Sorveglianza epidemiologica dei mesoteliomi per la prevenzione dell’esposizione ad amianto anche in attività non tradizionalmente coinvolte
OBIETTIVO: evidenziare che la sorveglianza epidemiologica dei mesoteliomi maligni (MM) non solo identifica situazioni di esposizione del passato industriale del nostro Paese, ma può suggerire circostanze di esposizione inconsapevole nei luoghi di vita e di lavoro rilevanti per la prevenzione dei rischi.
DISEGNO: ricerca attiva dei casi di MM e analisi individuale delle esposizioni tramite questionario.
SETTING E PARTECIPANTI: tutte le Regioni presso cui è istituito un Centro operativo regionale (COR) con compiti di identificazione e di analisi dei casi di MM insorti nel proprio territorio. Periodo di diagnosi: 1993-2008.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: analisi descrittiva dei casi di mesotelioma maligno e delle situazioni di esposizione ad amianto che il ReNaM identifica sui soggetti ammalati.
RISULTATI: le modalità di esposizione sono state approfondite per 12.065 casi (76% del totale Epidemiol Prev 2013; 37 (1): 35-42 dei casi registrati da ReNaM nel 1993-2008). La latenza mediana è di 46 anni. Sono state evidenziate, oltre a cluster di casi in attività notoriamente correlate all’uso industriale storico di amianto nel nostro Paese, alcune situazioni di particolare interesse per la prevenzione dei rischi da esposizione ad amianto oggi.
CONCLUSIONE: la sorveglianza epidemiologica dei tumori professionali è uno strumento di prevenzione dei rischi da esposizione ad agenti cancerogeni nei luoghi di vita e di lavoro; è auspicabile che l’esperienza del ReNaM si estenda a tutti i tumori di origine professionale, come previsto dal D.Lgs 81/2008, consentendo una sinergia con i sistemi di riconoscimento e indennizzo e una più ampia disponibilità di informazione per i servizi territoriali di prevenzione.