Articoli scientifici
30/06/2021

Adverse perinatal outcomes related to pregestational body mass index

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INTRODUZIONE: l’elevato indice di massa corporea (IMC) in gravidanza è stato correlato a un aumentato rischio di complicazioni ed esiti avversi sia per la madre sia per il bambino.
OBIETTIVI: valutare i principali esiti avversi materni e neonatali correlati al sovrappeso e all’obesità materna.
DISEGNO: studio epidemiologico retrospettivo.
SETTING E PARTECIPANTI: dati estratti dal flusso informativo “Certificato di assistenza al parto” (CedAP) della Provincia autonoma di Trento tra il 2015 e il 2019. È stato incluso nell’analisi un totale di 20.756 donne con dati relativi a peso e altezza materna a inizio gravidanza.
PRINCIPALI MISURE DI OUTCOME: le variabili di esito studiate sono state diabete gestazionale, disturbi ipertensivi, parto prematuro e natimortalità. Gli esiti considerati durante il travaglio e il parto sono stati tipo di parto, induzione, episiotomia ed emorragia post-partum. Gli esiti neonatali sono stati peso alla nascita, punteggio di Apgar, necessità di rianimazione e ricovero in terapia intensiva neonatale (TIN). Infine, è stato analizzato l’allattamento al seno esclusivo alla dimissione.
RISULTATI: il 68,3% delle gestanti è stato classificato come normopeso, il 9,5% come sottopeso, il 16,0% come sovrappeso e il 6,3% come obeso. Sovrappeso e obesità materna sono risultati associati a un aumentato rischio di diabete gestazionale, ipertensione gestazionale, preeclampsia, taglio cesareo, induzione, emorragia post-partum, macrosomia neonatale, necessità di rianimazione neonatale e ricovero in terapia intensiva neonatale. Inoltre, i nati da donne sovrappeso e obese avevano maggior probabilità di non essere allattati al seno.
CONCLUSIONI: sovrappeso e obesità sono fattori di rischio importanti per la salute e contribuiscono all’insorgere di complicazioni in gravidanza e di esiti perinatali avversi nel breve e lungo periodo. Programmare e attuare interventi di promozione della salute pubblica con l’obiettivo di prevenire l’eccessivo incremento ponderale in età riproduttiva potrebbe migliorare significativamente lo stato di salute materno e fetale.

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