Articoli scientifici
30/03/2022

Health-related lifestyles among Italian university students: A cross-sectional study

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OBIETTIVI: indagare lo stile di vita, i comportamenti legati alla salute e le relative conoscenze in un campione di studenti universitari italiani, identificando barriere e determinanti sociali degli stili di vita più sani.
DISEGNO: studio osservazionale trasversale.
SETTING E PARTECIPANTI: gli studenti dei corsi di laurea in medicina e professioni sanitarie di un ateneo del Nord Italia (n. 1.495) sono stati invitati a partecipare a un sondaggio online strutturato.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: è stato usato un questionario validato e utilizzato in studi precedenti. Le domande riguardavano la conoscenza e le abitudini nutrizionali, l’abitudine al fumo, l’attività fisica, l’autoefficacia e le barriere al cambiamento. Inoltre, sono state raccolte informazioni antropometriche e sociodemografiche. Le statistiche descrittive sono state utilizzate per riassumere i risultati. Sono state eseguite analisi per modello singolo e multiplo per analizzare le differenze tra i sottogruppi e per classificare i predittori dell’atteggiamento degli studenti verso comportamenti sani. La significatività statistica è stata fissata a p<0,05.
RISULTATI: un totale di 554 soggetti ha completato il sondaggio (tasso di partecipazione: 42%; tasso di completamento: 88%). Gli studenti hanno mostrato buone conoscenze nutrizionali (73%), ma alcune carenze legate al basso consumo di frutta rispetto ai dolci e alle informazioni di base sui macronutrienti. Solo il 30% dei soggetti aveva uno stile di vita molto attivo e l’inattività fisica era maggiore tra i soggetti con sovrappeso/obesità. Lo stile di vita sedentario e la dieta non sana erano principalmente associati a fattori di rischio modificabili, come essere in sovrappeso e fumare.
CONCLUSIONI: gli studenti di area sanitaria hanno buone conoscenze sui corretti stili di vita, ma le loro abitudini destano preoccupazione, soprattutto in considerazione del ruolo di prescrittori che andranno a svolgere. È necessario, pertanto, sviluppare programmi strutturati per affrontare i fattori di rischio modificabili associati a comportamenti dannosi già durante gli anni universitari.

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