Articoli scientifici
28/12/2021

Characteristics of patients affecting the duration of positivity at SARS-CoV-2: a cohort analysis of the first wave of epidemic in Italy

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OBIETTIVI: indagare le caratteristiche dei pazienti che influenzano la durata della positività al test RT-PCR nella popolazione del Piemonte.
DISEGNO: studio osservazionale di coorte.
SETTING E PARTECIPANTI: dal database amministrativo del sistema di sorveglianza regionale SARS-CoV-2, è stata ottenuta una coorte di tutti i pazienti residenti, risultati positivi al test RT-PCR per SARS-CoV-2 verificatisi dal 22.02.2020 al 30.09.2020 in Regione Piemonte (n. 29.292). La coorte è stata linkata al database delle dimissioni ospedaliere e al database dello stato in vita.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: risultato dello studio è il rischio di non negativizzazione, stimato mediante il Generalizing Estimating Equation model (GEE), un modello longitudinale che considera per ogni soggetto diversi record raccolti su intervalli di tempo fissi 15, 30, 45 o 60+ giorni dal primo test positivo. La negativizzazione è stata definita come la condizione in cui due campioni consecutivi, prelevati dal paziente ad almeno 24 ore di distanza, risultano negativi per la presenza di SARS-CoV-2.
RISULTATI: la durata mediana di positività al SARS-CoV-2 era di 27 giorni. È stata osservata una mediana più alta di giorni di positività in persone di età superiore a 80 anni (34 giorni, IQR 25-49), donne (28 giorni, IQR 18-40), pazienti sintomatici (28 giorni, IQR 19-40), persone ospedalizzate (32 giorni, IQR 21-44), pazienti con indice di Charlson >0 (34 giorni, IQR 23-49), pazienti ospiti di residenze sanitarie assistenziali (RSA) (37 giorni, IQR 25-51).
Nel modello multivariato GEE, le variabili associate alla non negativizzazione a tutti gli intervalli di tempo, sono state: età avanzata (al 15° giorno: classe 65+, OR 2,56, 95%CI 2,39-2,74), genere femminile (al 15° giorno: OR 1,12, 95%CI 1.06-1.18) e essere ricoverato per COVID-19 (al 15° giorno: OR 1.38, 95%CI 1.29-1.48). La presenza di comorbilità e di sintomi era associata alla non negativizzazione in 15a giornata (rispettivamente, classe 4+: OR 1.29, 95%CI 1.08-1.56 e sintomi: OR 1.20, 95%CI 1.13-1.27), ma non in 45a giornata.
CONCLUSIONI: l’età avanzata, il genere femminile, la presenza di comorbilità e la gravità della malattia (ricovero per COVID-19) sono fattori di rischio per la non negativizzazione a tutti gli intervalli di tempo. La presenza di sintomi è un fattore di rischio per la non negativizzazione dopo 2 settimane dalla prima diagnosi e non al 45° giorno. L’utilizzo di un modello longitudinale per l’analisi dei dati consente di confrontare il peso delle variabili incluse nel modello in tempi diversi e di correggere una sovrastima del rischio attribuibile nel tempo successivo al primo intervallo di tempo.

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