Analysis of the excess mortality and factors associated with deaths from COVID-19 versus other causes in Central Tuscany (Italy) in 2020
OBIETTIVI: stimare l’eccesso di mortalità per COVID-19 nel 2020 attraverso la valutazione dell’entità dell’eccesso di mortalità per tutte le cause nel 2020 rispetto al quinquennio 2015-2019 nel territorio dell’Azienda USL Toscana centro e identificare le differenze demografiche e cliniche tra i soggetti deceduti per COVID-19 e quelli deceduti per altre cause nel 2020.
DISEGNO: analisi descrittiva dell’andamento temporale della mortalità generale.
SETTING E PARTECIPANTI: la popolazione in studio è rappresentata dagli oltre 1.600.000 residenti nell’Azienda USL Toscana centro, che, con una superficie pari a poco più di un quinto dell’intera Regione, ospita poco meno della metà dei residenti toscani.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: utilizzando come fonte dei dati di mortalità l’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR), sono stati calcolati i rapporti di mortalità standardizzati con intervalli di confidenza al 95% per confrontare il numero dei decessi avvenuti nel 2020 con il numero dei decessi attesi calcolati sulla base della mortalità dal 2015 al 2019. Inoltre, dopo record linkage con i dati della sorveglianza integrata dei casi di infezione da virus SARS-CoV-2 e con l’archivio MaCro delle comorbosità, le caratteristiche dei soggetti deceduti per COVID-19 sono state confrontate con quelle dei pazienti deceduti per altre cause utilizzando un modello di regressione logistica multivariata e calcolando gli odds ratio con intervalli di confidenza al 95%.
RISULTATI: un eccesso di mortalità statisticamente significativo è stato osservato durante la prima ondata pandemica a marzo e aprile e poi nella seconda, in autunno; l’eccesso è compreso tra il +9% di marzo e il +51% di novembre. Al contrario, a gennaio, febbraio e maggio, la mortalità per tutte le cause è stata significativamente più bassa rispetto agli anni precedenti. Il decesso per COVID-19 è risultato correlato al genere maschile e a condizioni cliniche quali la dislipidemia e la demenza. Al contrario, i pazienti con scompenso cardiaco o con diagnosi recente di tumore sono stati meno rappresentati tra i deceduti per COVID-19 rispetto ai deceduti per altre cause.
CONCLUSIONI: gran parte della sovramortalità osservata a marzo e aprile 2020 è verosimilmente attribuibile all’effetto harvesting, ovvero al fatto che gran parte dell’eccesso di decessi osservato nella prima ondata pandemica ha interessato soprattutto persone anziane e/o con seri problemi di salute preesistenti che nei mesi precedenti erano sopravvissute a un inverno mite e a una stagione influenzale di media intensità. L’effetto più drammatico sul nostro territorio COVID-19 lo ha avuto nella seconda ondata epidemica in autunno. Coerentemente con i dati della letteratura scientifica internazionale, il decesso per COVID-19 è risultato correlato al genere maschile e a condizioni cliniche quali la dislipidemia e la demenza.