Articoli scientifici
09/05/2024

Analisi dei fattori predittivi della mancata adesione allo screening organizzato per i tumori del colon retto e della mammella nel periodo pre-pandemico (2018-2019) in Lombardia

, , , , , , , , , , , , , ,

Introduzione: secondo l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, nel 2022, il tumore della mammella è il tumore più frequente nella popolazione italiana, seguito dal tumore del colon retto. Gli screening oncologici rappresentano una strategia di prevenzione secondaria efficace per contrastare i tumori del colon retto e della mammella con una riduzione significativa della mortalità. In Lombardia i programmi sono attivi dal 2007, ma l’adesione, soprattutto in specifici sottogruppi di popolazione, si conferma ancora molto limitata
Obiettivi: analizzare i potenziali predittori di non adesione allo screening del tumore del colon retto e della mammella nella popolazione della Lombardia nel periodo pre-pandemico 2018-2019.
Disegno: studio di coorte retrospettivo volto a indagare il ruolo di variabili sociodemografiche, dello stato di salute e delle modalità di accesso al sistema sociosanitario sulla non adesione allo screening del tumore del colon retto e della mammella. Le analisi statistiche sono state condotte separatamente da ogni Agenzia di Tutela della Salute (ATS). I risultati dei modelli sono stati sintetizzati su tutto il territorio della Lombardia tramite metanalisi a effetti random.
Setting e partecipanti: residenti nel territorio di ciascuna ATS della Lombardia al 01.01.2018 con età compresa tra 49 e 69 anni compiuti all’inizio del follow-up. 
Principali misure di outcome: adesione allo screening del tumore del colon retto e della mammella.
Risultati: nel periodo considerato, su tutto il territorio della Lombardia, 2.820.138 individui sono risultati eleggibili a partecipare allo screening del tumore del colon retto e 1.357.344 donne sono risultate idonee a partecipare allo screening del tumore della mammella, con una copertura per invito della popolazione target dell’87% e dell’86%, rispettivamente. Per lo screening del tumore della mammella, età avanzata, cardiopatia, broncopneumopatia cronico ostruttiva (BPCO), malattie infiammatorie croniche intestinali (IBD), patologie autoimmuni e presenza di una patologia rara sono associate a una riduzione del rischio di mancata adesione. Al contrario, avere cittadinanza straniera, diagnosi oncologica, trapianto, essere dializzato, una diagnosi di diabete, scompenso, vasculopatia arteriosa o cerebrale e presenza di una diagnosi neurologica sono associati con eccessi di rischio significativi di mancata partecipazione. Per lo screening del tumore del colon retto, tra i fattori favorenti l’adesione troviamo genere femminile, età avanzata, cardiopatia, BPCO, patologie autoimmuni e aver effettuato accessi al medico di medicina generale. La mancata adesione è associata alla cittadinanza straniera, trapianto, essere dializzato, diabete, scompenso, vasculopatia arteriosa o celebrale, IBD, patologie neurologiche, residenza in RSA, utilizzo dell’assistenza domiciliare integrata e presenza di un’invalidità.
Conclusioni: si tratta del primo studio condotto in Regione Lombardia che esplora il tema dell’equità di accesso agli screening organizzati. Questa analisi mette in evidenza come i determinanti sociodemografici, le condizioni croniche e la modalità di accesso al sistema sanitario e sociosanitario costituiscano fattori di rischio significativi per la mancata adesione ai programmi di screening. Sulla base dei risultati di questa analisi, saranno sviluppati interventi di comunicazione e/o di cambiamento organizzativo finalizzati a contrastare le disuguaglianze di accesso a procedure efficaci di prevenzione.

Vai all'articolo su epiprev.it Versione Google AMP