associati a ridotto consumo di tabacco tra le donne di età superiore ai 15 anni, specificamente quelle di età compresa tra 15 e 24 anni. Diversamente, le donne di età compresa tra 25 e 34 anni e quelle di età superiore ai 65 anni hanno mostrato un’associazione simile a quella riportata per gli uomini. In questi due gruppi, una riduzione unitaria del PIL è risultata associata a 0,67 e 1,08 fumatrici in più (ogni 100 donne), rispettivamente. Mentre nel gruppo 65+ anni la prevalenza di fumo di tabacco è la più bassa, tra le donne di 25-34 anni è la terza più alta (21,69%). Di conseguenze, l’aumento del consumo di tabacco dovuto alle crisi economiche avviene soprattutto tra le donne di età compresa tra 25-34 anni, come tra gli uomini.
CONCLUSIONI: gli uomini in quasi tutte le fasce di età e le donne di età compressa tra 25 e 34 anni e di età superiore ai 65 anni rappresentano gruppi vulnerabili, in cui l’abitudine tabagica può aumentare in periodi di difficoltà economica. Pertanto, politiche specifiche dovrebbero essere implementate al fine di evitare tale occorrenza, così pure le conseguenze negative del fumo di tabacco per la salute.