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21/02/2024

Settore occupazionale e mortalità respiratoria negli studi longitudinali metropolitani di Roma e Torino

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Obiettivi: valutare l’associazione tra settore occupazionale e mortalità respiratoria nello studio longitudinale metropolitano romano e torinese.
Disegno: studio di coorte retrospettivo.
Setting e partecipanti: è stata analizzata la coorte censuaria del 2011 dei residenti a Roma e a Torino, di età maggiore o uguale a 30 anni, che dagli anni Settanta al 2011 hanno lavorato per almeno un anno nel settore privato. Gli individui inclusi nello studio sono stati seguiti dal 9 ottobre 2011 al 31 dicembre 2018. La storia occupazionale è stata ricavata dagli archivi INPS delle contribuzioni del settore privato mediante un record linkage con i dati degli studi longitudinali.
Principali misure di outcome: l’esito in studio è la mortalità per malattie respiratorie non maligne. L’esposizione è stata definita come l’aver lavorato in uno dei 25 settori occupazionali considerati (agricoltura e pesca, industria siderurgica, della carta e stampa, farmaceutica, manifatturiera, tessile, energia e acqua, industria alimentare e del tabacco, mineraria non dei metalli, del vetro e cemento, del trattamento dei metalli, delle costruzioni elettriche, delle calzature e legno, edilizia, commercio, settore alberghiero e della ristorazione, trasporti, assicurazioni, sanità, servizi, lavanderie, trattamento dei rifiuti, parrucchieri, pulizie e benzinai). È stata stimata l’associazione tra settore occupazionale e mortalità respiratoria, aggiustata per possibili confondenti (età, stato civile, luogo di nascita, titolo di studio) con modelli di Cox. Tutte le analisi sono state stratificate per sesso e città.
Risultati: sono state analizzate 910.559 persone a Roma e 391.541 persone a Torino. Durante gli otto anni di follow-up sono decedute per cause respiratorie 4.133 persone a Roma e 2.772 persone a Torino. I settori associati a un’elevata mortalità respiratoria in entrambe le città per gli uomini sono quello delle calzature e legno (HR aggiustati per età: 1,37; IC95% 1,07-1,76 e 1,48; IC95% 1,08-2,03 a Roma e Torino, rispettivamente), dell’edilizia (HR: 1,31; IC95% 1,20-1,44 a Roma e 1,51; IC95% 1,31-1,74 a Torino), l’alberghiero (HR: 1,25; IC95% 1,07-1,46 a Roma e 1,68; IC95% 1,20-2,33 a Torino) e quello delle pulizie (HR: 1,57; IC95% 1,19-2,06 a Roma e 1,97; IC95% 1,51-2,58 a Torino). Alcuni settori hanno un’elevata mortalità respiratoria solo in una delle due città: a Roma l’industria alimentare e del tabacco, e i benzinai, mentre a Torino l’industria manifatturiera e quella metallurgica. Nelle lavoratrici il settore delle pulizie è risultato essere associato a una più alta mortalità respiratoria sia a Roma sia a Torino (HR: 1,52; IC95% 1,27-1,82 e 1,58; IC95% 1,17-2,12, rispettivamente).
Conclusioni: i dati confermano le già note associazioni tra alcuni settori occupazionali e la mortalità respiratoria, tra i quali l’edilizia, il settore alberghiero, la lavorazione delle calzature e del legno e il settore delle pulizie. Le differenze riportate tra le due città riflettono la diversa composizione della forza lavoro e la numerosità delle due popolazioni in studio. I dati amministrativi da fonti INPS possono fornire utili informazioni per studi epidemiologici che tengano conto dell’esposizione professionale.

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