Articoli scientifici
16/12/2024

Analisi degli effetti a lungo termine dell’infezione da COVID-19 (long-COVID) in Italia durante e dopo l’emergenza pandemica e strategia di risposta

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Introduzione:  il long-COVID è una condizione clinica caratterizzata dalla persistenza di sintomi del COVID-19 oltre la risoluzione della fase acuta di malattia. La condizione di long-COVID ha acquisito rilevanza crescente in termini di salute pubblica in considerazione del suo impatto clinico, ma le conoscenze sia sulla sua frequenza sia sullo spettro delle sue caratteristiche cliniche sono ancora largamente incomplete. Per questi motivi, è di grande importanza stabilirne l’impatto sanitario e definire strumenti ottimali per la sua valutazione e diagnosi. A questo scopo, è stato attuato, nel 2021, un progetto del programma del Centro Nazionale per la prevenzione e il Controllo delle Malattie del Ministero della Salute (CCM 2021), coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità, dal titolo “Analisi e strategie di risposta a long-COVID”. 
Obiettivi e metodi: il progetto CCM è suddiviso in cinque obiettivi: 1. definizione delle dimensioni del fenomeno long-COVID, che includeva l’analisi dei flussi dati regionali per misurare le prestazioni di ricovero effettuate (acuti, riabilitazione, lungodegenza), il consumo di risorse (visite specialistiche e consumo di farmaci) e il tasso di istituzionalizzazione in pazienti con storia di COVID-19; 2. definizione di numero, caratteristiche e distribuzione sul territorio nazionale dei centri long-COVID, che ha previsto un censimento a livello nazionale dei centri di diagnosi e assistenza al long-COVID presenti sul territorio nazionale; 3. definizione di buone pratiche in tema di long-COVID, che ha incluso la stesura di un documento di riferimento da parte di un gruppo multidisciplinare di esperti; 4. definizione di un sistema di sorveglianza long-COVID, che prevedeva la definizione di un dataset di informazioni e l’identificazione di un campione di centri clinici che si occupano di assistenza di soggetti con effetti a lungo termine del COVID-19, nonché la progettazione di una piattaforma informatica dedicata alla raccolta dati. Il sistema ha, inoltre, previsto una prima fase pilota in un numero limitato di centri per identificare possibili criticità; 5. strutturazione di una rete nazionale e disseminazione di informazioni, che includeva la messa in rete dei centri aderenti allo studio con la preparazione di workshop o webinar periodici di informazione e aggiornamento e la creazione presso l’ISS di un sito web dedicato alla condizione di long-COVID con informazioni generali rivolte al cittadino e una sezione dedicata al progetto; attività di formazione.
Risultati: Obiettivo 1: lo studio di coorte condotto su oltre 600.000 individui ha messo in evidenza che le persone esposte all’infezione da SARS-CoV-2, in particolare quelle che sono state ricoverate in ospedale, sembrano utilizzare un maggior numero di risorse sanitarie nei sei mesi successivi all’infezione rispetto a coloro che non sono stati esposti all’infezione. In particolare, gli individui ricoverati in terapia intensiva hanno mostrato tassi di utilizzo di visite ambulatoriali tre volte superiori rispetto ai non esposti e oltre quattro volte più elevati per quanto riguarda gli esami diagnostici strumentali e i ricoveri. Lo studio caso-controllo ha riportato un aumento rischio di iniziare una terapia con antidepressivi tra gli individui esposti all’infezione da SARS-CoV-2 rispetto a quelli non esposti e, in particolare, tra coloro che sono stati ricoverati durante l’infezione acuta. Inoltre, la vaccinazione anti-COVID-19 sembra esercitare un ruolo protettivo in questo contesto. Obiettivo 2: il questionario sviluppato per la definizione delle tipologie di assistenza clinica a pazienti con long-COVID è stato completato da 124 centri clinici. La maggior parte di questi ha fornito assistenza attraverso visite ambulatoriali o servizi di day hospital con visite programmate o il rinvio a cure primarie e possedeva competenze specialistiche che hanno permesso un approccio multidisciplinare. Obiettivo 3: un team multidisciplinare di 16 esperti, rappresentativo della natura multi-sistemica del long-COVID, ha elaborato raccomandazioni per la gestione dei soggetti con long-COVID, che si basano sulle più attuali conoscenze sul tema, con lo scopo di contribuire a standardizzare le attività dei centri clinici sul territorio nazionale. Obiettivo 4: il sistema di sorveglianza clinica ha consentito di raccogliere dati di oltre 1.200 pazienti da 30 centri clinici per la definizione dei sintomi, le loro modalità di aggregazione in cluster e i fattori associati. Obiettivo 5: il sito ISS sul long COVID ha raccolto informazioni aggiornate sulla condizione di long-COVID e sui risultati del progetto CCM, in particolare con l’elenco dei centri clinici, le pubblicazioni e i link ai webinar e ai workshop. Inoltre, è stato attuato un corso FAD sulla piattaforma EDU-ISS dal titolo “Il long-COVID: un nuovo scenario clinico”, con oltre 14.000 partecipanti.
Conclusioni: i risultati di questo studio mostrano che il long-COVID rappresenta una condizione frequente nel nostro Paese e che, per l’ampiezza dei numeri e dello spettro della sintomatologia, ha un impatto sostanziale sul consumo di risorse. Ciò dimostra che sarà necessario attuare, garantire e monitorare standard assistenziali ben definiti per questa condizione. 

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